La tempesta

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Quando sbucarono all'esterno sentivano quasi ininterrottamente i rumori dei tuoni. Prorompevano uno sull'altro. Helene si girò in direzione della città. Non si vedeva nulla, era tutto coperto di nubi ed erano talmente basse che coprivano tutta la sua visuale. Faceva fatica a respirare. Michele salì sul furgone senza guardarsi attorno, ma fu l'unico. Anche Rachel si era fermata. Guardava Sebastian con occhi incerti.

Sebastian le si avvicinò e disse urlando: – Non possiamo restare qui, è pericoloso con una tempesta del genere – . Rachel stava per rispondere quando un serie di fulmine uno dietro l'altro illuminò a giorno la foreste di abeti. L'acqua scrosciava dal tetto a fiumi e anche la strada era già allagata. Federica spinse Helene sul furgone perché il portatile che aveva nella borsa non si bagnasse quindi si avvicinò agli altri due: -Qualunque cosa dobbiamo decidere in fretta, se volete andare, la strada si sta allagando- aggiunse urlando a sua volta.

–Stare qui tutta la notte non mi entusiasma- annuì Rachel.

-Credo che siamo d'accordo- annuì Sebastian montando in auto. Helene li vide montare uno ad uno. Michele non la smetteva di tremare. Non riusciva ad assicurargli che tutto sarebbe andato per il meglio, non riusciva a non comprendere la sua paura. La provava anche lei. Un lampo illuminò a giorno la faccia di Federica mentre saliva. Sebastian non perse altro tempo ad avviò il furgoncino elettrico. Protestò leggermente poi partì.

-Quanta carica abbiamo?- chiese Rachel.

-Abbastanza per tornare- assicurò Sebastian. –C'è anche un po' di benzina, non troppa, ma un po' c'è.-

-Mettila a benzina in questo tratto- suggerì Federica. Michele seduto al suo fianco schiacciò il pulsante per Sebastian. –Con la ghiaia meglio non rischiare- aggiunse Federica appoggiandosi sul sedile; il mezzo partì. Si infransero contro un muro di pioggia. Sebastian faticava a vedere anche solo a pochi metri davanti a lui: i tergicristalli non stavano dietro alla pioggia. Un paio di massi colpirono con forza i finestrini che si scheggiarono. Helene urlò. Federica le mise una mano sulla spalla. Helene era pallida, stritolava il portatile sotto le dita. Si vergognava di quell'urlo, ma aveva così tanta paura.

–Saremmo dovuti scendere prima- aggiunse sussurrando Michele, come se pregasse tra sé e sé. Lo pensavano tutti, ma nessuno ebbe il coraggio di confermarlo. Sembrava tutto così poco importante ora: SPHERE e MAGNET e i loro dati e i test e la scienza. Il cielo si colorava dai toni del grigio, al blu fino al viola più scuro. Le vette attorno a loro stavano sparendo nell'oscurità. Il mezzo a benzina procedeva comunque a fatica. La ghiaia sotto di loro si stava trasformando in melma. Helene aveva il volto schiacciato sul finestrino. Ignorò le proteste di Federica che la trascinava indietro. –C'è un fiume qui- urlò.

Sebastian sbarrò gli occhi: - come un fiume? - anche Rachel si alzò. In quel momento qualcosa di grosso sbatté contro la loro fiancata, il mezzo cominciò a slittare lateralmente. L'acqua saliva ormai sopra alle ruote. Sebastian frenò. Il mezzo protestò poi si fermò nel mezzo di quelle onde che lo sorpassavano ai fianchi diventando ogni istante più impetuose.

-Quanto manca alla strada asfaltata?- chiese Federica non riuscendo a trattenere l'ansia.

-Saranno 50 metri- aggiunse Sebastian tirando giù il finestrino.- No, Sebastian!- urlò Rachel . Un ondata d'acqua penetrò nel mezzo e Sebastian si affrettò a richiuderlo. Rimasero tutti zitti fermi immobili.

-Se non spostiamo quello che ci blocca moriremo tutti! - disse Sebastian voltandosi verso Rachel.

-Calmati, Sebastian, stiamo tutti calmi, uscire ora è una pessima idea.- Rachel aveva una mano contro il suo braccio. Sebastian ansimava. Michele chinò la testa a terra. Sentirono dei colpi sul tetto. Profondi e sempre più frequenti. –Ci mancava solo la grandine- protestò Federica.

SPHERE - Tempesta MagneticaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora