In qualche punto nel Mar dei Caraibi; Red Lion; Lance:
Lance lo guardavo come si guardano le opere d'arte: ammirandolo da lontano, ma senza sfiorarlo mai veramente.
I suoi occhi si posavano sul suo profilo, lo sguardo cadeva sulla curva del suo naso, sulla lucentezza dei suoi occhi, indugiava -forse un po' troppo- sulla curva di quelle labbra che tante volte avev avuto l'onore di assaggiare.
Ma questo suo indugiare sulla figura del corvino, sul suo corpo, sui suoi movimenti tanto calmi quanto decisi neanche una volta venne ricambiato in quei giorni, che per Lance sembrarono avere la stessa durata di anni.
Se i loro sguardi per un secondo si incrociavano, anche solo per sbaglio, lui voltava il capo; se lo incontrava in uno dei corridoi di notte, in una di quelle sere in cui nessuno dei due inevitabilmente riusciva a chiudere occhio, persi com'eravano fra mille pensieri, subito il corvino cambiava direzione.
Ma alla fine dei conti, Lance non poteva dire di essere stato sorpreso da tali gesti.
Facevano male, questo sì. Ma dire che erano inaspettati? Non avrebbe potuto arrivare a mentire persino a sè stesso, non dopo tante menzogne.
La notte in cui il castano si era svegliato gridando il nome del corvino, ansimando e con un groppo alla gola, Keith era lì anche se non avrebbe dovuto. E Lance si era aggrappato al suo corpo nonostante fosse consapevole di quanto egoista fosse quel gesto.
Ma quando il momento era terminato ed i suoi occhi puntarono in quelli violetti del corvino Lance capì sarebbe stata l'ultima volta.
L'ultima volta che Keith sarebbe corso in suo soccorso.
Ed in fondo era quello che Lance stesso voleva, far sì che quell'idiota si dimenticasse si lui una volta per tutte. Far sì che dopo quest'ultima missione il suo nome per il corvino sarebbe rimasto tale: un nome, legato ad una serie di ricordi tal volta felici e tal volta -la maggior parte delle volte, in realtà- meno, ma pur sempre un nome. Solo un nome.
Merita di essere felice, lontano da Lance e da tutto quello che anche solo il suo nome comporta, e merita di trovare qualcuno da amare e che ricambi appieno quel sentimento alla luce del giorno.
E farà male, quando ciò accadrà. Fa male anche adesso che il tutto è solo un'ipotesi e farà male ancora di più quando quest'ultima diventerà realtà ma non importa, non può importare.
Farà sempre male, ma Lance pensa che il dolore sia il giusto prezzo da pagare per la felicità di chi ami.
E non vuole essere ipocrita, non dirà mai di essere felice per lui quando l'unica cosa che vorrebbe è essere la sua, di felicità. Perchè Lance sa che non sarà mai felice se non con lui, ma gli va bene così.
Gli va bene guardarlo, anche se solo da lontano.
Gli va bene essere evitato, se questo significa per lui andare avanti.
E gli va bene amarlo, anche quando questo sentimento non sarà più ricambiato.
E così sorride in sua direzione anche se lui non può vederlo.
Consapevole che fra tanti tesori, Lance si sia lasciato scappare l'unico del quale avesse veramente bisogno.
***
"Hey Lance, posso entrare?"
Il castano alza lo sguardo dal tavolo, dove giacciono una serie di vecchie mappe contrassegnate in vari punti, che hanno sicuramente visto giorni migliori.
STAI LEGGENDO
Baby you are my treasure -Klance
RandomPiù blu delle acque dello stesso mare che Keith percorre e conosce come le proprie tasche, ci sono solo gli occhi pieni di malizia e determinazione del pirata che gli ha rubato il cuore. *** Semplicemente, la PirataAU che nessuno mi aveva chiesto! ...