I braccialetti di Zeus

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La serata continua senza nessun altro accenno al discorso riguardante Zeus o i ragazzi, quindi pian piano i miei pensieri non si concentrano su tutto ciò e comincio a godermi di più cibo e chiacchierare, soprattutto con Demetra.
~Posso chiederti una cosa?~
~Certo~ si mette in bocca un pezzo di tortina e mi guarda masticando.
~Tu e Ercole state insieme o siete solo collaboratori nella resistenza?~ sembro un po' impicciona ma parlare di fidanzati e cotte varie mi è sempre piaciuto un sacco.
~Stiamo insieme~ dice arrossendo appena.
~Congratulazioni!~ dico con voce un po' troppo alta. I ragazzi si voltano verso di me con espressione interrogativa e minimizzo con:
~Cose da ragazze~ e un movimento della mano.
Ercole e Andreas sembrano accettare le mie scuse accampate al momento e tornano a parlottare tra loro.
~E tu invece?~ mi incalza Demetra.
~Io cosa?~La guardo interrogativa con il bicchiere di vino a mezz'aria.
~Tu e Andreas..state insieme?~ mi guarda con una scintilla quasi di vendetta negli occhi.
~Bè c'è stato qualcosa...io penso di sì ma devo appurare~ rispondo sinceramente.
~Io ti confermo che, sì, lui ti ama perché non si invita chissà chi a queste cene private... significa che lui si fida ciecamente di te e questo è uno dei pilastri principali di una relazione~
~Io mi fido di lui e lui si fida di me...ma glielo chiederò esplicitamente lo stesso. Sono una donna che vuole sentirsi dire le cose in faccia e non lasciarle all'aria~ dico determinata a farlo una volta tornata all'Olimpo.
~Ok, fammi sapere come andrà allora~
In quel momento arriva il dolce: panna cotta al cacao con mirtilli e pistacchi che finisce molto velocemente e, dopo aver pagato il conto, usciamo dal ristorante e ci salutiamo.
L'ultima frase di Ercole è indirizzata a me:
~Ci vediamo Gea..ripensa a quello che ti abbiamo detto...hai due giorni e due notti per provare a convincere i due ragazzi e, se non vi riuscirai, faranno la stessa fine di Zeus. Buona fortuna!~
Ercole e Demetra se ne tornano dalla direzione da cui li abbiamo visti arrivare e io resto impalata a pensare alle sue parole che, più che un avvertimento, sembravano una minaccia.
~Sei stanca o possiamo andare a fare una passeggiata?~ mi chiede dopo un po' Andreas.
~No, non sono stanca. Dove andiamo a passeggiare?~
~Tra le nuvole naturalmente...~dice lui come se fosse ovvio.
~Daccordo, andiamo~
Voliamo via dalla nuvola del ristorante, ci abbassiamo di quota e, nascosto in mezzo a cumuli di nebbia e vapore acqueo, c'è un bellissimo giardino ben curato con una cascata.
Sicuramente sarà un'altra idea di mio nipote perché, prima che mi bandisse, non c'era.
Appena atterriamo, vedo che ci sono numerosi sentieri ghiaiosi con piante colorate ai lati, molte querce e salici piangenti e, attorno alla cascata con un laghetto alla base, ci sono panchine bianche con i soliti decori d'oro e le saette. Ci accomodiamo e io mi perdo ad ascoltare i piccoli uccelli che Zeus avrà creato o trasportato qui: il loro cinguettio, il rumore delle loro ali e l'atterraggio a terra ammortizzato dalle foglie sparse e dall'erba morbida.
~Cosa te ne pare? Immagino che tu ci sia mai venuta qui...~dice Andreas voltandosi verso di me.
~È bellissimo! Comunque no, non ci sono mai venuta qui, ne avevo sentito parlare...ma questo vale anche per il ristorante, a dire la verità...~confesso.
~Zeus è stato proprio malvagio con te...devi riconoscerlo, non potrai andare avanti così per sempre, devi reagire..~
~Lo so che dovrei e di certo non riuscirà certo a uccidermi se ci provo perché sono invulnerabile, ma dovrebbe fare qualcosa di veramente terribile per meritarsi le mie sgridate~
~In qualsiasi caso, conta pure su di me se ti serve aiuto~
~Grazie mille ma penso che ci servirà un altro po' di tempo prima che faccia qualcosa. Deve ancora allenare i ragazzi~
~Hai ragione ma è una persona imprevedibile, quindi teniamo gli occhio aperti~
~Concordo..ah...domani provo a parlare con Atena e Poseidone~
~Sei sicura che vuoi rischiare?~
~Certo che sì. Se devono morire, lo accetterò solo sapendo che ho provato tutti i modi per dissuaderli dal potere del virus~
~Va bene, ma verrò con te...~
~Daccordo... papà~ lo canzoni per il suo senso di protezione verso di me.
~Parla la donna più vecchia del mondo~
~Come osi darmi della "vecchia"?~ dico in tono finto offeso portandomi una mano al petto.
~Oso eccome... però devo dire che non li dimostri minimamente. Gli anni per te sono solo un numero che cresce di uno ogni 12 mesi~
~Sei la prima persona con cui esco che, nonostante mi faccia notare la mia età avanzata, non gliene importa~
~Molto lieto di differenziarmi dalla massa che non ha sfruttato la grande opportunità che gli offrivi~
~E io sono molto lieta di averti conosciuto~
Ci sorridiamo a vicenda e Andreas sfrutta l'occasione per rubarmi un bacio. Appena sentiamo un fischio dietro ai cespugli, ci stacchiamo l'uno dall'altra.
~Che coppietta carina...peccato che ora debba stroncare questo amore sul nascere~ e appare Zeus.
~Che ci fai qui?~ chiede arrabbiato Andreas.
~Ovvio...devo tenervi d'occhio: non posso perdere la mia arma migliore..~ dice indicandomi con un movimento del capo~...e, senza offesa, non mi fidavo molto di te, Andreas~
~Cosa intendevi prima con "stroncarlo sul nascere"? Perché? Cosa non ti va giù del fatto che io e Andreas stiamo assieme?~ chiedo alzando la voce ad ogni domanda.
~A me non va giù il fatto che stiate insieme perché per te ho anche piani amorosi diversi...~
~Cosa intendi?~
~Intendo che ho pianificato con chi starai per fare in modo di riprodurre la stirpe~
~Puoi scordartelo se pensi che mi lascerò trattare da incubatrice come è successo per Urano~ dico alzandomi in piedi e incrociando le braccia.
~Sapevo che avresti reagito così... perciò ho portato anche Atena e Poseidone per fare in modo che tu cambi idea~
I due ragazzi sbucano dalla boscaglia circostante come se fossero stati invocati dalle parole di Zeus e mi si avvicinano.
~Direi che questa volta tocca ad Atena~ dice Zeus con la folgore impugnata nella mano destra.
Affonda tutta la lunghezza dell'arma nel petto di Astrid che, come Poul l'ultima volta, si preme le mani sul buco per fare in modo che il sangue non fuoriesca e cade a terra.
Io mi abbasso all'altezza di Atena per aiutarla ma, pochi secondi, e Atena è guarita e mi fissa quasi furibonda, anche se non l'ho nemmeno toccata, solo sfiorata.
Con un movimento repentino del braccio mi scaraventa contro una quercia lì vicino. Non sono ferita fisicamente proprio per la mia invulnerabilità, ma sono ferita dentro, nel cuore, perché solo ora capisco che non vale la pena parlare con due esseri che, se li sfiori, ti mandano a sbattere contro gli alberi, tentando di ucciderti: Ercole aveva ragione; non sarei mai riuscita a convincerli a cambiare....
~Mai avvicinarsi~ mi fa notare Zeus ridendo sotto i baffi.
~Grazie dell'avvertimento~ dico sarcastica mentre Andreas mi aiuta ad alzarmi.
~Voi due verrete nella sala del trono, domani, senza discussioni, chiaro? E per essere sicuri, vi metterò un bracciale che, se non farete ciò che vi ordino, scaricherà un fulmine che sentirete, perché è più forte del vostro virus~ ordina Zeus.
Ci si avvicina, tira fuori due braccialetti d'oro con un pendente a saetta e li lega poi ai nostri polsi destri.
~Buona serata~ conclude Zeus andandosene, seguito da Atena e Poseidone.

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