Prologo.

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"Questo libro é per tutti quelli che hanno perso una persona amata, per tutti quelli che almeno una volta si sono svegliati piangendo. Questo libro è per quelli che non muoiono, per quelli che sopravvivono."

Prologo.

5 anni prima...

Se con la forza del pensiero avessi potuto allargare quello spazio angusto, lo avrei certamente fatto. I singhiozzi di Lucas scuotevano tutto il mio petto, facendomi intimorire da quel suono spezzato, come un rantolo di un animale sulla via per la morte.

Rabbrividii ed evitai di pensare al dolore lacerante sul fianco destro, accarezzando la chioma bionda e riccia del mio fratellino. Non sapeva quello che stava succedendo, aveva solo quattro anni, ma quando mia madre ci aveva urlato di correre nel piccolo scantinato aveva avvertito subito il pericolo.

L'odore di bruciato e di gas non si decideva a lasciare le mie narici e i singhiozzi di mio fratello erano l'unico suono. La porta si spalancò all'improvviso e una ventata di aria calda, troppo calda, invase il mio corpo e quello di mio fratello, accaldandomi all'istante. Due signori scesero verso di noi, cercando di fare il più velocemente possibile.

《Jamie, stai bene?》

No zio, non sto per niente bene.

Pensai arricciando le labbra ma mi limitai ad annuire, tendendo le braccia per porgere mio fratello tra le braccia di nostro cugino. Victor scappò di sopra e, non appena scomparì dalla mia vista con mio fratello, vidi le fiamme divampare spaventose.

Tremai di paura e pensai ai miei genitori, intrappolati tra le travi della cucina. Non avrebbero avuto più nessuna speranza. Trattenni un singhiozzo disperato e presi la mano tesa di mio zio, lasciandomi trasportare velocemente fuori dalla casa, ma non prima che il caldo delle fiamme mi bruciasse il braccio destro. Urlai di dolore ma continuai a correre, uscendo finalmente dalla porta e guardando la mia casa in fiamme.

Zio aggrottò la fronte stringendo i pugni e camminò senza una parola verso l'ambulanza, lasciandomi entrare per prima. Non facevo più nemmeno caso alle lacrime che mi lavavano le guance dalla fuliggine, strinsi solo i denti quando le infermiere gettarono acqua sul mio braccio.

《Il fianco.》

Mormorai sommessamente e alzai la maglia, mostrando loro la ferita infettata che mi ero procurata sbattendo in quel ferro arrugginito. Le vidi mettersi all'opera e gettai uno sguardo al lettino accanto al mio, dove Victor metteva una maschera per l'ossigeno sulla bocca di mio fratello.

Stesi una mano e quella minuscola di Lucas s'intrecciò alla mia, rivolgendomi uno sguardo lucido mentre continuava a piangere silenziosamente. Cercai di sorridere, ma non ci riuscii.

《Jamie, verrete a vivere da noi, non vi permetteremo di rimanere con degli assistenti sociali, tu hai solo quattordici anni, e lui quattro. Avete bisogno di qualcuno presente per voi.》

Mormorò mio cugino tenendo la mano di Lucas. Annuii e quella fu la conferma che i miei genitori erano morti. Sentii solo un grosso buco proprio al centro del petto, come se mi avessero privato del mio stesso cuore, ma mi limitai a piangere silenziosamente. Non so quanto passò prima che l'incendio fosse spento e mio zio ci raggiungesse nell'autovettura.

《Dovrai aspettarti di tutto dopo stanotte.》

Mi sussurrò il fratello di mio padre osservando le mie ferite e accarezzandomi la fronte. Annuii e fu proprio così, da quel giorno la mia vita non fu mai più la stessa. La mia vita sarebbe diventata uno di quei periodi in cui non trovi un solo motivo per essere felice ma altri mille per essere triste.

Non so se dal giorno in cui lo incontrai fui salvata, so solo che lui ci fu, come nessun altro aveva mai fatto.

E il bello è che se potessi rifarlo, rifarei ogni volta lo stesso sbaglio.

Sono ancora con voi bellissime :) Come va? Tutto bene?

Come vi pare questo prologo? Spero vi piaccia e lo votiate u.u

Trouble | h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora