SCUSA MA TI CHIAMO AMORE💞

~Capitolo 5~

Mi svegliai grazie al suono della sveglia, e ricordando che avrei dovuto passare una settimana con quell'idiota, mi venne voglia di sbattere la testa al muro. Mi diressi al piano di sotto silenziosamente e appena sentii Nash parlare al telefono, mi fermai nascondendomi per origliare.Forse avrei potuto scoprire perché ieri piangeva, ero troppo curiosa. Lo sentii dire parole come: "Ci dovevi essere quando avevo bisogno di te" oppure "Non ti azzardare a tornare chiaro?! Non voglio mai più vederti nè parlarti." E se stesse parlando con sua madre? Forse piangeva proprio per questo ieri sera. Da imbranata quale sono mi sporsi troppo dal mio nascondiglio e caddi a terra. Nash riattaccò e venne infuriato verso di me.
Nash:"Ti stai facendo di nuovo i fatti miei vero stronza?! Se non l'hai capito farai una brutta fine se non ascolti ciò che dico!."
Io:"Scusami tanto Nash se qualcuno si preoccupa per te. Scusami tanto se mia madre e tuo padre si sono fidanzati. Scusami tanto se sono venuta ad abitare qui. Scusami tanto se esisto!" Dissi in lacrime. Sembrò quasi colpito dalle mie parole, sembrava persino che stesse per aprire bocca ma ovviamente sarà stata solo una mia impressione, uno come lui non avrebbe potuto provare sentimenti. Mi preparai la colazione ignorandolo completamente e una volta pronta presi gli auricolari e sbattei la porta alle mie spalle. Mentre cammino mi arriva un messaggio.
Eliot:"Ei ciao, ti va di uscire oggi pomeriggio?"
Io:"eccome se mi va, a dopo."
Eliot:" perfetto, a dopo."
Credetti di aver fatto la scelta giusta poiché non volevo passare del tempo con quello scorbutico, inoltre mi piaceva un sacco passare del tempo con lui. Già credetti proprio che delle volte un semplice messaggio possa migliorare la giornata di molte persone. Arrivai a scuola e Megan mi mandò un messaggio scrivendomi che non sarebbe venuta, perciò capisco che sarei dovuta stare sola e sopratutto senza nessuno a proteggermi. Infatti Marcus, un altro di quel dannato gruppo, mi si avvicinò senza farsi vedere dagli altri e mi trascinò via. Ero nuovamente disperata.
Nash:"Ragazzi, oggi no, lasciatela in pace." Disse impassibile, alcuni sbuffarono però alla fine mi lasciarono e se andarono. Strano MOLTOO strano. La giornata passò in fretta e ne fui felice. Arrivai a casa e pranzai mentre Nash si fiondò in camera sua come sempre. Io e Eliot decidemmo di incontrarci, come sempre, al parco. Così quando era quasi ora mi preparai. Arrivai davanti alla porta ma qualcuno mi fermò.
Nash:"Dove credi di andare?"
Io:"Non sono cazzi tuoi!" Sbattei la porta e me ne andai. Da oggi mi sarei comportata proprio come lui.
Arrivai al parco e salutai Eliot con un bacio alla guancia. Prendemmo un gelato e passeggiammo fino a quando, una volta seduti su una panchina, posò le sue labbra sulle mie. Non mi opposi perché lo desideravo anche io. Ad un certo punto però spuntò Nash che si avvicinò furioso a Eliot e gli sferrò un pugno.
Io:"Ma che cazzo fai Nash?Lascialo immediatamente!"
Nash:"Tu torni a casa con me, tu la lasci!"
Eliot:"Ma chi è?"
Emy:"È il mio fratellastro." Dissi triste.
Eliot:"Senti Nash, lascia in pace Emy chiaro? Se non vuole venire con te non è costretta!"
Nash:"Zitto, non hai voce in capitolo!" Disse gridando
Io:"Senti Nash. Io con te non vengo. Ah una cosa?! Perché mi hai seguita?!"
Nash:"Non sono cazzi tuoi!"
Eliot:"Non le parlare in quel modo!"
Nash:"Oh si invece, ah sappi che pagherai per questo cara Emy, quando do un ordine, va rispettato!"
Io:"Ma vaffanculo!" Presi Eliot per una mano e ci allontanammo.
Io:"Eliot, scusami tanto per Nash."
Eliot:"Tranquilla, sto bene."
Io:"Non è vero, andiamo a casa tua così ti posso medicare."
Arrivammo a casa di Eliot che mi indicò dove si trovava il kit d'emergenza e si sedette sul divano. Una volta medicato lo baciai nuovamente, finendo ciò che avevo iniziato insomma. Infine tornai a casa. La nostra relazione non era ufficiale ma credetti proprio che adesso eravamo, fidanzati? Al mio rientro, fortunatamente Nash non c'era, così feci cena e andai a dormire stanchissima.