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Mi chino per prendere la bottiglietta d'acqua e bere, facendo dei lunghi sorsi, quando le luci della stanza e del corridoio si spengono, facendomi sobbalzare.
Chiudo la bottiglia e mi attacco subito a Chanyeol, avevo paura del
buio.
Lo sento ridere.
«Non dirmi che hai paura. È solo un blackout, stupida.»
Mi stacco immediatamente.
«chi ha detto che ho paura?!» incrocio le braccia al petto e mi guardo attorno, la mia mente inizia a proiettarmi brutte immagini spaventose, dannazione!
Le luci di emergenza, molto lievi e calde, si accendono, illuminando la stanza come se ci fosse un piccolo focherello acceso.
Tutto ciò dava un'atmosfera strana, tra la bizzarra e calda, molto calda dato che lui si sta avvicinando a me, facendomi deglutire.
«Non ce la faccio più.» ringhia e poi si avvinghia a me, posando le labbra sulle mie.
Sgrano gli occhi e cerco di respingerlo, e finalmente ci riesco.
«Nana, so che mi vuoi, smettila di fare finta che io non ti piaccia! Vedo come mi guardi, sento la tua pelle rovente quando ti sfioro e quando ti tocco, percepisco il tuo sguardo sui miei addominali quando mi tolgo la maglietta perché ho caldo!» esclama a denti stretti.
Mi mordo il labbro e ribatto: «non è vero!»
Sospira e si toglie la maglietta, il mio sguardo non può fare altro che cadere sui suoi addominali scolpiti e al momento sudati.
«Che cazzo, vedi?!» esclama e si fionda di nuovo su di me, ma questa volta ricambio e vaffanculo.
Una sua mano mi stringe i capelli, l'altra il mio fianco, mentre le sue labbra si muovono appassionatamente e rudemente sulle mie, introducendo poco dopo la sua lingua tra esse per raggiungere la mia e intrecciarla ad essa.
Le mie mani scorrono sulla sua schiena, la sua che era sul suo fianco scende su una mia natica, stringendola facendomi sospirare.
Mi morde il labbro e poi infila l'altra mano sotto la mia maglia.
Le luci si riaccendono e io mi stacco di scatto, sistemandomi la maglia e i capelli.
Lui sorride beffardo.
«Te l'avevo detto.»
«Stai zitto.» arrossisco ed esco dalla stanza, ho bisogno di prendere aria.
Esco sul balcone e faccio un lungo respiro, che diavolo è appena successo? Una parte di me è incazzata nera perchè quelle maledette luci si sono accese in quel dannato momento, l'altra è felice perché finalmente ho baciato quelle labbra morbide e affamate.
«Hey! Ti serve aiuto?» chiede una voce dietro di me.
Mi giro e vedo un ragazzo bassino, ma comunque più alto di me.
«Uhm, no non mi serve, grazie.»
«Mh. Io sono Byun Baekhyun comunque, tu?»
«Io sono Nana Osaki, piacere.»
«Che ci fai qui?» domanda.
«Beh, ho la pausa allenamenti e ho bisogno di stare al fresco.» affermò.
«Oh capisco. Penso tu debba essere la ballerina di Chanyeol! Non ci sono nuove trainee, apparte te.»
«Si, sono io.» mi mordicchio il labbro. Solo sentire il suo nome mi fa venire l'ansia.
«Anche io sono un ballerino, ma alle volte canto anche.» Una voce lo chiama da dentro.
«Oh, devo andare, ci si vede!» mi saluta e torna dentro.
Resto altri cinque minuti fuori e poi faccio la stessa cosa, ritornando in sala prove, sperando di non incontrare Chanyeol, che infatti non si trova lì.
Faccio un sospiro di sollievo e mi siedo per terra, facendo un po' di stretching, sono poco tirata di questi giorni e non va bene.
«Chanyeol non è ancora qui?» chiede Jongin entrando in stanza.
«No e non so dove sia.» chiudo gli occhi.
«Quel disgraziato..sparisce sempre anche se sa che il suo lavoro deve venire prima di tutto. Ha pure lasciato la sua maglietta qui per terra, avrà visto qualche donzella e sarà andato a conquistarla con i suoi addominali, tsk, don Giovanni.»
Ridacchio divertita, non per ciò che dice ma per il modo, penso già di adorare questo ragazzo.

𝑰 𝒎𝒆𝒓𝒓𝒊𝒆𝒅 𝒂𝒏 𝒂𝒏𝒕𝒊-𝒇𝒂𝒏. | ᴘ.ᴄʏ.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora