17) Scusami.

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Capitolo 17

HARRY'S POV

Trascorsi tutto il viaggio insonne, rimanendo a osservare fuori dal finestrino il panorama,  anche se, in realtá, non si vedeva praticamente nulla, dato che era buio.

Quando, alla fine, riuscii ad addormentarmi eravamo quasi arrivati e  di lì a poco saremmo scesi.

All' aeroporto ci aspettava un pullman che ci avrebbe portati all' hotel.

Dopo una decina si minuti l'aereo atterró, abbastanza dolcemente, sulla pista dell'aeroporto di Kos, il comandante ringrazió i passeggeri per avere scelto la loro compagnia e poi aprirono le porte.

Aspettai a scendere, mi dava fastidio  quando le persone si accalcavano nel

corridoio, quindi tanto valeva attendere, prima o poi tutti saremmo scesi.

Quando tutti furono a terra, barcollai giù dalla scaletta dell'aereo, seguito dai miei genitori.

Trovammo il pullman abbastanza velocemente e, dopo aver dato il nostro nominativo al conducente, salimmo, persi posto in fondo al pullman, mentre i miei genitori si sedettero nei posti davanti a me.

Mi rannicchiai sul sedile, e tirai fuori il cellulare dalla tasca.

C'era sempre il messaggio di Louis che lampeggia sullo schermo: decisi di aprirlo, il testo in realtà l'avevo già letto, non era niente di particolare, ma quelle parole mi creavano un buco nello stomaco.

Stavo cercando di far capire alla mia testa che io lo odiavo, ma il mio cuore sembrava pensare tutt'altro.

Basta, non me ne fregava niente di quello che pensava il mio cuore. Lo scopo di questa vacanza era dimenticare Louis.

E sarebbe stato ciò che avrei fatto.

Arrivammo all'hotel che ormai era mattina. Le receptionist ci proposero di andare a fare colazione nella bellissima sala pranzo  dell'hotel.

I miei sembravano molto entusiasti di ciò, così mi incamminai  con loro, anche se non stavo veramente morendo dalla fame.

(Probabilmente se qualcuno mi avesse visto, mi avrebbe scambiato per uno zombie causa delle occhiaie per il mancato sonno)

Quando i miei scelsero un tavolo, mi alzai per andare a prendere una brioche e una pera al banco del buffet.

Per le brioches c'era da aspettare, così mi misi in coda. Davanti a me avevo una ragazza abbastanza bassa, con i capelli biondi e ricci, che appena mi vide fece un mega sorrisone, presentandosi.

-Ciao, primo giorno qua? Io sono Emily, tu sei?-

-Harry, e si, sono appena arrivato, penso si noti alla faccia.-

-Ahaha, si non ti preoccupare, ero anche io così il primo giorno.-

- Fantastico, ora vado, ciao.-

- Ciao Harry, a dopo!-

Ritornai al tavolo strascicando i piedi, mentre osservavo i miei genitori, che erano contenti come una pasqua, per essere in vacanza, "dopo duri mesi di lavoro", come dicevano loro.

Finito di mangiare andammo in piscina, ma dopo qualche ora che eravamo li, i miei ebbero l'idea di andare a fare un giro in spiaggia, così rimasi li da solo con il mio asciugamano e il mio zaino: in pratica avrei potuto fare quello che avevo voglia.

Ma il sonno prese il sopravvento su di me.

Quando mi svegliai era pomeriggio inoltrato, in piscina c'era un sacco di gente, vidi anche Emily, che, probabilmente, mi stava guardando da un po' per capire se fossi sveglio. Così appena si accorse che ero rinvenuto dal mio quasi coma corse verso la mia sdraio.

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