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"𝒮𝒽𝑒 𝒶𝓁𝓇𝑒𝒶𝒹𝓎 𝒻𝓊𝒸𝓀𝑒𝒹
𝓂𝓎 𝓂𝒾𝓃𝒹."

MAX'S POVS

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MAX'S POVS.
2:56 pm.
Miami, Florida.

Era già mezz'ora che mi ritrovavo a camminare verso casa con i due ragazzi.

I primi minuti il ricciolino continuava a prendermi in giro e fare aneddoti poco furbi e infantili, tipo la classica battuta "rossa di capelli golosa di..", Dio quella era così insensata. Eddie gli intimò di smetterla innumerevoli volte, ma il più alto si limitava a stringergli le guance facendolo arrossire.

Però dopo iniziammo a parlare seriamente, mi raccontarono qualcosa di loro, sulle loro famiglie e mi resi conto che forse non erano così male come sembrava.

Così mi aprii anch'io, gli raccontai di mio padre, morto quando ero piccola, che pur avendo problemi di alcolismo è sempre stato buono e disponibile con me. Avrei preferito vivere con lui e trovare qualche bottiglia di alcolici in casa piuttosto che vivere con mia madre.

Non avevo nemmeno idea di quanti uomini avesse frequentato dopo mio padre, poi trovò quello "giusto", Kevin.

<Beh nemmeno casa mia mi fa impazzire, possiamo andare a convivere in un'isoletta delle Hawaii se vuoi.> esclamò il riccio circondandomi con il braccio le spalle mentre teneva l'altro anche su quelle del ragazzino vicino.

Risi e annuii.

Se un'ora fa avesse fatto una battuta del genere lo avrei insultato, invece ora non mi dispiacerebbe l'idea.

2 hours later.

Aprii il cancelletto turchese di casa e  mi voltai verso Richie ed Eddie togliendomi la sigaretta dalle labbra.

<Bene, grazie per avermi accompagnata.> dissi spegnendo la cicca sul legno rovinato della recinzione.

<Nessun problema carotina.> rispose Richie ridacchiando e incamminandosi mentre il più basso mi abbracciò.

> rispose Richie ridacchiando e incamminandosi mentre il più basso mi abbracciò

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JANE'S POVS.
4:45 pm.
Washington House.

Era un'abitudine ormai per me, scrivere su quel piccolo diario cosa mi accadeva durante la giornata, e in quel momento le pagine erano cosparse da osservazioni sulla bella ragazza dai capelli rossi ed il carattere scontroso.

Avrei dovuto dire la verità, avrei dovuto dirle che non avevo mai detto quelle cose su di lei, ma non lo avevo fatto.

L'amicizia tra me e Lily era dannatamente tossica, è sempre stata una ragazza cattiva, e non potevo far perdere il lavoro a mio padre per una ragazzina viziata ed egoista.

Matilde era diversa, più semplice, quello che diceva lo pensava realmente e non aveva detto cose davvero cattive, assecondava solo Lily quando c'erano battute sarcastiche, ma la situazione le sfuggì di mano.

Scesi dal letto poggiando i piedi sul pavimento freddo, aprii la porta bianca del bagno e mi specchiai.

I capelli castani mi ricadevano poco sopra le spalle, appena tornata da scuola mi ero buttata sul letto senza struccarmi, questo giustifica il mascara sbavato. Iniziai a circondarmi i polsi con le dita per controllare la mia corporatura.
Mia madre mi aveva influenzato sin da piccola, dicendomi di essere sempre perfetta, magra, pettinata e ben vestita.

Mai un capello fuori posto.

Avrebbe potuto fare davvero una drastica differenza.

Ma mi domandavo come quella rossa riuscisse ad essere bella comunque.

Anche se spettinata.

Anche se vestita come un maschiaccio.

Anche se struccatissima.

Anche se arrogante.

Lei era bella comunque, era perfetta nella sua semplicità e avrei dato qualunque cosa per poter tornare indietro.

Per poterle urlare dietro che non ero una vipera come mi aveva descritta, che non ero cattiva o narcisista come potevo apparire.

Forse pensavo troppo a lei.

Forse dovevo fermarmi.

Ma era come se non ci riuscissi.

Quegli occhi azzurri mi avevano stregata, e non me ne rendevo conto, mi avevano incantata, e non avevo la forza di oppormi.

Volevo solo guardarla, fissare quegli occhi freddi, contare le lentiggini sul suo volto, ammirare i suoi capelli color arancio che splendevano al sole.

Quella ragazza aveva già mandato a fanculo la mia mente.

Provavo una forte attrazione.

E non ne ero nemmeno consapevole.

1 hour later.

Scorrevo le dita sul piano, cercando la melodia giusta, cercando il suono che descrivesse come mi sentivo.

Avevo bisogno di vederla.

So che lei avrebbe preferito cavarsi gli occhi piuttosto, ma io avevo bisogno di vedere quel viso ancora.

Non sapevo dove abitava, ma un posto mi venne in mente, il posto dove tutto iniziò.

La spiaggia.

𝒲𝒽𝓎  𝓌𝑜𝓊𝓁𝒹  𝓎𝑜𝓊  𝓁𝒾𝓀𝑒  𝓂𝑒? / ELMAX.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora