Capitolo 5

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* flashback *

Mandai giú l'ennesimo bicchere di gin mentre una piccola folla di ragazzi e ragazze mi incitava ripetendo il mio nome. Sorrisi e feci un piccolo inchino rischiando di cadere per terra. Dio, ero proprio ubriaca.

《 Dai Susan andiamo a casa 》

mi disse Jamie comparendo improvvisamente al mio fianco. Stavamo insieme da 5 mesi e io lo amavo piú di me stessa.

《 Ma io voglio stare qui! 》

esclamai io mettendo il broncio e incrociando le braccia sul petto. Lui mi rivolse uno sguardo di ghiaccio e ripeté scandendo le parole

《 Dobbiamo. Andare. A. Casa 》.

Senza attendere una mia risposta mi prese per il braccio e cominció a tirarmi fino alla porta. Non lo avevo mai visto così. L'alcool fece il suo effetto facendomi cadere una, due, tre volte. Alla quarta volta Jamie mi prese e mi buttò letteralmente dentro uno sporco vicolo cieco.

《 Jamie cosa sta succedendo? 》

chiesi io mentre un terrore inaudito cominciava a impossessarsi di ogni mia cellula. Un sorriso malvagio si dipinse sulle labbra del ragazzo mentre estraeva un piccolo coltello a serramanico nero dalla tasca dei jeans.

《 Ora comincia il divertimento. 》

Sentí l'asfalto sotto i miei piedi sgretolarsi sempre più in fretta e caddi in un enorme buco nero...

Mi svegliai nel mio letto di soprassalto, con la sgradovole senzazione di essere inciampata in qualcosa. Il mio cuore pulsava veloce e il mio corpo era sudato. Chiusi gli occhi e cominciai a respirare molto lentamente. Dopodiché guardai la sveglia. Erano le 5 del mattino. Tanto valeva andare a fare una corsetta. Andai in bagno a lavarmi e poi tornai in camera,aprì l'armadio e frugai tra dozzino di indumenti colorati alla ricerca della mia " tenuta da corsa". Finalmente trovai i miei pantaloncini neri e la maglia della maratona di New York a cui avevo partecipato con mio padre. Facendo il minor rumore possibile scesi le scale e uscii di casa.

Seguendo la cartina che mi ero portata dietro corsi fino al parco più vicino. Non era enorme ma a me andava bene. Alti pioppi creavano intorno al parco una sorta di barriera naturale. Nei punti più alti le chiome risplendevano alla luce del sole nascente e tutto sembrava immerso in una coltre dorata che faceva risplendere ogni cosa. Mi fermai e inspirai a fondo l'aria frizzante del mattino, cercando di dimenticare ciò che avevo sognato. La strada del ritorno sembrò più lunga e quando arrivai trovai mio padre intento a mettere a posto gli attrezzi nella capanna in giardino.

《 Buongiorno Scratty 》

esclamò mio padre sortidendomi. Scratty era il soprannome che mi aveva dato da quando ero piccola. Aveva scelto proprio quello perché quando mi concentravo tiravo fuori i denti davanti assumendo l'aspetto di uno strano roditore.

《 'giorno papi 》

risposi io lasciandogli un leggero bacio sulle guance rasate.

La mattinata passò velocemente e appena dopo pranzo qualcuno suonò alla porta. Come al solito andai ad aprire e mi ritrovai davanti Micheal, Calum, Ashton e Luke, tutti con un largo sorriso stampato sulla faccia. Si presentarono e salutarono educatamente mia madre che fece una piccola smorfia appena vide il piercing di Luke. A lei non erano mai piaciuti.

《 A cosa devo l'onore di questa visita? 》

chiesi io sorridendo.

《 Abbiamo pensato di farti fare un giro turistico della città visto che sei appena arrivata! 》

esclamò allegro Ash. Quel ragazzo aveva il potere di metterti di buon umore solo con un sorriso.

《 Per il tour completo fanno 120 dollari dolcezza. Anzi oggi mi sento gentile. 119 dollari e 99 》

Annunciò Micheal prendendomi sottobraccio e trascinandomi nella macchina ferma davanti a casa.

Fu un pomeriggio fantastico. Mi fecero vedere tutti i parchi, i negozi, i monumenti. Erano le migliori guide che si potessero desiderare. Finito il tour mi riportarono a casa e li abbracciai tutti e quattro ringraziandoli del fantastico poneriggio.

Cenai, dopodiché mi rifugiai in camera mia a leggere il mio libro preferito sotto le coperte. Eh si, alcune cose non cambiano mai. Era giunta alla parte più bella quando un rumore mi fece sobbalzare. Quel rumore si ripeté più forte. Guardai verso la finestra appena in tempo per vedere un sassolino colpire la superficie liscia e fredda del vetro. Abbassai la finestra e vidi...

SPAZIO AUTRICE

ciao ragazzi!

spero che la mia storia vi stia piacendo!

Chi mai avrà visto Susan giú dalla finestra?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo!

Se volete potete contattarmi mandando un messaggio sul mio profilo.

sempre vostra

@scrittricedisogni

my ruin || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora