Capitolo Dodici: Nothing changes.

674 54 44
                                    

"...è l'erede al trono di Marmora, colui che avreste dovuto sposare!"

***

Lance versò tutto il contenuto del suo ultimo pasto. La bile, acre, veniva versata a fiotti dalle sue labbra ed il castano strinse gli occhi, sentendo le lacrime ai lati.

Hunk gli passò una mano fra i capelli, preoccupato mentre guardava Pidge, e con l'altra gli accarezzava dolcemente la schiena.

Quando ebbe finito, il pirata si accasciò contro il muro più vicino, asciugandosi le labbra con il dorso della mano ed ansimando piano.

"Tutto okay, Lance?" chiese quindi Pidge, porgendogli un bicchiere d'acqua che Lance trangugiò tutto d'un fiato.

Il suo capitano le fece di sì con la testa, nonostante fosse pallido ed il corpo ancora gli tremasse dallo sforzo.

Keith, in quel momento, era decisamente l'ultima persona che avrebbe voluto vedere. Eppure non si stupì più di tanto quando il corvino fece capolino nella stanza.

"Dammi una mano, ti aiuto ad alzarti."si offrì quello ma Lance scosse la testa, portandosi una mano alla tempia.

"No, no. Resto qui, sono troppo debole per camminare o persino per reggermi in piedi."

Keith non obbiettò, chiedendo ad Hunk e Pidge di lasciarli soli.

"Non va mai a finire bene." sussurrò la ragazza, passando accanto al corvino con uno sguardo seccato. "Quando vi lascimo soli e parlate, non va mai a finire bene. Vi ritroviamo sempre in uno stato peggiore di quello in cui vi avevamo lasciato."

Keith, ancora una volta, rimase in silenzio mentre Hunk trascinava la più piccola con sè.

"Tu lo sapevi?"

Gli occhi di Lance erano vuoti e stanchi, marcati da profonde occhiaie. Non guardavano più Keith con il luccichio di una volta.

"Sapevo cosa?"

"Che sono il principe di Altea."

Ma Keith scosse la testa.
"L'ho saputo quando ce l'hai rivelato ieri, Lance. Te lo giuro."

"E presumo tu non abbia mai pensato di rivelare le tue origini reali."

Gli occhi di Keith si strinsero a due fessure. "Anche tu hai tenuto tutto nascosto."

"È diverso. Io l'ho fatto per proteggervi, mentre tu l'hai fatto... per cosa esattamente?"

"Perché non c'era motivo di farlo. Cosa ci avresti guadagnato tu a saperlo? Mi avresti guardato o trattato in modo diverso solo perché sono un principe?"

"Beh si? No? Ti avrei capito perché lo sono anche io, dannazione!"

"Si ma io non lo sapevo! Come diavolo avrei potuto? Se tu fossi stato un semplice pirata avrei continuato a tenere il segreto, sì, ma perché quella vita ormai non mi appartiene più, Lance, non perché io avessi qualcosa da nascondere. Soprattutto non a te."

Lance sospirò, sembrando ormai talmente provato da non provare neanche più a ribattere.

"Hai ragione... infondo abbiamo agito entrambi allo stesso modo, non avrebbe senso prendermela per questo. È stupido."

Keith si morse il labbro, indeciso sul da farsi, prima di inginocchiarsi di fronte al castano per essere alla sua altezza.

"Te l'avrei detto, prima o poi. Certo che l'avrei fatto. Ma per me non sarebbe cambiato nulla. "

"Lo so." Lance gli sorrise. "Ne sono sicuro. Eri talmente innamorato di me che avresti rinunciato facilmente al tuo trono."

"Lance..."

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 25, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Baby you are my treasure -KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora