Vi invito a rileggere il capitolo precedente, per non perdere il filo.
Dove eravamo rimasti?...
Capii che quella serata al Maxim si sarebbe trasformata in una tragedia quando Isabella ordinò al barman shottini per noi e i tre ragazzi, con la scusa di farsi perdonare per il drink che avevo lanciato in faccia al palpeggiatore.
L'uomo dei cannoli fece per prendere il suo shottino e brindare, ma quando il suo cellulare iniziò a squillare si scusò ed uscì.
Tracannai l'ennesimo shot di tequila, sentendola arrivare direttamente alla testa.
-Quindi Adam, oggi è il tuo compleanno…- Isabella si avvicinò lasciva al giovane palpeggiatore, e guardai incredula il modo in cui si strusciavano senza pudore. Parlare di pudore in un night club non era molto coerente, lo sapevo, ma non ero abituata a quel genere di locali, al contrario di mia cugina, a quanto pare.
Quando misero un pezzo reaggeton molto famoso, una hit estiva, Isabella si illuminò.
-Lena! Io adoro questa canzone! Bailemos !-
-Si, vi prego fatelo! – sentii dire dal festeggiato mentre la mora mi afferrava il braccio, allontanandomi dal bancone.
Provai a dirgli che non riuscivo nemmeno a stare in piedi, figuriamoci a ballare, ma lei mi zittí passandomi un altro shot di tequila spuntato magicamente.
-Dios mio! Si muovono come degli stoccafissi! Dale cugina, facciamole vedere come se baila!-
Mi prese la mano, facendomi salire contro la mia volontà sul cubo, spodestando a colpi di natiche una delle cubiste, che ci lanciò un’occhiataccia contraria e provò a farci scendere, dicendo che i clienti non potevano salire.
Lei la ignorò, allontanandola alla ben meglio.
Seguii il suo consiglio e cominciai a muovere i fianchi, girando intorno al palo come una ballerina professionista.
Sentivo i pantaloni stringere intorno alla vita, sentendomi vagamente come un salame, ma continuai a muovermi come se non ci fosse nessuno.
-Palmas sobre la Guantanamera! Vai cugina! Twerk! Twerk! –
Mi esibì in quella che mi sembrava essere il miglior twerkin mai visto, sentendo gli apprezzamenti degli uomini ai nostri piedi, pestando delle banconote che notai a malapena.
Twerkai sul palo come se fosse J Balvin, seguita a ruota da Isabella.
-Aspetta! Ho visto un tutorial di Pole Dance su YouTube! Adesso lo metto in pratica!- annunciai con parole sconnesse al mio pubblicò, che esultò felice, incitandomi a farlo.
Solo in quel momento notai il mio uomo dei cannoli, chiedendomi da quanto fosse tornato. Mi guardava divertito, con una strana espressione buffa sul viso. Perché mi guardava in quel modo? Mi aspettavo un espressione diversa, uno dei suoi sguardi sensuali, eccitati…
Quando mi aggrappai al grande palo argentato, Isabella provò a bloccarmi.
-Cugina, non credo sia una buona idea…-
-Non preoccuparti! Non dev'essere così difficile! Se lo fanno loro!- dissi indicando le cubiste seminude a pochi metri da noi, che ci guardavano con le braccia incrociate sul petto e un’espressione vagamente divertita.
Feci una giravolta intorno al palo, cercando di ricordarmi il tutorial visto casualmente mesi prima.
Non avevo molta forza , e mi sorpresi di me stessa quando riuscii a mettermi a testa in giù.
I miei capelli sciolti sfioravano il pavimento sporco e coperto da banconote (perché c'erano delle banconote,poi?) E feci una smorfia per il dolore alle braccia, costrette a reggere tutto il mio peso.
Ero riuscita nel mio obbiettivo, sembravo davvero una professionista, almeno fino a che non divaricai le gambe, volendo provare a twerkare anche a testa i giù e fluttuante nell’ aria. Il mio sorrise si spense quando sentii un forte strappo All’altezza del mio didietro.
Le risate del mio amato pubblico mi fecero capire che c'era qualcosa che non andava nei miei pantaloni strettissimi, e quando alzai la testa per controllare, caddi con un tonfo nel duro pavimento nero del palco, generando ancora più risate.
Isabella mi aiutò ad alzarmi, ed insieme scendemmo dal palco, ricevendo un forte applauso dai presenti.
Corremmo verso il bagno degli uomini, e quando mi guardai allo specchio, lanciai un’ urlo.
I pantaloni che mi aveva prestato Isabella, erano completamente scuciti nel sedere, rivelando così le leggere mutandine di pizzo porpora.
-No no no no! Non può essere successo veramente! Sto male Isa, non mi sento più il battito cardiaco, senti.-
Le presi la mano e l'appoggiai sul mio petto.
-Smettila! Non è successo niente nei grave! È un night club, quegli uomini sono abituati a vedere intimo femminile! Fortuna che ti ho detto di mettere quel completino e non le mutande con minnie! Guarda il lato positivo.-
-Non c’è un lato positivo Isa! Non posso credere di aver fatto una cosa del genere!-
-Io lato positivo è che domani non ti ricorderai più niente!-
Cody entrò in bagno, sorpreso di vederci lì, ma d’altronde non c'era un bagno delle donne, visto che le donne in quel posto non ci andavano mai.
-Vi stavo cercando! Pilar è già fuori…comunque vi ho fatto un video, così domani, da sobrie, potrete riguardarvi!-
Lo aggredì, afferrando la sua t short scolorita. – Hai fatto un video Cody!?-
Isabella mi tirò indietro, dicendomi di calmarmi.
-Si, tutti lo hanno fatto.-
Mi portai una mano fra i capelli, appoggiandomi al muro del bagno e trattenendo le lacrime. -La mia vita è rovinata. Sarò famosa per…cos’era? Un video porno?-
-Beh…quasi…-
STAI LEGGENDO
Perdoname, madre (SOSPESA)
RomanceTrasferirsi a Brooklyn fu l'idea migliore che la famiglia di Magda Soto potesse mai prendere. O, almeno, questo era quello che credeva prima di rendersi conto a cosa realmente stava andando incontro. Appassionata di musica latina e jazz, divoratric...