Avvertimento: Storia non completa, ricominciata da poco, se notate differenze nella scrittura tra un capitolo e l'altro, è perché sto ristrutturando un po' tutto a livello grammaticale :)
Sono presenti anche altre ship (REDDIE, BILLVERLY, ecc.)
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MAX'S POVS. 7:49 am. Miami, Florida.
Sentivo la bici di Jane alle spalle mentre le rotelle dello skateboard sembravano distruggere il cemento del marciapiede. La scuola comparve di fronte a noi, era immensa, le pareti erano bianche e bordeaux ed un prato si espandeva davanti all'entrata.
Fermai lo skate e lo misi sottobraccio. Mi voltai lentamente a vedere dove fosse Jane, e la vidi intenta a legare la bicicletta ad un palo vicino all'ingresso dell'edificio.
Poi si voltò a guardarmi sorridendo con il respiro affannato per il pedalaggio veloce.
Si scostò una ciocca di capelli dalla fronte e si mise le mani sui fianchi.
<Vedi? Siamo comunque arrivate in tempo.> disse ridendo e avvicinandosi.
<Vuoi conoscere le mie amiche?> domandò indicandomi una coppia di ragazze sedute sul prato.
<Quella un po' più bassa e con il seno più grande è Lily, mentre Matilde è più grande di noi di un anno.> spiegò guardandole e gesticolando.
<Aspetta ma tu di che anno sei?> chiese volgendomi lo sguardo.
<Terzo anno.> dissi rimettendomi addosso la giacca sbiadita di mio padre.
<Davvero? Anche io!> strillò battendo le mani.
<Wow, eccitante.> ridacchiai alzando gli occhi al cielo.
Jane era molto diversa da me, e mi sembrava davvero noiosa, parlava davvero molto e di cose che non mi interessavano minimamente.
Si vedeva che era una per bene, che ha la puzza sotto al naso, che vuole sempre sistemare tutto, che tutto sia perfetto, e questo era davvero irritante. Per tutto il tragitto non ha fatto che parlarmi del suo disgusto per il disordine, la disorganizzazione e altre cazzate simili.
Il fatto che volesse perfezionare tutto a modo suo era fastidioso.
E sapevo cosa pensava di me, una sciattona dai capelli rossi, con una giacca vecchia ed uno skateboard trasandato. E al solo pensiero che avrei dovuto passare tutta la giornata con lei e quelle gallette delle sue amiche rabbrividii.
<Senti mi piacerebbe molto...> iniziai a dire guardandomi intorno.
<Ma dovrei...sistemarmi.> dissi infine indicando il mio naso non più sanguinante ma probabilmente rosso a causa del bruciore.
