Animi esausti

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Katia non aveva dato troppo peso alle parole dell'amica, credeva che sua nipote sarebbe riuscita comunque a seguire la lezione. Un elemento di disturbo poteva benissimo essere espulso, che problema c'era?

Quell'anno il corso di storia dell'arte era partito molto in ritardo, perchè l'insegnate di ruolo aveva avuto un infortunio grave alla spalla la notte prima dell'inizio della scuola (così almeno sembrava) e quindi la presidenza aveva fatto fatica a trovare un sostituto adatto. Alla fine Ilary era riuscita a farsi dare l'incarico, con molta fatica data la sua reputazione non proprio brillante a livello di spiegazione.

- Per il resto tutto ok? - aveva domandato Katia mentre si accingeva a arricciarsi una ciocca ribelle

- Sì sì, a parte quando ho scoperto che..-

Abby era stufa di stare lì ad ascoltare quel donnone parlare con quella irritante vocetta stridula. In più, non aveva ancora pranzato; sapeva che, quando c'era qualche visita a casa della zia, la priorità era solo l'ospite.. al diavolo il pranzo. Avrebbe potuto prepararsi qualcosa, ma non aveva voglia di mettersi ai fornelli, e non sarebbe stato troppo educato da parte sua cucinare mentre quel grazioso ospite era ancora in salotto.

Che fare allora?

Era andata a distendersi sul letto in camera sua e stava quasi per assopirsi quando un'immagine le balzò in testa.

Occhi verdi.

Dio, il ragazzo che aveva visto quella stessa mattina, quanto era bello.

Continuava a ripercorrere la scena in cui i loro sguardi si erano icrociati, immaginando quello che avrebbe potuto fare se fosse stata appena meno insicura di sè.

Vaffanculo a quel suo carattere di merda.

Si alzò dal letto e si guardò allo specchio, era grassa.

Che gambe orribili che ho. pensò distrattamente chissà quante ragazze gli girano attorno ed io che non ho neppure il coraggio di reggere uno sguardo. Di certo tutte quelle che lui frequenta non avranno un filo di grasso. Rita saprà il suo nome, ma mi vergogno a chiederglielo. Forse lei potrebbe anche andargli a dire che ho chiesto di lui; o forse si stanno addirittura scrivendo in questo momento. Quella mi sa tanto di quel genere di persona che scrive a una decina di ragazzi diversi tutti i giorni, e io al massimo ho 4 amiche.

Però alla fine era simpatica, quindi che importava?

Nel frattempo, a casa Cross..

I due fratelli non si guardavano nemmeno in faccia e gli unici momenti che passavano assieme erano quelli a tavola. Assieme, sí, ma con la testa da tutt'altra parte.

Brad stava pensando alle sue ultime serate di baldoria.

Dopo la bocciatura del fratello, aveva piano piano realizzato che il tempo perso a studiare e a pensare a rendere orgogliosi i suoi cari, aveva riempito tutto spazio della sua vita. I suoi d'oro erano trascorsi piatti e monotoni, erano stati spesi unicamente per costruirsi un futuro che non lo entusiasmava poi così tanto.

Non si era mai goduto la vita, non si era mai divertito.

Durante l'estate gli era marcito dentro un rimorso e una depressione così profonda che aveva quasi creduto di farla finita, credeva di aver buttato via la sua vita.

Poi aveva cambiato compagnia, aveva segretamente abbandonato l'Università e si era completamente tuffato nello sballo delle serate fino alle 6 del mattino, senza ormai più controllo.

Aveva conosciuto una nuova compagnia e aveva chiuso completamente i rapporti con gli altri universitari.

Di fronte a lui, di tutti altri pensieri, sedeva Nat. Il ragazzo era completamente in balia di continui film mentali riguardanti quella ragazza che lui ancora non aveva dimenticato.

Sí, esatto.

Rita Taylor.

Quella ragazza dai folti capelli neri e gli occhi grandi e verdi, ed una faccia tonda tempestata di lentiggini.

Le mancava terribilmente.

Terribilmente.

E ormai non capiva più nemmeno cosa provasse nei suoi confronti.

Le mancava, questo sí.

Ma più che altro le mancava avere una ragazza al proprio fianco, una ragazza dal grande senso dell'umorismo e dalla personalità stravolgente, proprio come Rita.

Allo stesso tempo odiava l'idea di avere un'altra fidanzata, perché sapeva che nessuna sarebbe mai riuscita a fargli provare gli stessi sentimenti, nessuno l'avrebbe sostituita mai.

La sua depressione aveva passato molti stadi ormai: la rabbia del tradimento, la voglia di vendetta, il rancore di non aver nessun piano possibile per soddisfare la sete di vendetta, la nostalgia del percorrere vecchi ricordi e via dicendo.

Era ancora al punto di partenza, quella troia la doveva pagare.

Era ormai diventata un'abitudine pensarlo ma mai mandare a termine questo suo pensiero.

A capo tavola sedeva sua madre, la donna più importante della vita di Nathan e Brad, ormai consunta e sciupata dalla depressione della morte del marito.

Nessuno osava ammetterlo, ma era ormai chiaro ad entrambi i fratelli: lei non si sarebbe mai più ripresa da quella terribile perdita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 28, 2014 ⏰

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