13) Just, give me a hug

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Capitolo 13

Harry’s POV

-Va bene, entra- gli dissi, volevo veramente capire cosa era successo; e appena mise piede in casa mia iniziò subito a parlare farfugliando qualcosa.

- Louis, non sto capendo assolutamente niente di quello che stai dicendo, ora ti tranquillizzi e parli-

- Io… Harry… M-mi dispiace, non volevo…m-ma i miei compagni della squadra di football… oh Dio, mi chiedo come sia stato possibile, ma ci hanno visti l’altro ieri, quando ci stavamo baciando… e…e l-loro mi hanno insultato; hanno detto che non posso più stare nella squadra… se sto con te… e-e io n-non posso… non posso lasciarla…-

- Louis, spero tu non stia parlando seriamente, io pensavo di essere importante per te, o almeno più importante di un cazzutissimo sport… ma a quanto pare no! Sei solo uno stronzo, io mi ero fidato di te, pensavo mi avessi… quindi sei anche un bugiardo tutte le volte che dicevi “ti amo” era tutto falso- le lacrime iniziarono a scendere dai miei occhi, volevo essere forte dimostrare che non me ne fregava niente, che sarei andato avanti tranquillamente anche senza di lui…

- LOUIS, ESCI IMMEDIATA,ENTE DA CASA MIA- iniziai a singhiozzare sempre più forte

- VATTENE, ORA!-

Però anche a Louis in questo momento stavano diventando gli occhi lucidi… o forse ero solo io che vedevo sfuocato a causa delle lacrime, in fondo io a lui non interessavo, ero solo un passatempo.

Louis tentò di parlarmi ma lo presi per le spalle e lo spinsi fuori dalla porta di casa, e gliela chiusi in faccia; di corsa mi precipitai in camera mia e mi gettai sul letto cercando di soffocare i singhiozzi.

La mattina dopo quando mi svegliai ero stanchissimo, mi sentivo distrutto, come se avessi corso per ore e ore, il petto mi doleva, e non riuscivo bene a respirare. Forse il fatto del non riuscire a respirare aveva anche senso, perché per il resto della notte avevo pianto.

Restai a letto ancora un po’ e quando mia madre venne a svegliarmi, mi girai dall’altra parte con la faccia in modo che non potessi vedermi e finsi di avere la febbre, cosa che era anche probabilmente vera perché quando mi portò il termometro per misurarla, corse dopo poco in cucina e mi portò una pastiglia e una pezza bagnata che mi diede da mettere sulla fronte.

Mi disse qualcosa, ma non capii molto, afferrai solo un “ci vediamo sta sera Harry, riposati”e poi si chinò a lasciarmi un bacio sulla fronte, sopra la pezza che avevo messo.

Verso metà mattinata mi addormentai, ma il mio sono fu veramente agitato e quando mi svegliai ero più stanco di prima.

Decisi di chiamare Niall, avevo bisogno di un suo consiglio, e forse anche un abbraccio.

Cercai il cellulare che era appoggiato sul comodino vicino al letto, composi il numero, che ormai sapevo a memoria, e dopo qualche squillo  rispose.

“Ciao Niall…”

“Harry? Tutto apposto? Stai bene?”

“Vorrei, ma sto una m-merda”

“Cosa è successo? Louis”

“S-si…” e le lacrime ripresero a scendere ancora.

“Harry, hai bisogno  di me?sai se hai qualche problema io posso aiutarti”

“S-si. Grazie Niall”

“Ok, aspettami e tra poco sono li da te”

 

Niall dopo un quarto d’ora circa arrivò a casa mia ed appena entrò si sedette sul divano, come se fosse lui il padrone di casa, ma visto che era stato da me talmente tante volte e ormai conosceva la casa benissimo, per me poteva farlo tranquillamente.

Poi picchiettò con una mano lo spazio vuoto accanto a se, e io subito mi avvicinai a lui, che aveva aperto le braccia, e mi ci infilai dentro, subito mi sentii al sicuro.

Quell’abbraccio mi aveva rassicurato, come se mi avesse fatto capire che prima o poi tutto si sarebbe sistemato, e io lo speravo veramente.

Ad un certo punto Niall parlò e disse:

- Allora, Harry, che succede?-

-I-io… io ieri notte… ho cacciato Louis da casa mia-

- Perché?-

-L-Lui… lui, Lou… ha preferito restare nella squadra di football al posto di stare con me-

- Harry, non ti capisco, spiegati meglio…-

- Io e Louis siamo stati visti da alcuni suoi compagni di squadra mentre ci stavamo baciando, e loro l’hanno obbligato a lasciarmi se no lui era fuori dalla squadra e… e… e lui a scelto la squadra a me-

Mentre dicevo mi rifugiai nell’abbraccio di Niall, e delle calde lacrime iniziarono a rigarmi le guance, ormai i miei occhi erano diventati dei rubinetti 24 ore su 24…

Niall cercò di consolarmi in tutti i modi di consolarmi, insultando anche Louis, ma quando lo fece per la quinta  volta gli dissi di smetterla perché così stavo anche peggio.

- Niall, ti prego basta, non insultare Lou, so che mi ha fatto soffrire… m-ma… ma io lo amo ancora terribilmente tanto e sentire qualcuno che lo offende mi fa star peggio-

- Oddio, scusami Harry, che ho fatto, sono un fottuto cretino scusa, scusa, pensavo di potesse essere d’aiuto…-

- Niall, non ti preoccupare, tu stai facendo tutto il possibile, e lo apprezzo veramente, non so cosa farei senza di te… love you so much bro!- e dicendo questo mi strinsi ancora di più a Niall che ridacchiò e rispose: -Anche io-

Passammo il pomeriggio insieme guardando dei film comici, in modo che non mi potessi deprimere, infatti mi divertii un sacco, e quando era ora di cena Niall si fermò da me a cena e poi lo costrinsi a dormire, senza neanche dover fare troppo sforzo visto che accettò subito.

Qualche minuto prima che andassimo a letto mi arrivò una chiamata, il cellulare era in silenzioso, ma visto che stavo girando su Instagram vidi la chiamata.

La mia faccia sbiancò di colpo, e Niall lo noto infatti chiese:

- Tutto apposto?-

- Lui… lui mi sta chiamando-

- Rifiuta la chiamata, se non te la senti Haz -

- Ma… io…io voglio parlare… io… oddio io Niall lo amo ancora troppo ma, mi ha ferito… e non-non so se riesco… Ho paura-

- Forza dai, ce la puoi fare-

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