La trasformazione

47 10 0
                                    

~Grazie Dioniso per il tuo aiuto~ dice un ragazzo biondo avvicinandosi a me pericolosamente.
~Tu non la toccherai~ e dicendo questo, Afrodite si frappone tra me e il semidio.
~Fidati di me se ti dico che non sarai di certo tu a impedirmi di catturare Gea~ dice il ragazzo,minaccioso.
~Come hai potuto fare questo alla nonna?~ chiede lei a Dioniso, visibilmente scioccata.
~Lo sapete cosa penso a proposito di ospiti e guerre...secondo il mio parere non vanno d'accordo specialmente se noi proteggiamo un ospite che rischia di farci scoprire...~ si difende lui.
~Ma così non hai fatto scoprire alle guardie di Zeus il nostro nascondiglio?~ ribatte lei.
~Sì è vero, ma poi cancellerò loro i ricordi prima che conducano Gea da Zeus..~spiega lui.
~Ha intenzione di uccidermi?~ chiedo stranamente tranquilla.
~Non mi importa cosa ti farà, a me basta che sparisci da qui e non ci torni; ma in qualsiasi caso non saprei dirti nulla perché non mi ha informato sullo scopo di questo rapimento~ risponde, purtroppo, sinceramente.
~Ora che vi siete spiegati, possiamo portarla via?~ chiede impaziente il semidio.
~Certo che sì~ risponde Dioniso al posto mio.
Appena il ragazzo mi si avvicina, Afrodite tenta di tenerlo lontano ma io la rassicuro:
~Non preoccuparti, non voglio che ti faccia del male per colpa mia, quindi lascia che mi prenda e mi incateni...~
~Ma nonna...~ comincia lei ma io la interrompo:
~Ti ho detto di non preoccuparti ..ah...e quando tornano gli altri dì loro tutto e salutali da parte mia ...per sicurezza~ e lì la mia voce si incrina perché dopo miliardi di anni , non ho mai pensato alla mia morte e al fatto che la mia vita sarebbe potuta finire in mano a Zeus. Mi lascio incatenare i polsi e scortare fuori dalla porta; Afrodite mi guarda con gli occhi leggermente umidi. Dioniso chiude la porta con un tonfo e cancella la memoria delle guardie, come aveva promesso, con una spruzzata di un intruglio, di vino e camomilla dall'odore. I semidei sembrano momentaneamente confusi ma riprendono lucidità quasi subito.
~È stato un piacere lavorare con te, seppur per un periodo di tempo piuttosto ristretto~ dice formale una delle guardie a Dioniso, probabilmente il capo.
~Anche per me è stato un piacere; ci vediamo~ li saluta lui conciso.
~Ci vediamo~ rispondono loro in coro per poi fare un mezzo inchino.
Le guardie mi circondano per impedirmi di scappare, piegano un ginocchio e si danno la spinta con entrambe le gambe; subito ci troviamo a volteggiare nel cielo diretti verso l'Olimpo.
Mentre voliamo, devo riconoscere che mi è sempre mancato andare là su, soprattutto da dopo che Zeus mi ha bandita ma, essendo una donna di parola, non ho mai tentato di volare per rimetterci piede... però di certo, non ci avrei creduto se qualcuno mi avesse detto che ci sarei tornata  scortata dalle guardie alleate di Zeus, anzi, gli avrei riso in faccia e detto che si sbagliava di grosso.
Eppure eccomi qua con i cancelli davanti agli occhi e il castello a qualche metro di distanza.
Questa imponente struttura che ha come fondamento un cumulo di nuvole è stata progettata da Zeus in persona circa qualche milione di anni fa: torri alte e bianche, porte imponenti fatte d'oro e di diamanti e qua e là saette che ne simboleggiano il proprietario. Sembrerebbe proprio il Paradiso se qui Zeus non ordinasse di catturare e uccidere persone che almeno al 70% sono innocenti.
Appena i cancelli si aprono, percorriamo i pochi metri che ci separano dall'entrata del castello. Ci viene incontro una sentinella a guardia della porta d'ingresso che conversa un po' con il capo dei semidei e che,una volta capita la situazione, ci apre la porta con un gesto teatrale. L'interno del castello è esattamente come lo ricordavo: pavimento dorato, pareti bianche tappezzate di dipinti, statue alte quasi fino al soffitto a volta,che ritraggono i miei nipoti in pose vittoriose e in fondo all'enorme entrata, una scalinata coperta per la parte centrale da un tappeto rosso sangue. Veniamo annunciati dalla sentinella a gran voce e poco dopo si sente un'esclamazione di gioia seguito da uno scalpiccio proveniente dalle scale: dal rumore sembrano tre persone. Il rumore di piedi si placa e capisco che quelle persone ( sicuramente una è Zeus) devono aver cominciato a camminare sopra al tappeto rosso; improvvisamente l'ansia si insinua in me come una vecchia amica e mi viene un forte mal di testa a causa dello stress accumulato in questi giorni.
~Che bella sorpresa! Gea è venuta a trovarmi!~ dice sarcastico Zeus, apparendo sulle scale.
~In realtà non mi hai lasciato molta scelta, ma sorvoliamo..~ dico roteando gli occhi~...ma la vera domanda è: sono venuta qui perché tu mi uccida o c'è qualcos'altro?~ dico andando subito al punto.
~Come sei precipitosa nonna...vuoi una camomilla o una tisana? Magari con un po' di ambrosia o nettare?~ mi stuzzica lui.
~No grazie, ho già fatto colazione~ rispondo secca.
~Daccordo, visto che vuoi andare subito al sodo, prima devo mostrarti una cosa: i nuovi Atena e Poseidone...~ dice voltandosi verso la cima delle scale. Da lì scendono Astrid e Poul sorprendentemente simili ai vecchi dei con armatura e armi annesse; il loro sguardo sembra assente, guarda avanti ma non si concentra su nessun punto preciso.
~Non li avrai per caso ipnotizzati rendendoli immuni alle emozioni, vero?~ chiedo in ansia, guardando i miei alunni scendere e fermarsi a qualche metro da me.
~No, le emozioni le sentono ma solo quelle negative come la tristezza, il rancore e il dolore...~e detto questo trafigge Poul con la sua folgore. Io resto a bocca aperta e Poul sembra provare molto dolore, poi cade a terra tenendosi con le mani la pancia nella zona dove è stato colpito. Sto quasi per ribellarmi alla presa ferrea delle mie guardie quando vedo che la smorfia di dolore nel viso del mio alunno è sparita insieme al buco enorme provocato dalla folgore, si alza da terra e torna ad avere uno sguardo indifferente.
~...ma ho dato loro il potere dell'immortalità ai colpi di qualsiasi arma, tranne che per la decapitazione e l'estrazione del cuore dal corpo...~ spiega lui orgoglioso mentre a me sta per venire un conato di vomito per quello che Zeus ha fatto a questi poveri ragazzi.

Il nuovo OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora