Capitolo 16

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Un rumore di foglie e l'urlo di luna ci fece distrarre. Io m'impietrii.

Schiusi le labbra paralizzata dal terrore, colta di sorpresa.

Il leone,metà serpenta e metà capra sovrastava il petto di Kevin.

Frugai velocemente nelle tasche in cerca della mia bacchetta. Draco brandì la sua spada mentre kevin disarmato cercava di difendersi dalla creatura.

Luna era immobile, impietrita. Al suolo inginocchiata dietro al riccio.

"Reducto!" Stillai riuscendo a colpire di striscio la Chimera . Era un essere disgustoso e ripugnante. Uno scherzo della natura.

"LUNA VIENI VIA DA LÌ!" Le strillai mentre la creatura distratta da me iniziò a correre nella mia direzione.

Luna brandì il suo acro argenteo provando a mirare l'abominio che si dirigeva svelto verso di me.

Guardi per un attimo Draco che stava per pararsi difronte a me.

"Non ci provare Malfoy!" Ringhiai riportando lo sguardo sulla creatura. "Petrificus totalus!" La creatura schivò il mio colpo saltandomi addosso.

Venni travolta dalla sua furia e la bacchetta mi scivolò accidentalmente dalle mani.

Sbattei con la schiena sulle rocce posate al suolo, gli artigli della belva si infilzarono nelle mie carni strappandomi un grido di dolore dalle labbra. sgranai gli occhi e le mie pupille si ristrinsero in due granelli di pepe per il lancinante dolore.

Era molto simile al dolore procurarono da Bellatrix, solo che era sparso in tutto il corpo, come una scarica elettrica.

Il serpente si diresse velocemente verso il mio viso. Girai scelta la testa di lato per schivarlo e i suoi denti lacerarono una roccia.

I suoi artigli affondarono ancora di più nelle mie carni sanguinanti premendo suo mio torace. Turai un altro grido di dolore.

Dei vomitevoli Purvinculi uscirono dagli alberi attaccando i miei amici che li uccidevano uno ad uno.

La mia gabbia toracica stava per cedere, non respiravo bene. Il leone mi ringhiò sul volto mostrandomi le fauci avorie.

Sono spacciata. La spada non si è mostrata a me. Non sono una degna grifondoro una lacrima rigò la mia guancia. Ero un fallimento. Avevo fallito. La cicatrice sul braccio iniziò a prudermi fini a bruciare.

Mi abbandonai alle fauci della belva. Chiudendo gli occhi. In mente impresso il sorriso di Draco e il nostro unico bacio.

poi ricordai Hogwarts. Tutti gli innocenti morti, i miei amici e la mia missione.

"Granger!" Mi sentii richiamare mentre la creatura si avventa sul mio volto. Sgranai gli occhi rigirandomi su me stessa in un impeto di sopravvivenza. La carne minsi lacerò in orizzontale facendomi gridare riuscii a liberarmi dalla belva.

Guardai Malfoy che stava mozzando la testa ad una di quelle creature terribili e abominevoli.
Ero distesa a pancia in giù ansimante mentre il mio petto riversava al suolo.

La creatura saltò sulla mia schiena ma bella fermata dal biondino che si mise sopra di me trafiggendo una zampa dell'animale.

La belva indietreggiò di qualche metro più infuriata che mai. "Granger! Non ti arrendere! Sei uno dei maghi che ha salvato Hogwarts. Hai sconfitto il signore oscuro!" Il biondo urlò infuriato vera di me.

"Ho-ho fallito... non sono degna..." Dissi con un filo di voce. "Oh ma non dire porcate! Sei la donna più coraggiosa e più potente che abbia mai conosciuto! Pensa ai tuoi amici e alle morti di Hogwarts. Non farti abbattere da due creature magiche, HERMIONE REAGISCI."

E furono quelle parole che mi fecero riflettere e reagire, nella mia mente scattò una scintilla,Draco si concentrò sulle numerose creature che gli saltavano, bavose, addosso.

Mi misi in ginocchio guardando negli occhi la Chimera mentre si avventava di nuovo su di me. Dal mio zaino, ormai al suolo uscì unaluce dorata e subito capii.

Afferrai il cappello parlante estraendo la spada di Godric Grifondoro. Era estremamente bellissima.

Il manico in oro giallo decorato con un grifone degli occhi in rubino. Una meraviglia, la lama tagliente, un ago sottile, in argento ricamato da numerosi ghirigori in oro giallo tempestata di rubini.
Impugnai la spada con due mani e lapiabtai nelle cervella sella Chimera Leone.
La estrarrò velocemente lasciando cadere la coccarda e mozzai le altre due teste.

Sorridente mi accasciai al suolo, la spada mi scivolò via dalle mani. Draco corse verso di me e mi fece distendere sulle sue gambe.

"Visto? Ci sei riuscita..." Disse lui notando il mio petto squarciato. Io Sorrisi tremando leggermente, iniziai a sudare, il dolore al petto era lancinante. Luna corse verso di me dopo aver sterminato l'ultimo Purvincolo.

"Hermione! Oh Dio ma hai il petto squarciato!" Strillò la biondina. Kevin corse verso di noi ansimante.

"Presto montiamo la tenda dobbiamo curarla." Sentenziò il ragazzo.

"Draco cerca di fermare l'emorragia. Premi sulla ferita con queste." Gli passò delle bende e Draco eseguì alla lettera.

Sentivo le voci ovattate e la vista mi si annebbiò.

"Cerca di tenerla lucida Malfoy!" Disse Kevin in panico. Le ultime parole che sentii furono scandite da una dolce voce, la voce di Draco.

"Ti prego Herm non lasciarci..." poi vidi il buio.

Era un buio calmo e accogliente.

L'angelo Nero e La Principessa Sangue MarcioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora