7° Capitolo.
Erano passati dieci giorni da quando me ne ero andata via e da quando avevo lasciato Matthew. Furono i giorno più duri della mia vita, non c'era notte in cui non piangessi, quel ragazzo mi mancava da morire, ma speravo che si rendesse conto da solo degli sbagli che aveva commesso. Questa volta ci stava mettendo più del solito, dieci giorni di speranza sembravano dire che lui non tornasse mai più. Avevo cominciato a soffrire di attacchi di panico, tutta la mia vita era andata in frantumi in un attimo. Pensavo di aver esagerato io, che forse non mi sarei dovuta arrabbiare così, ma d'altra parte non potevo passare tutta la vita senza vedermi con i miei amici perché sono maschi, non potevo passare tutta la vita con una persona che non si fidasse di me, nonostante fosse l'unica persona che volessi al mio fianco. Stupida io ad averci creduto, per forza qualcosa sarebbe dovuto andare storto. Da oggi sarebbe mancato un mese esatto al matrimonio, quel matrimonio che ormai non sarebbe più esistito.
Oggi, siccome i miei genitori andavano da alcuni loro amici, io avevo deciso di invitare i miei a casa, ormai nessuno me lo poteva impedire. Nei giorni successivi sia Cloe e Mike che Freddy e David continuarono a mandarmi messaggi e i primi due mi vennero a trovare un paio di volte, Mike mi raccontò che diede un pugno sul labbro a Matthew, poco dopo che me ne fossi andata quella sera. I giorni dopo mi dissero che Matthew stava male, che si era pentito, ma sentirlo da loro non mi importava, io volevo sentirlo da lui, che da quel giorno non mi ha neanche più scritto né chiamata. Freddy e David mi dissero che avevano più o meno chiarito con lui, comprensibile, loro non avrebbero dovuto sposarlo, invece con me faceva la parte dell'orgoglioso e se c'è una cosa che odio ancora di più dell'egocentrismo è proprio questa.
Uscii di casa per andare in una pizzeria a prendere dei pezzi di pizza e delle birre, tutto questo casino mi aveva fatto passare la voglia di fare qualunque cosa, avrei voluto solo dormire per giorni interi. Non ascoltavo più la musica, perché la maggior parte delle canzoni le avevo sentite con Matthew o le avevo sentite cantare proprio da lui.
Comprai la pizza, tornai a casa e notai la macchina di Cloe e Mike, con loro ancora all'interno, parcheggiata lì davanti. Feci un segno con la mano e scenderemo dalla vettura, li salutai e gli feci strada per entrare. Appoggiai la pizza sul tavolo e misi le birre in frigorifero, Cloe: Jay, come va? Io alzai le sopracciglia poco convinta e risposi: Come vuoi che vada, Matthew non si fa sentire dall'ultima volta che l'ho visto! Mike: A noi continua a dire che gli dispiace e che non voleva che andasse così! Io: È questo il problema, lo dice a voi e non a me! Sarei disposta anche a rimettermi con lui se solo tirasse fuori le palle per venirmi a parlare come ha sempre fatto! Invece di migliorare, peggiora. Io non capisco davvero!
Cloe: Spero seriamente che prima della data del matrimonio si faccia vivo! Io: Sarà...
Arrivarono anche gli altri due ragazzi, con in mano dei sacchetti contenenti cose. Io: Ciao ragazzi! Come state? David: Noi bene, tu? Io: Bene... Freddy: Anche se tu non stessi bene, noi oggi ti tireremo su il morale! Abbiamo portato dolce e alcol! Io: Sta volta ti ho battuto sul tempo, ho comprato anche io della birra! Dicendo ciò, presi le bottiglie e le stappai. Mike: A che brindiamo? Lo guardai: Ma non so, non mi viene in mente molto! Cloe: Brindiamo a questa giornata e a noi, poi quel che sarà, sarà! Io le sorrisi: Sono d'accordo! Bevemmo piano le nostre birre, mentre chiacchieravamo. Presi un pallone da pallavolo che avevo in garage e ci mettemmo a giocare, io e Cloe contro Mike e Freddy, mentre David faceva l'arbitro. Io: Mi sento molto in Mila & Shiro, voi no? Freddy: Siamo più scarsi di loro, sicuramente, quindi direi di no! Io risi: Parla per la tua squadra, che io e Cloe non stiamo andando male! In quell'istante mi squillò il telefono era Matthew, così incredula, chiesi agli altri di fare silenzio e attivai il vivavoce: Pronto! Matt: Jay c'ho pensato parecchio e la conclusione è che ti presenti all'altare, io ti aspetto lì! Nonostante nel mio cuore avrei voluto rispondere di sì, avevo una cazzo di dignità da difendere, mi aspettavo tutta un'altra telefonata da parte sua, così seccata risposi: No, tu prima ti presenti qui e ti scusi e poi forse se ne riparla! Matthew: Io non ho commesso errori, ho dato a te il tempo di capire dove avessi sbagliato, ma evidentemente non capisci! Io: Per me questa telefonata può concludersi qui! Così dicendo spensi il telefono. Poi guardai gli altri impietriti: Perché con voi ammette che ha sbagliato e con me no? Perché a voi dice che gli dispiace e a me no? Se non si presenta qui a chiedermi scusa col cazzo che mi presento all'altare, può aspettare anche tutto il giorno e non mi vedrà! Mike: Io e Cloe proveremo a parlarci e a farglielo capire, non vorrei arrivare di nuovo a dargli un pugno, perché sta volta gli spacco