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Dei lievi singhiozzi uscivano dalle mie labbra, nascoste come il mio viso nella sua spalla.
Dopo qualche secondo si stacca da me, non vi era alcun sorriso sul suo volto, era solo malinconico, triste, guardandomi solo ogni tanto negli occhi non riuscendo a reggere il mio sguardo colmo di lacrime.
Prende coraggio e allunga la mano sulla mia guancia, accarezzandomela e togliendo le lacrime con il pollice.
Involontariamente poggio il mio volto sulla sua grande mano, come una calamita.
Stiamo zitti per minuti, non servono parole, non servono sguardi, solo contatto fisico.
Fa due piccoli passi avanti e la mano che aveva sulla mia guancia, la sposta dietro la mia nuca attirandomi a lui.
Le sue labbra non erano morbide e calde come quella volta, adesso sono screpolate e insicure, non mi sta baciando con la sicurezza che aveva la prima volta.
È il suo modo per chiedermi scusa? Sta cercando di dimostrarmi qualcosa? Io non riesco a capire le persone, non l'ho mai fatto e mai lo farò, non so come interpretare tutto questo, il panico si sta impossessando della mia mente, ma soprattutto del mio petto.
Il cuore pompa veloce dentro esso e un dubbio gigante si fa spazio nei miei pensieri.
Per cosa sta battendo così forte? Per il panico o per qualcos'altro?

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«Scusami d-»
«No Nana! Devi smetterla. Tutto questo è durato un anno okay? Non voglio più ascoltarti, non m'importa di quello che hai in quella cazzo di testa!»
«Tu lo sai cos'ho passato! Lo sai come cazzo sono ridotta mentalmente, non puoi pretendere che io ti ami alla follia! Non riesco ad esternare le mie emozioni, e comprendo anche il fatto che te ti sia stufato di questo, e ti capisco! Ti capisco cazzo perchè anche io mi odio per come sono, ma non posso farci niente!» stavo lacrimando e neanche me ne accorgevo.
«Nana non mi importa di me. Mi importa di te.
Non puoi andare avanti così, devi cercare di combattere questa cosa.» si calma il ragazzo.
«No non posso. Lo sai quante volte ci ho provato? E indovina, tutte queste volte sono stata delusa, quindi non me ne frega un cazzo degli altri okay? Non mi interessa se le persone soffrono per colpa mia! Sono orribile, sono una persona spregevole!» esclamo con una piccola risata amara alla fine.
Torno seria appoggiandomi al muro dietro di me.
«Voglio solo trovare qualcuno per cui ne valga la pena, Ren.» alzo lo sguardo verso il suo viso, rivolto verso di me con un piccolo sorriso.
Si avvicina a me posandomi una mano sulla guancia.
«Lo spero per te Nana.» dice lasciandomi un piccolo bacio sulla fronte. «Lo spero davvero.» conclude abbracciandomi.
L'ho fatto soffrire così tanto, eppure è ancora qui.
Non ho mai fatto niente per lui, eppure è ancora qui.
E allora perché il mio cuore pensa che non ne valga la pena? Io voglio lui al mio fianco per l'eternità, lo voglio così tanto.
Ma forse il destino non è così d'accordo, siamo così tanto diversi, due mondi paralleli che non potranno mai incontrarsi, e nel profondo so che anche lui la pensa così.
Affondo il mio viso nel suo petto, con le lacrime che mi rigano le guance.
«Non voglio perderti.» sussurro.
«Non mi perderai, resterò qui al tuo fianco, per sempre, non importa chi io sia, il tuo fidanzato, il tuo migliore amico o uno sconosciuto, ci sarò, non scordarlo, mai.» mi stringe di più a se.
Sorrido, anche se mi sento tremendamente in colpa.
Io lo amo, non so in che modo, ma lo amo e voglio che lui sia felice, voglio che abbia una ragazza che lo renda tale come io non ho saputo fare, l'importante è che saremo comunque stati assieme per sempre, come ci siamo promessi.
Ma non avrei mai potuto immaginare che qualcosa me lo avrebbe portato via,
per sempre.

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No.
No, questa volta deciderò io chi voglio al mio fianco.
Quell'enorme muro di cemento tra sentimenti e ragione, voglio romperlo, demolirlo quanto basta.
Sono io, Nana, a decidere cos'è meglio per me, i pensieri maligni possono andare a farsi fottere.
Ricambio il bacio intrufolando una mia mano tra i suoi capelli, intrecciando le mie dita con essi.
Un piccolo sorriso sulle sue labbra compare e la stretta della sua mano sul mio fianco si fa più decisa, così come il bacio.
La sento. La palla demolitrice che colpisce prepotentemente quel muro.
Piano piano, senza staccarci l'una dall'altro ci avviamo in camera, con qualche stoffa che copriva i nostri corpi lasciata alle spalle.

Hai visto Ren? Ci sono riuscita, ho vinto la battaglia contro me stessa, ora finalmente ti ho reso felice, vero?

𝑰 𝒎𝒆𝒓𝒓𝒊𝒆𝒅 𝒂𝒏 𝒂𝒏𝒕𝒊-𝒇𝒂𝒏. | ᴘ.ᴄʏ.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora