Un amico in più

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Dopo non so quanto tempo mi sveglio di soprassalto trovandomi la faccia di Zeus a pochi centimetri dalla mia: sembra che mi stia studiando; poi mi accorgo che nella mia cella c'è anche l'uomo di ieri che mi osserva silenzioso.
~Bentornata tra noi nonna!~ fa Zeus divertito~...stavamo aspettando il tuo risveglio con molta ansia~
Si allontana dal mio volto e guarda l'uomo, pensieroso.
~Dalle da mangiare, portala a fare una doccia e poi verrà una guardia per portarla su, chiaro?~ ordina mio nipote.
L'uomo annuisce e fa un piccolo inchino quando Zeus gli passa davanti ed esce dalla cella, sbattendosi il cancello alle spalle.
~Posso farti una domanda?~ chiedo non appena Zeus è uscito del tutto dalle prigioni.
Lui alza le spalle con fare indifferente e io continuo:
~Come ti chiami?...ah...lo voglio sapere solo per curiosità.. non per altro...~ aggiungo vedendolo crucciarsi.
~Andreas~ risponde lui con voce profonda dopo un primo attimo di titubanza.
~Penso che tu sappia che io mi chiamo...~
~Gea~ conclude lui per me, mostrandomi due deliziose fossette~...sei piuttosto famosa qui, soprattutto ora che girano voci che tu sia nelle prigioni...~ confessa lui.
~Pettegolezzo fondato, purtroppo...~puntualizzo subito con un po' di amarezza ma sorridendo anche io per la velocità che hanno raggiunto i pettegolezzi.

~Scusa se te lo chiedo, ma tu sei un dio?~ chiedo dopo pranzo, mentre mi sta portando alle docce.
~Un semidio... Zeus non si fida più degli dei...oh, scusami...~aggiunge quando vede che mi rabbuio.
~No, non preoccuparti,tanto con me è sempre stato in collera...~spiego~...mi ha bandita tanto tempo fa e ora penso che voglia farla finita~
~Cosa intendi con "farla finita"?~
~Intendo uccidermi~ dico voltandomi e guardandolo negli occhi.
~No... secondo me non ti ucciderà...~ cerca di tirarmi su di morale, già a terra da quando ho visto quelle guardie ieri~...l'ho sentito parlare di un piano d'azione contro alcuni dei sulla Terra ma nessuna uccisione~
~Probabilmente perché non ha da pianificare un bel niente: avrà già organizzato tutto~ e con questo riprendiamo a camminare verso le docce.
Mi lavo velocemente e indosso gli abiti puliti: toga blu scuro, cinturino chiaro e i miei sandali. Quando torniamo alla cella troviamo una guardia che mi aspetta per scortarmi da Zeus. Non appena Andreas tenta di seguirmi verso il cancello d'uscita delle prigioni, la guardia lo blocca con la sua lunga lancia mettendola di traverso sul petto di lui a mo' di sbarra.
~Mi dispiace amico,ma Zeus è stato chiaro: solo la prigioniera~ dice la guardia come ammonimento seppur con tono minaccioso.
Andreas alza le mani in segno di resa e rimane fermo dov'è finché non esco dalle prigioni.
Nella sala del trono, in cui attira l'attenzione l'enorme sedia di legno con seduta imbottita incastonata di diamanti a forma di saetta, mi si parano davanti due guardie che mi ispezionano e mi annunciano.
~Benvenuta!~ mi saluta Zeus, apparendo da una porta secondaria che non avevo notato.
~Buongiorno Zeus~
~Spero non ti abbia dato fastidio la mia visita di questa mattina~ mi dice con aria da cane bastonato.
~No, non mi dispiace avere la persona che mi odia di più al mondo davanti alla mia faccia appena mi sveglio~ dico sarcastica con un sorriso falso.
~Come siamo acide oggi? Ci siamo alzate con il piede sbagliato?~ mi stuzzica lui.
~No, ho semplicemente dormito male~ minimizzo, seppur dicendo la verità.
~Bé se è solo questo... comunque non ti ho chiamata qui per scambiare due chiacchiere ma per spiegarti il mio piano per te~
~Mi vuoi morta?~
~No, come fai a pensarlo? Voglio che tu viva ma secondo le MIE regole~
~Cosa devo fare?~ chiedo rassegnata.
~Voglio che tu faccia parte del mio esercito: Atena e Poseidone sono forti ma, con i tuoi poteri che comandano la terra, sareste perfetti; una macchina letale...Senza contare poi che combatterei anche io con voi e perciò ci sarebbero quasi tutti gli elementi della natura: terra, acqua e aria... Saremmo invincibili~ tenta di persuadermi facendo qualche passo verso di me.
~Mi alletta molto la tua proposta, se non fosse però che dovrei combattere contro i miei nipoti che sono sulla Terra~
~Noi non combatteremo solo con loro; ricostruiremo la stirpe intera: ogni dio, dea, ninfa e spirito della Terra o marcerà con noi nella battaglia o verrà ucciso e, visto che sei tanto legata agli umani, puoi stare certa che  non si renderanno conto di nulla perché tutti, per paura, si uniranno a noi~
~ Primo: gli uomini si accorgeranno di tutto perché sono abbastanza intelligenti e secondo: non c'è nessun "noi", io non ho accettato un bel niente..~ dico secca.
~Bene...se la pensi in questo modo...direi che non ho scelta se non quella di farti mia schiava contro la tua volontà~ dice fingendosi abbattuto ma mostrando un sorriso assassino~...ma prima che cominci la tua trasformazione devo rivelarti che brucerà un po'~ e con questo prende la siringa che gli viene portata da una guardia e mi si avvicina. Le guardie mi tengono ferma afferrandomi per le spalle e Zeus mi pianta l'ago della siringa nel collo, dove c'è la giugulare.
Non appena estrae l'ago, sento un calore provenire dalla puntura che in poco tempo si espande in tutto il corpo: sembra di avere fuoco al posto di sangue nelle vene. Cado a terra in preda agli spasmi, comincio a muovermi e rotolare cercando di scappare da questo dolore che si fa sempre più potente ogni secondo che passa e non accenna a volersene andare molto presto, nonostante tutti i miei sforzi. Comincio a perdere conoscenza e l'ultima cosa che riesco a sentire è un: ~mi dispiace~ e il tessuto di una toga bianca sotto le dita.

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