i denti! Cloe: Ma come cazzo si fa a ragionare così, di solito per quanto sia stupido, si accorge degli errori che fa! Freddy: Non siete voi a doverci parlare, siamo io e David, ora che con noi ha più o meno fatto pace potremmo spiegargli il perché fossimo lì! Ma la sai una cosa Jay, tu in tutto questo hai fatto solo un errore, fargli credere che lui avesse sempre la priorità su qualunque cosa o persona, anche su te stessa! A me stavano cominciando a tremare le gambe ed il cuore batteva veloce e il respiro non era regolare. Cloe: Jay, che ti succede? Io: È un attacco di panico! Risposi piangendo e andando in iperventilazione. Mi portarono in casa e mi fecero stendere sul divano: Sul mio comodino ci sono delle gocce, prendile e mettine 10 in un bicchiere con un dito d'acqua! Cloe andò, intanto a Mike chiesi di passarmi una busta di carta, di quelle del pane, me ne portò una e cominciai a inspirare e espirare a pieni polmoni lì dentro, doveva teoricamente regolarizzare il respiro, ma per quanto fosse forte questo attacco di panico, mi sembrava che non stesse cambiando nulla. Bevvi il bicchiere d'acqua con le gocce che Cloe mi portò, ma ci voleva un pochino di tempo prima che facessero effetto, intanto sentivo un gran caldo a causa del respiro non regolare e della paura, non c'ero ancora abituata agli attacchi di panico, questo è stato solo il terzo ed il più forte. I miei amici erano in panico e le gocce stavano facendo effetto troppo lentamente, così Mike disse: Ti portiamo al pronto soccorso! Mi alzai sorretta da Mike e Freddy che mi portarono in macchina. Seduta sul sedile posteriore e respirando nel sacchetto, sentivo un dolore al petto, c'erano tutti i sintomi dell'attacco di panico, ma pur sapendolo, il panico aumentava.
Arrivammo al pronto soccorso velocemente, Cloe andò a chiedere aiuto ad un'infermiera e mi portarono a fare un elettrocardiogramma. Pochi istanti dopo la donna mi disse: Il cuore è perfetto, sta solamente avendo un attacco di panico, ne è soggetta da parecchio? Io con le lacrime agli occhi risposi: No, da dieci giorni, questo è stato il terzo ed il più forte! Ho già preso delle gocce ma non hanno fatto alcun effetto! Infermiera: Ora gliene porto altre io, stia tranquilla! Tranquilla un cazzo, pensai, se fossi riuscita a stare tranquilla non sarei venuta qui.
Mi diedero queste gocce che in effetti erano più forti di quelle che avevo preso, il cuore ricominciò a battere normalmente ed il respiro alcuni minuti dopo tornò regolare, anche le gambe sfinite dal tremare, si erano fermate. Stavo per chiudere gli occhi ed addormentarmi, quando dalla porta della stanza in cui stavo, entrarono David, che non era salito in macchina con noi per mancanza di spazio e Matthew. Il secondo ragazzo velocemente si mise di fianco al mio letto: Che cosa è successo? Io: È successo che da dieci giorni soffro di attacchi di panico e indovina perché? Sei l'ultima persona che volessi vedere, proprio ora che mi ero tranquillizzata! Matthew abbassò lo sguardo: David mi ha raccontato tutto! Io: E allora che cazzo domandi a fare se lo sai? Mike si intromise per avvertirmi che lui e Cloe se ne sarebbero dovuti andare. Io: Grazie di tutto ragazzi! Siete i migliori amici che potessi desiderare! Salutatemi Dover e ci sentiamo domani! I due sorridendomi se ne andarono. Io: Freddy, mi accompagni tu a casa? Freddy: No, credo sia meglio che ti accompagni Matthew! Io: Che palle! Va bene! David: Sei sicura di sentirti meglio? Io: Più tranquilla con tutte le medicine che ho ingoiato sicuro, meglio è una parola grossa! Però ora riesco ad alzarmi senza problemi, grazie David! Mi alzai piano dal letto, salutai e ringraziai David e Freddy, poi me ne andai con Matthew.
Salimmo in macchina: Sei da sola a casa stanotte? Io: Sì, ma non ho problemi a stare da sola! Matthew: Non mi importa, io resto a dormire da te, voglio essere sicuro che tu stia bene! Io: Ma io sto bene, tu torna pure a Dover! Matthew: Dì quello che ti pare, ma a costo di restare a dormire sul divano, io resto da te! Io: Vada per il divano!
Arrivammo a casa, così scesi dalla macchina, Matthew: Hai bisogno di aiuto? Io: No, grazie! Entrai in casa e senza fare caso a Matthew dissi: Io vado a dormire che i medicinali che ho preso mi stanno rincoglionendo. Tu fa quello che vuoi, sai dove stanno le cose! Andai in camera mia e mi addormentai molto velocemente. Avere in casa Matthew mi rendeva forse un pochino più tranquilla, alla fine la sua mancanza è stata la causa del mio stare male. Ero contenta che fosse venuto in ospedale, perché voleva dire che in minima parte, ancora qualcosa di me gli importava, però io aspettavo ancora le mie scuse, su questo ero irremovibile.
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Fantality 2
RomanceÈ il continuo della prima storia: un continuo di amicizia, amore, musica, ma anche di incomprensioni e cambiamenti. Il continuo di una storia a metà tra realtà e fantasia. Il continuo di una storia che in gran parte sarebbe bello fosse reale.