Capitolo 14

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L’indomani mattina Robb si alzò di buon mattino, fece una buona e sostanziosa colazione e si andò a preparare che il sole stava appena sorgendo. Man mano che si vestiva pensava a quanto stava lasciando, pensava a chi stava lasciando soprattutto. << Saranno al sicuro! >> non faceva altro che ripetersi. Sul comodino era poggiato il fazzoletto che gli aveva ricamato Ellinor, lo prese sorridendo e lo strinse a sè, aveva ricamato il suo nome da un lato, mentre dall’altro aveva ricamato il proprio. Mentre fece per metterselo in tasca scivolò qualcosa. Si abbassò e vide che era una piccola ciocca dei capelli di lei. Erano tenuti assieme da un nastrino. Il ragazzo li odorò. << Ti amo, piccola! >> pensò.
Decise di metterli nella tasca interna della sua giacca anche se ciò significava che si doveva rivestire completamente da capo, tuttavia non gli interessava, voleva che fossero al sicuro non aveva alcuna intenzione di perderli. Erano il suo più intimo tesoro.

Verso le otto del mattino si fece trovare nella piazza centrale del castello dai suoi soldati, li mise in riga e fece il classico discorso di incitamento. Voleva motivarli.
Con lui c’erano anche gli Umber e i Karstark due dei più importanti Lord Alfieri ad avergli giurato federltà. Davanti la porta stavano ad aspettare in piedi Vecchia Nan, Maestro Luwin, Osha, Hodor, Rickon e Bran.
Appena le truppe dei Karstark e degli Umber si dispersero, lui si avvicinò alla porta di ingresso e salutò ad uno ad uno tutti coloro che erano li davanti. Abbracciò Vecchia Nan che stava singhiozzando disperatamente, poi abbracciò Maestro Luwin, lui se ne stupì, poi passò ad Osha e a Hodor raccomandandogli i suoi fratelli ( soprattutto Bran ) e poi si volse verso i fratelli. Abbracciò Rickon e poi strinse ancora più forte Bran. Poi continuò a sorridere a tutti sperando che la porta alle loro spalle si spalancasse. Vecchia Nan si fece avanti e disse: “ Non scenderà, Robb. Non ha dormito per tutta la notte. “, lui allora sorrise nuovamente ai fratelli e tornò ad abbracciarli.
“ Robb “ era Theon che lo stava chiamando “ Dobbiamo andare. “, lui annuì poi accarezzò Bran in testa e prendendo un foglio di carta piegato disse: “ Questa gliela devi dare ad Ellinor. “ , lui annuì.
Il ragazzò montò a cavallo con il cuore a pezzi guardò in alto e andandosene pensò << Ti amo, piccola. Non lo dimenticare mai. >>.

Lungo la strada molti parlavano tranquillamente, scherzavano, perfino ridevano.
Gli eserciti dei Karstrak e degli Umber si unirono poco più avanti, a quel punto fu l’unione di diverse città, di diversi popoli. Robb sentì qualcuno iniziare a fare amicizia e qualche altro elencare le persone che avevano lasciato a casa e che gli avrebbero
aspettati.
Lui camminava in testa a tutti, dietro di lui Lord Karstark, Lord Umber e Theon Greyioy. Avevano poco da parlare. O meglio lui che non faceva altro che pensare a lei.
“ Ne troveremo di donne in giro. “ gli disse Theon, si divertiva ad insultarlo. Lui disse: “ Non mi interessano le donne. “
“ Già te ne interessa una. Ma che importa, su! Non siete mica sposati! E poi sei il re puoi fare la qualsiasi cosa. “ disse lui ridendo
“ No, Theon, non posso fare qualsiasi cosa. “ gli rispose
“ Perfino tuo padre... “ fece per dire Theon, ma lui lo interruppe e disse che non doveva permettersi di andare avanti. “ Ti puoi divertire. “ disse ostinato, Robb alzò il capo e disse: “ Sto andando in guerra, non sto andando a divertirmi, non ho intenzione di cercare la compagnia di altre donne. “
“ Mi fai ridere amico. “ disse “ La fanciulla le gambe non le ha ancora aperte? “
“ Non ti interessa. “ rispose
“ Avete una trescha da quanto? Anni forse. Ti aprirà le gambe per bene per tenerti così stretto. “
“ Non ti permetto di parlare così... Non ti permetto di insinuare nulla... “
“ Amico, tranquillo. “ fece lui “ Non c’è nulla di male. A meno che ovviamente... “
“ Theon, non te lo permetto, non ti concedo questa licenza... “
“ Non sto insinuando nulla. Tu sei un Lord, ora Re, ti puoi portare a letto chi vuoi. Ellinor non è nobile, non è una lady, non è promessa a nessuno, il suo valore è quasi pari a quello di una cameriera... non ci sarebbe nulla di male. Poi voglio dire, ti capisco, ha due tette... non oso immaginare come... “
“ Non ti permettere di parlare... di prendere... di parlare di Ellinor ancora come se fosse una sguardrina. Non te lo permetto. “ disse Robb rosso in viso dalla rabbia e dall’imbarazzo
“ Non mi dire che non gliele guardi? “ gli chiese lui, Robb tornò a guardare avanti ostinatamente e disse: “ Theon, non voglio ripetere più ciò che ti ho detto prima. Ellinor non la devi nemmeno pensare. “ e spronò il cavallo per andare più avanti. Gli chiedeva se le fissava il seno. Ma che domande? Aveva iniziato a farlo da quando la ragazza si stava sviluppando e ora più che mai. Ma era un ragazzo per bene lui, si accontentava di sentirle a contantto con il suo petto quando si baciavano e/o abbracciavano.
Theon lo raggiunse e disse: “ Mio Re, scusami. Mi sono spinto oltre. Non volevo insinuare nulla e comunque sono cose che riguardano voi. Ti volevo poi tranquillizzare riguardo al fatto che non la guardo nemmeno, non è proprio il mio genere. Se ho
fatto quella osservazione è stato... insomma che è una bellissima creatura lo vedono tutti, sono pur sempre un uomo, ma... “, il ragazzo ritenne opportuno scusarsi, era sincero su questo.
Theon invidiava parecchie cose a Robb Stark ma non gli invidiava lei. A lui piacevano ragazze meno discrete e sicuramente più provocanti, oltre che civettuole, solo che aveva dimenticato quanto il ragazzo fosse geloso della sua donna. Robb gli accettò le scuse e iniziò a parlare con i due Lord Alfieri che lo accompagnavano lungo la strada sperando di riuscire a convincere molte altre famiglie ad unirsi alla casua del Nord.
Robb sperava che tutta quella strada sarebbe servita a qualcosa.

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