Altea, Keith:
"Non credo sia una buona idea venire con voi dopotutto..."
Lance fermò il passo, voltandosi per guardare il capitano negli occhi.
"E tirarti indietro dopo aver fatto tutte quelle storie sul voler scoprire qualcosa in più sull'intera faccenda?" Chiese, con un tono vagamente ironico e con uno sguardo che lasciò Keith spiazzato.
Ad ogni modo, il corvino cercò di non darlo a vedere e si ricompose, lanciando uno sguardo preoccupato a Shiro ma tornando a rivolgersi a Lance.
"Lascia perdere. Fa finta che non abbia detto nulla."
E così fece.
Lance si voltò, incurante di ciò che Keith aveva appena detto e continuò ad avanzare deciso, scortato da Shay ed un paio di guardie del castello che avrebbero condotto il gruppo dal consigliere reale, un certo Coran.
Lo sguardo di Keith non lasciò Lance neanche per un secondo, consapevole che il castano era già venuto a conoscenza di ciò che il corvino avesse fatto la sera precedente (d'altronde si sa, le voci ed i pettegolezzi si spargono a macchia d'olio quando fai parte di una ciurma, e se il pettegolezzo in questione riguarda il capitano beh, tempo qualche ora e tutta la nave sarebbe stata a conoscenza di quest'ultimo).
Forse, pensò stupidamente, mi evita perchè è quello che faccio anche io.
Forse siamo entrambi arrivati al punto in cui possiano andare avanti.
Ma lo stomaco di Keith era chiuso in una morsa, ed il senso di colpa lo stava mangiando vivo.
E per cosa, poi? Lui e Lance non erano nulla, a Keith non avrebbe dovuto importare del fatto che Lance sapesse o meno.
Ma no, il capitano continuava a farsi mille problemi e paranoie, nonostante fosse stato lui stesso a chiedere a l'altro di chiudere lì quella sorta di "relazione" che c'era fra loro ormai da anni.
E quale modo migliore di stroncare una storia durata anni se non baciare l'unico ragazzo della ciurma per cui sapeva Lance provasse un odio innato?
Dio, era stato proprio un coglione.
"Sta tranquillo, Keith.
Vedrai che andrà tutto bene."Keith alzò gli occhi e guardò Shiro per qualche secondo di troppo prima di realizzare quanto avesse detto.
Giusto, erano ancora al castello di Altea, non il luogo perfetto per farsi venire una crisi di colpevolezza e giusto, lui aveva ancora un problema con quel posto.
Era stato talmente occupato dal combattere contro Lance sul fatto che lui dovesse essere presente a quell'incontro che non aveva pensato neanche per un secondo al fatto che, effettivamente, la sua presenza lì non avrebbe di certo giocato a suo vantaggio.
Stupido, stupido Keith.
Ma ormai era troppo tardi per i ripensamenti, perchè prima che Keith potesse anche solo pensare di tirarsi indietro una delle due guardie aprì la porta che li condusse all'interno di una grande stanza.
E -per sua sfortuna- una delle due figure che vi erano all'interno gli era inevitabilmente familiare.
Il capitano sperò solo che lui non fosse altrettanto familiare per lui.
"Coran, Romelle, queste sono le persone che volevano urgentemente parlarvi. In particolare lui è...-"
"Lance! O mio dio, non posso credere che tu sia tornato."
La ragazza, Romelle, non appena notò la figura di Lance strabuzzò gli occhi -così come Coran fece al suo fianco- e non ci pensò un attimo prima di tuffarsi fra le braccia del castano, che la accolse con una stretta (un pò troppo forte e durata forse più di quanto avrebbe dovuto, a detta di Keith) e qualche lacrima di troppo.
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Baby you are my treasure -Klance
RandomPiù blu delle acque dello stesso mare che Keith percorre e conosce come le proprie tasche, ci sono solo gli occhi pieni di malizia e determinazione del pirata che gli ha rubato il cuore. *** Semplicemente, la PirataAU che nessuno mi aveva chiesto! ...