Come ogni giorno, mi trovavo in camera mia a contemplare il paesaggio fuori dalla finestra
Osservo gli altri bambini giocare allegramente, mi chiedo se un giorno anch'io potrò concedermi il lusso di essere così spensierata
Come ogni mattina, sento bussare alla porta
«Avanti»
Appena la porta si apre, fa capolineo nella stanza una donna dai capelli neri e gli occhi del medesimo colore, ma leggermente più chiari
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«Buongiorno madre» la saluto con tono cordiale
«Buongiorno tesoro mio» ricambia lei, accarezzandomi le guance
Ormai era diventato un rituale, che si ripeteva ad ogni ora del giorno, a partire dal mattino presto
«Madre, dovreste andare, lui sarà qui a breve»
Scorgo una nota di malinconica nei suoi occhi, non dev'essere facile per lei
Sentiamo nuovamente la porta che si apre, mostrando un uomo dall'aria stanca, ma nel suo sguardo si poteva leggere una determinazione al livello folle
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Vidi mia madre uscire dalla stanza a capo chino
«Come ti senti oggi mia cara?» mi domandò lui, con una malcelata ironia
«Come sempre» risposi, anche se in realtà mi sentivo peggio del solito
Senza dire una parola, mio padre tirò fuori una siringa dal suo camice bianco e me la iniettò
«Vedrai, ti sentirai meglio con questa»
-È quello che dici da tre anni-
Ogni giorno mi sento più debole, il petto è come se mi andasse a fuoco, mi sento accaldata
Ricordo ancora quando si sono verificati i primi sintomi
Era un giorno come un altro, io stavo giocando in casa, quando ad un tratto, ho iniziato a sputare sangue su tutto il pavimento, sono andata avanti così per quasi un ora, poco prima di perdere i sensi, ricordo mio padre con una siringa in mano
