La situazione in subbuglio

27 7 0
                                    

Ceno velocemente e poi vado in camera per rilassarmi, finalmente. Mi tolgo abito e tacchi, massaggiandomi poi i piedi doloranti. Mi metto la mia vestaglia e noto, aprendo l'armadio, che è apparso un intero guardaroba che comprende tute e abiti di ogni lunghezza e colore. In una scarpiera vicina ci sono decine di sandali e scarpe con il tacco di ogni tonalità. -Mi chiedo chi mi abbia sempre scelto gli abiti da quando sono qui e chi mi abbia rifornito di vestiti fino ai capelli... probabilmente qualcuno con un gusto stilistico degno di uno stilista- mi rispondo dentro di me. Questo pensiero mi turbina nella mente finché non spengo la luce e mi corico, addormentandomi all'istante. Quella notte non ho fatto nessun incubo e per questo ringrazio Zeus in silenzio la mattina dopo. Il risveglio felice e senza incubi viene distrutto dal pensiero di allenarmi con Nikolaos: non che sia antipatico ma odio il fatto che Zeus stia cercando di farci diventare per forza amici solo per una scopo riproduttivo facendoci condividere tutte le attività. Indosso una tuta verde smeraldo e un paio di sandali camoscio, raccolgo i capelli in una coda di cavallo e vado a fare colazione. In sala trovo stranamente Zeus seduto a capotavola.
~Buongiorno Zeus~ lo saluto cordialmente.
~Buongiorno nonna~ saluta lui inespressivo. È strano stamattina: di solito farebbe qualche battuta o faccia assassina perciò indago.
~Sicuro di star bene?~ chiedo sedendomi vicino a lui.
~Sì, una favola~ mi risponde alzandosi di scatto dalla sedia e facendola cadere~...con permesso...~ e se ne va. Io rialzo la sedia, sistemandola, poi mi prendo una brioche ripiena e un caffè e faccio colazione nel silenzio della sala. Dovrò capire perché Zeus era così incavolato: non penso fosse stato per la morte di Dioniso, deve essere qualcosa di veramente terribile per meritarsi la rabbia di mio nipote...forse avrà capito chi altri ha aiutato Apollo a uccidere Dioniso e forse era un suo amico vicino a addirittura un parente vicino? Chi lo sa? Ma io lo scoprirò, fosse l'ultima cosa che faccio nella vita. I pensieri mi turbinano in testa finché non raggiungo la palestra e vedo Nikolaos che si sta riscaldando. Lo saluto e lui ricambia sorridendo.
~Cosa si fa oggi?~ chiedo non proprio entusiasta di muovermi.
~Oggi ci si allena con le spade~ dice legandosi le scarpe.
~Bé, almeno questo lo so fare...~ dico sollevata.
~Mettiti la tuta da schermitrice e poi possiamo cominciare...~ continua lui e io annuisco e vado a prenderla. Mi sta un tantino stretta però i movimenti principali delle braccia e della parte alta delle gambe vengono perfettamente. Nikolaos indossa la propria e si avvicina ad un armadio che contiene fioretti, sciabole e spade di ogni tipo.
~Combattiamo con fioretto, sciabola o spada? Scegli tu, sono bravo in tutte e tre~
Alla faccia della modestia... comunque rispondo:~Sciabola~ visto che mi sono sempre trovata bene con questa piuttosto che gli altri due.
~D'accordo~ prende due sciabole dall'armadio e me ne porge una. Subito provo a testarne la flessibilità piegandola leggermente e sento che non è morbida esattamente come le armi che abbiamo nella grotta sulla Terra ma è accettabile. Mi metto la maschera sul viso e raggiungiamo una piattaforma che deve essere stata montata esclusivamente per oggi.
~Chi farà da arbitro?~
~Io naturalmente~ dice Zeus entrando nella palestra.
-Perché faccio sempre questa domanda se so chi mi risponderà?- penso odiandomi perché non me ne sto mai zitta.
~Stai meglio vedo~ commento.
~Ci puoi credere...ma non ho ancora sistemato per bene la situazione quindi non fatemi arrabbiare,perché sono piuttosto irritabile~ dice mettendosi davanti a noi per farci da arbitro.
~Ricevuto~ rispondiamo in coro io e Nikolaos.
~Perfetto, saluto!~ ci ordina Zeus. Io e Nikolaos facciamo un inchino l'uno all'altra con la spada davanti al petto e ci prepariamo con un piede avanti e l'altro che funge da perno, un braccio piegato dietro alla schiena e l'altro che impugna la sciabola.
~En garde!..... Êtes-vous prêt ?....Allez!~ grida Zeus.
Nikolaos comincia subito puntandomi in pieno petto ma io intercetto la sua sciabola facendo una spirale attorno ad essa con la mia arma e prendendo interdetto il mio avversario per la mia velocità di risposta. Prendo la sua sorpresa come un'opportunità per attaccare e con un colpo secco vado a colpire il petto di Nikolaos che mi guarda sconvolto. Zeus alza il braccio verso la mia direzione e noi torniamo alle posizioni di partenza.
~En garde... êtes-vous prêt ?....allez!~ ripete urlando mio nipote.
Noi ci studiamo per qualche secondo per provare a intuire la prossima mossa dell'avversario, ma io ho capito che lo fa per prendere tempo così mi do una spinta con il piede dietro e faccio un attacco che non mira al petto ma stavolta alla spalla. Nikolaos non sembra per niente sorpreso stavolta e lo para senza troppa fatica per poi contrattaccare con la lama della sciabola ancora obliqua. Io retrocedo e rischio di finire a terra per la velocità del movimento repentino; punto un piede avanti e uno indietro in modo da darmi più equilibrio e rispondo a tutti i suoi attacchi che non riescono mai a toccare il mio petto o le mie spalle, nemmeno sfiorarle. Sembra che il combattimento sia alla pari finché non tento una finta e lui ci crede, così alzo la traiettoria della lama e colpisco il punto desiderato: la spalla. Nikolaos comincia a diventare furibondo: lo noto dal modo in cui piega eccessivamente la sciabola per scaricare la rabbia. Zeus alza un'altra volta il braccio verso di me e torniamo nuovamente ai nostri posti.
~En garde... êtes-vous prêt ?....allez!~ urla per la terza volta.
Stavolta decido di lasciare a lui l'attacco per vedere che punto sta cercando di colpire. Lui fa un passo indietro e poi uno avanti e poi tenta un affondo, che però paro molto facilmente contrapponendo la mia arma in modo obliquo alla sua. Lo scontro va avanti così per altri quattro attacchi e finché io non mi stanco e faccio un contrattacco che lo colpisce sulle costole. Zeus alza nuovamente il braccio nella mia direzione e io esulto entusiasta.
~Com'é possibile?~ chiede ansimando Nikolaos e togliendosi la maschera.
~Ho allenato parecchi dei nello scherma quindi diciamo che sono abbastanza avvezza a questo tipo di attacchi~
~Stai paragonando la mia tecnica nella scherma a quella di un giovane dio?~
~Più o meno sì, ma si può sempre migliorare...~
~Grazie ma penso che se mi devo allenare non lo farò certo con te...~ conclude lui brusco riponendo la sciabola e uscendo dalla palestra.
~Bel caratterino...~ commento rivolgendomi a Zeus.
~Già, mi dispiace su questo non so che farci~
~Ci faremo l'abitudine... comunque penso che abbiamo finito~ dico riponendo anch'io la sciabola e la maschera nell'armadio apposito~...scusa, posso andare...?~continuo ma vengo interrotta da Zeus.
~Sì, certo puoi andare da Andreas...~ dice in tono quasi esasperato.
~Grazie mille, ci vado dopo essermi fatta una doccia, ci vediamo. Ciao Zeus~
~Di niente. Ciao nonna~
È troppo tranquillo oggi... succederà qualcosa...lo so di certo, ma ora non me ne voglio preoccupare.
Vado nella mia camera e mi faccio una doccia veloce, giusto per togliermi di dosso il sudore. Mi metto un abito bianco lungo fino alle ginocchia con una fascetta dorata legata con una cinghia e un paio di scarpe con il tacco anch'esse dorate, mentre i capelli li lascio cadere sulle spalle in morbide onde. Mi dirigo alle prigioni e appena varco la soglia noto un po' di trambusto proveniente dal corridoio dove è imprigionato Apollo ma quest'ultimo non ce n'è nessuna traccia e nemmeno nessun urlo quindi penso che sia per un altro motivo. Tuttavia considero ancora buona l'idea di andare a controllare dopo la mia visita ad Andreas. Raggiungo la sua cella e la guardia mi apre il cancello con la chiave, intimandomi, come sempre, di fare in fretta. Io annuisco meccanicamente e entro nella cella dove c'è Andreas che mi aspetta a braccia aperte.
~Ciao Andreas, come te la passi?~ chiedo dopo il bacio e l'abbraccio di saluto.
~Non male...ma ultimamente c'è un certo movimento soprattutto di notte...~ dice lui con la voce bassa.
~Solo guardie? Nessun prigioniero coinvolto?~ chiedo incuriosita.
~No, nessun prigioniero...secondo me Zeus sta preparando un esercito...hai visto Atena e Poseidone di recente?~
~No, in effetti no... Zeus mi ha impegnato con....mi ha distratta...ecco cosa serviva Nikolaos, oltre ad essere il mio compagno di riproduzione...~ finalmente capisco tutto; ecco perché era così strano oggi....
~L'ha solo usato come passatempo per te...ma ora credo che dovremmo organizzarci...non possiamo cadere sotto il suo potere e combattere per lui; Ercole e Demetra non possono parlare con me se sono qui dentro quindi spetta a te fare qualcosa...~
~Certo, non preoccuparti, so già chi chiamare...~
~Sta attenta, non farti scoprire..~mi avverte lui posando le sue mani sulle mia spalle.
~Grazie, lo sarò...vedrai che per domani sarai fuori di qui...~
~Lo spero, conto su di te~
~Bene, ora vado così mi metto al lavoro~
~Ok, buon lavoro allora~ fa lui facendomi l'occhiolino. Ci baciamo con un po' più di passione di prima e poi ci salutiamo. Secondo cosa mi ero imposta prima, vado a fare un giro nel corridoio di Apollo e, come previsto, lo trovo nella sua cella mentre si arrotola una ciocca di capelli attorno all'indice.
~Gea! Che gioia vederti!~ dice alzandosi in piedi di scatto.
~Apollo! Come vanno le cose?~
~Non posso lamentarmi...~
~Ti ha già chiamato Zeus o detto qualcosa a proposito della tua punizione?~
~No, non ancora. Ma a proposito di questo, mi ero dimenticato di dirti il nome del mio aiutante...~
~Sì, ma non pretendo che tu me lo riveli~
~No, devi saperlo. Ebbene, il secondo colpevole che si è sporcato le mani del sangue di Dioniso è Kratos...~
~Kratos?!~
~Sì, sai anche tu che per attirare le persone è il migliore; così lui gli ha teso la trappola e io l'ho ucciso con una freccia...~
~Non me lo sarei mai aspettata...~ dico sinceramente.
~Lo so, è stato molto più semplice con lui però~
~Ci credo...Kratos è il mago delle trappole in generale..~
~Ora mi sento molto più leggero dopo avertelo raccontato...~
~E io sono felice che tu l'abbia fatto...ora vado, ho un impegno...ci vediamo presto...~
~Certo, non vedo l'ora. Ci vediamo~
Io mi volto per uscire dalle prigioni e lui si risiede a terra, torturandosi il labbro inferiore con i denti. Mentre raggiungo la mia camera, sono sempre più sicura della persona che devo chiamare...

Il nuovo OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora