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«Dov'eri finito? Jongin ti ha cercato per dieci minuti.» dico a Chanyeol appena entra nella sala.
Lui ghigna: «ero in bagno, dolcezza.» mi fa un occhiolino.
Arrossisco, immaginandomi del motivo per cui era in bagno.
«Okay non toccarmi.» metto una mano davanti a me, per separarci.
«Dovrò farlo comunque, ma tranquilla, mi sono lavato le mani.» ghigna di nuovo, rimettendosi la maglietta.
«Smettila!» gli tiro una sberla sul braccio, ma ovviamente non si fa male, anzi, si mette a ridacchiare. Brutto disgraziato.

Finalmente dopo altre due ore di ballo senza pause, finiamo l'allenamento per oggi, non ce la faccio più, e sto morendo di fame.
Entro negli spogliatoi femminili dell'agenzia, dove trovo anche delle altre ballerine che si cambiano, avranno finito anche loro gli allenamenti.
Cerco uno spazio libero dove potermi cambiare e appoggio il mio zaino, da dove tiro fuori il cambio, iniziando a spogliarmi.
«Ehi, tu devi essere la ballerina di Chanyeol! Io mi chiamo Mikasa, tu?» mi si è avvicinata una ragazza alta circa un metro e settanta, capelli neri che le arrivano alle spalle e di corporatura molto magra ma anche parecchio muscolosa e formosa.
Era ancora a seno scoperto, ma si stava mettendo il reggiseno. Ah wow.
Arrossisco lievemente e mi presento.
«Piacere Mikasa, si sono io, Nana.»
«Che bel nome!»
«Grazie, anche il tuo mi piace.
Hai origini giapponesi?» chiedo.
«Esattamente. Dalla parte di mia madre. Mentre mio padre era americano.
Tu invece?» dice mettendosi anche i pantaloni.
«Io sono completamente giapponese invece.»
alzo le spalle.
«Oh wow. Vieni un po' da ovunque allora.»
ridacchia mentre si pettina i capelli, io intanto mi sono già cambiata.
Annuisco. «Scusa ma ora devo andare, ci vediamo!»
La saluto e lei ricambia sorridente, mentre esco dallo spogliatoio.
Per i corridoio incontro Chanyeol.
«Dov'eri? ti stavo cercando. Ceni con me? Tanto il ristorante si trova nella direzione di casa tua.
Mi gratto la nuca imbarazzata.
«Va bene, basta che non sia costoso perché ho solo degli spiccioli dietro.»
«Traquilla, è una pizzeria rustica, e poi non ti avrei comunque lasciato pagare, ovviamente.»
Alzo gli occhi al cielo.
«Se mi paghi la cena non cadrò ai tuoi piedi, Mr. Park.»
Lui mette un piccolo broncio offeso per poi ridere.
«Tranquilla, in un modo o nell'altro cadrai ai miei piedi.»
«Sisi..»
sbuffo e salgo nella sua macchina.

Finito di cenare ero pienissima, avevo mangiato una diavola e mi ero strafogata, non mangiavo una pizza da troppo tempo.
Ovviamente Chanyeol non mi ha permesso di pagare, solo per quei pochi soldi continuava ad insistere.
«Penso sia arrivato il momento di scambiarci il numero, non credi?» chiede mentre siamo in macchina verso casa mia.
«Chi lo vuole il tuo numero.» rispondo.
«Beh, tu non vuoi il mio ma io voglio il tuo, quindi.»
fa spallucce. «E poi se per qualche ragione io debba fare logout da instagram, mi spieghi come faremo a scriverci?» continua.
«Ehh va bene. Solo per questo però.
Quando sono a casa te lo invio.»
«Perfetto.»

Parcheggia davanti casa mia.
«Ci sent-»
la sua mano mi prende per il colletto della maglia e mi attira verso di se, premendo le labbra sulle mie.
Sgrano gli occhi diventando paonazza.
Inizia a muoverle, togliendo la mano dal colletto, mettendola dietro la mia nuca per avvicinarmi di più a lui.
Purtroppo,non ho la forza fisica di staccarmi anche se rimango ancora rigida.
«Smettila, lo so che vuoi ricambiare ma non lo fai per orgoglio.» mi sussurra nell'orecchio, ed io mi mordo l'interno guancia.
«Esatto, proprio perché sono orgogliosa.
Quindi per favore, non correre.»
sospiro poggiando la mano sulla maniglia.
«Scusami, non riesco a trattenermi.» si morde il labbro inferiore, colpevole.
«Tranquillo.»

/sono viva non odiatemi che io vi amo

𝑰 𝒎𝒆𝒓𝒓𝒊𝒆𝒅 𝒂𝒏 𝒂𝒏𝒕𝒊-𝒇𝒂𝒏. | ᴘ.ᴄʏ.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora