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«Oddio.» mi alzo di scatto. «Hanna cavolo, svegliati.» urlo. «Ty, ci vediamo dopo, grazie mille.» richiudo la chiamata.
«Cosa vuoi?» Hanna apre gli occhi e si rigira nel letto. «Non abbiamo sentito la sveglia.» le comunico, sgrana gli occhi «Oddio!» si alza e corre fuori dalla stanza.

Si può sapere perché sono sempre in ritardo?

Prendo il mio cambio dalla borsa e inizio a vestirmi. Indosso un paio di jeans neri attillati e una camicia bianca. Hanna rientra nella camera poco dopo «Il bagno è libero, intanto mi vesto.» annuisco. Corro in bagno con il beauty. Devo muovermi.
Mi trucco: un po' di matita e fondotinta leggero. Torno in camera: «Sei pronta?» chiedo ad Hanna, che si sta guardando allo specchio. «Sì, andiamo.» prendo borsa e cellulare e usciamo entrambe dalla stanza.
Corriamo al piano di sotto. «I miei sono già usciti.» dice lei avviandosi in ingresso. Menomale. Usciamo da casa sua e percorriamo il vialetto. Chiamiamo un taxi. «Ci porti alla Marymount School. Faccia più in fretta che può.» Sprofondo nel sedile e faccio un sospiro di sollievo. Siamo state velocissime. Alle prime ore avrei avuto astronomia. Mia mamma si infurierebbe se venisse a sapere che ho saltato scuola...

Arriviamo in pochi minuti. Corriamo attraverso il cortile ed entriamo nell'edificio. «Ora io ho letteratura.» informo Hanna. «Va bene, ci vediamo dopo.» mi saluta. Corro verso l'aula e mi siedo appoggiata al muro di fronte. L'ora precedente non è ancora finita, in corridoio non c'è nessuno. Aspetto in silenzio per alcuni minuti, poi suona la campanella e una marea di studenti si riversa fuori dalle classi. Intravedo Thomas venire verso di me «Mya.» dice facendomi un cenno con il capo. Mi alzo e gli vado incontro. «Non ti ho vista sta mattina.» sospiro «Sono appena arrivata.» confesso. Entriamo insieme nell'aula. «Come mai?» ci sediamo nei banchi in fondo. «Ero a dormire da Hanna. Nessuna delle due ha sentito la sveglia.» «Cos'avevi prime ore?» chiede «Astronomia.» sbuffo mentre entra il professore.

Esco dall'aula seguita da Thomas. «Andiamo in mensa?» mi chiede. «Sì tu intanto vai, io ti raggiungo.» annuisce e si allontana. Vado verso il mio armadietto e poso i libri. Sento dei passi alle mie spalle. «Ehi, sei venuta.» è Tyler. Mi giro «Sì, grazie ancora. Se la tua telefonata non mi avesse svegliata, sarei ancora a letto a dormire.» sospiro. Si appoggia con una mano sull'armadietto di fianco alla mia testa e avvicina il viso al mio.

Mi ha intrappolata.

«Per te questo e altro.» gli si alzano gli angoli della bocca. Sento una stretta allo stomaco. Le pupille dei suoi occhi si dilatano e il verde diventa più intenso. I capelli gli ricadono sulla fronte nascondendo appena le sue folte ciglia. Mi mordo un labbro involontariamente. «Che c'è?» chiede avvicinandosi di più al mio viso. Non lo so, davvero. «Niente.» sorrido come una scema e gli guardo la bocca. Cosa sta succedendo. «Mya... Non farlo.» dice socchiudendo gli occhi. Sembra in difficoltà, devo smetterla di comportarmi in questo modo. Mi tolgo il sorriso dalla faccia e mi scosto da sotto il suo braccio. Devo calmarmi. «Andiamo a mangiare?» chiedo. Annuisce. Andiamo verso la mensa. Vedo Abby e Caleb seduti al nostro solito tavolo. Prendo da mangiare e mi avvicino seguita da Tyler. «Caleb.» mi siedo affianco a lui e lo bacio sulla guancia. «Peterson, non ci siamo visti in questi giorni.»
Caleb fa parte del nostro gruppo di amici. E' simpatico, divertente, un buon amico.
«Chi è quello?» chiede Abby indicando dietro di me. Mi giro e vedo Logan, l'amico di Andrew. Si sta andando a sedere ad un tavolo seguito da tre ragazze. «Si chiama Logan.» risponde Tyler, irrigidendosi.

Come fa a sapere il suo nome?

«Lo conosci?» mi giro verso di lui, in cerca di spiegazioni. «Carino.» Abby lo squadra da capo a piedi. «Sì...» mi risponde Tyler. Perché lo conosce? Continuo a fissarlo aspettando che aggiunga altro, ma non lo fa. Ci raggiunge Hanna che si siede di fronte a me «Chi guardate?» chiede. «Logan.» le faccio un cenno con il capo «Veramente figo, è il ragazzo nuovo, frequenta con me il corso di fisica.» «Ehi! Ti ricordo che sei impegnata.» le faccio l'occhiolino, lei arrossisce immediatamente e mi fulmina con lo sguardo. «Impegnata? E con chi?» Thomas sembra sorpreso. Forse non dovevo dirlo. Chiedo scusa ad Hanna in labiale. Non pensavo che dovesse rimanere una cosa segreta. «Nessuno, stava solo scherzando.» continua a guardarmi come se volesse uccidermi. Tyler mangia in silenzio ignorando il nostro discorso.

Esco dall'aula di matematica e poso il libro nel mio armadietto, prima di uscire dall'edificio. Percorro il cortile, poi vedo Hanna e le vado incontro.
«Lasciami in pace.» qualcuno attira la mia attenzione. Mi volto, in mezzo al cortile c'è Tyler, con Logan. «Io non c'entro un cazzo! Perché te la prendi con me?» gli grida. «Non urlarmi addosso!» Logan gli dà uno spintone che lo fa barcollare.
Li raggiungo correndo, nel frattempo altre persone si sono avvicinate per assistere alla scena. «Non mi provocare Logan. Lasciami in pace e basta.» Tyler taglia corto «Ty...» lo prendo per un braccio «vieni via.» dico con un filo di voce. Non capisco cosa stia succedendo. Mi guarda per un momento e fa per seguirmi. «Oh guarda, è arrivata la mammina.» lo provoca Logan. A quel punto Tyler si gira di scatto e gli tira un forte pugno in faccia. Oddio. «Tyler!» urlo, presa dal panico. Sul volto di Logan appare un sorriso malefico, prende Tyler per la camicia: «Non dovevi farlo.» dice, si pulisce il sangue dal viso con una mano e lo colpisce.

Urlo.

La vita non ha le istruzioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora