La relazione tra Harry e Louis andava a gonfie vele, anche se si vedevano in segreto il sentimento che provavano non svaniva mai, anzi, aumentava giorno dopo giorno.
Louis aveva notato lo strano comportamento di Harry negli ultimi giorni, aveva cercato di parlare col riccio di questa cosa solo che quest'ultimo cambiava discorso ogni volta, anche adesso che il liscio parlava da 10 minuti, sembrava che Harry non lo stesse ascoltando.
''Harry mi stai ascoltando?'' chiese Louis un po' irritato mentre muoveva la coda lentamente.
''Ovvio piccolo, perché non andiamo al circo oggi? Ho sentito dire che-'' Harry venne interrotto da un Louis che ormai aveva perso la pazienza.
''Circo un corno Harry! Io non voglio andare al circo, voglio stare con te ma per stare con te, ho bisogno di sapere cosa succede a te! Tu non mi stai ascoltando, non hai neanche ascoltato il fatto che mia madre vuole che io vada ad una vacanza studio in Italia, ma a te non frega niente se sto con te o senza di te, giusto?'' chiese Louis, ora con gli occhi lucidi, vedendo che Harry non rispondeva, scoppiò letteralmente a piangere e corse via dalla sua casa, e corse finchè non si trovò in un posto sconosciuto.
Pianse ancora un po', poi si calmò e chiamò un taxi, che arrivò subito.
Il liscio salì sulla macchina e con voce tremolante disse all'autista il suo indirizzo, quest'ultimo annuì e cominciò a guidare.
Louis sobbalzò quando sentì il suo telefono suonare, lo prese dalla tasca della giacca, e nel profondo del suo cuore sperò che fosse Harry ma il suo cuore si ruppe quando vide che era Stan, tossì per non far sentire la sua voce incrinata e rispose.
''P-pronto?'' chiese cercando di mostrarsi sicuro di sé.
'Loueh!'' lo salutò Stan con il tono gentile ''Ho appena finito con i miei allenamenti, sono libero per tutta la settimana ora!'' esclamò sospirando felicemente.
''Mi fa piacere'' disse col tono piatto il liscio.
''E' successo qualcosa?'' chiese Stan, e il liscio si morse la lingua, perché non aveva mai fatto un corso di recitazione?!
''N-no, niente, perché?'' chiese forzando una risata, ma sapeva che non avrebbe convinto neanche un gatto.
''Ci vediamo alla gelateria dietro al parco'' disse Stan ''ti aspetto lì'' e riattaccò non lasciando a Louis la possibilità di replicare.
Louis sospirò, e chiese all'autista di portarlo là, e neanche cinque minuti che era già là.
Il liscio sospirò ed entrò nella gelateria dove trovò Stan che se ne stava ad un tavolo a controllare il suo orologio.
''Ciao'' lo salutò alzandosi dalla sedia e sorridendo.
''Ciao'' sorrise di rimando il liscio, Stan lo invitò a sedersi e cominciarono a parlare del più e del meno, finchè non arrivò la ragazza a prendere i loro ordini, ed entrambi ordinarono una coppa gigante di gelato.
Louis sembrò per un attimo dimenticarsi tutte le sue preoccupazioni, sembrava che Stan riuscisse a controllare tutte le sue paure e preoccupazioni.
''Sai ci hanno dato questa settimana libera perché ci siamo impegnati molto ultimamente, e soprattutto perché dopo questa settimana abbiamo i tornei'' si bloccò un attimo e poi ricominciò ''l'allenatore ha detto che se riesco a vincere i tornei riuscirò a vincere una borsa di studio per l'università, e-e vorrei che tu venissi a guardarmi quando gioco, voglio vincere per te Louis'' disse Stam guardandolo negli occhi, e Louis si ritrovò a sorridere come un cretino, sapeva che quella partita valeva moltissimo per Stan.
''N-non fa niente se non vuoi'' disse Stan, con voce triste, ma Louis mise la sua mano sulla sua.
''Ci sarò'' disse il liscio, e Stan spalancò gli occhi.
''C-cioè...davvero ci sarai?'' chiese e Louis annuì ridacchiando, e Stan non resistette e lo abbracciò di scatto.
''Ti adoro, sei il migliore!'' il liscio rimase immobile quasi scioccato quando gli disse quelle parole ma poi ricambiò volentieri quell'abbraccio.
Restarono ancora lì a parlare e poi si salutarono e si diressero verso casa, Stan si offrì per accompagnare Louis ma casa, ma lui rifiutò.
Per strada si sentì osservato, la sua parte felina si innervosì e la sua coda si mosse velocissima, Louis accelerò il passo cercando di entrare il prima possibile in casa, ma venne bloccato da due braccia forti che lo tirarono a sé.
''Ti prego non farmi del male'' piagnucolò il liscio.
''Sta' zitto e seguimi'' si sentì ringhiare nell'orecchio da Harry che lo trascinò con sé nella sua macchina.
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Strawberry (L.S)
Fanfictionⓒⓞⓜⓟⓛⓔⓣⓐ In un era dove i Kitten e gli ibridi sono all'ordine del giorno, Harry è il proprietario di un locale notturno molto frequentato dai Kitten e dai loro padroni, solo che un giorno da quella porta entra Louis Tomlinson, pronto a scombussolare...