Capitolo 22

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Vidi Luna sospirare e massaggiarsi le tempie, non l'avevo mai vista in questo stato. "Hermione in realtà... hai fatto la scelta giusta." Mormorò La bionda prendendomi una mano tra le sue.

Nei suoi zaffiri cristallini scorsi solo sincerità. " Lui ora sta soffrendo per colpa mia, sono una stronza ma non so cosa fare..." sospirai mentre le mie guance venivano rigate dalle lacrime.

Sbuffai distogliendo lo sguardo dalla corvonero che mi accarezzava il dorso della mano per darmi conforto.

"Hermione, non gli hai detto di no, hai solo voluto posticipare... e a parer mio è stata una scelta davvero intelligente, e saggia." Mormorò piano.

"L'ho chiamato mangiamorte e non so neppure perché..." singhiozzai. "Forse per ferirlo e per farmi odiare... per rendergli più facile le cose." Scrollai le spalle.

"Quando si è arrabbiati si dicono cose che non si pensino." Disse asciugandomi le lacrime. "Scommetto che capirà, dai non piangere..." io la guardai con gli occhi arrossati sentendo un vuoto nel petto.

"Coraggio, finiamo questa missione e riconquistiamo il cuore di quel furetto, ci stai?" Sorrise accarezzandomi una spalla.

Io sorrisi leggermente per poi annuire. "Rimettiti un po' a posto dai..."

***

Eravamo in cammino verso il cerchio da ormai più di un'ora, avevo i convinto i ragazzi a partire, e stranamente Malfoy non aveva spiccicato mezza parola.

Ero terrorizzata, l'ansia mi attanagliava lo stomaco contorcendolo su se stesso. Avevo troppe cose a cui pensare, il Graphorn, come sconfiggerlo, le coccarde, i feriti di Hogwarts... posai lo sguardi sul biondo poco avanti a me, Malfoy.

Lo avevo ferito, sono una strega orribile, ma non sapevo davvero che fare, quasi sicuramente sarei stata sterminata dalla creatura, si sono un'eccellente strega, ma in quanto furbizia e combattimenti corpo a corpo non ho la minima esperienza, e sicuramente lui rischierebbe la vita per me, come ha già fatto altre volte; e non me lo perdonerei.

Rigirai la bacchetta nelle mie mani,mentre procedevo ritmicamente. Un piede avanti all'altro, destra, sinistra, senza sosta. La magia con quella creatura non funziona.

Avremmo dovuto combattere con quelle armi. E io non ero in grado nemmeno di tenerla in mano. Dov'è finito il mio animo da grifondoro?

E ancora una volta mi sentii inadatta. "Ragazzi..." Il tassorosso richiamò la nostra attenzione. Io mi girai per guardarlo confusa. "Restate, immobili." Scandì le parole in modo silenzioso.

Lo vidi guardare verso destra, tra gli alberi. "Kevin cosa..." mi avvicinai a lui ma mi fermò con un cenno della mano.

"Sh! Ferma." E subito dopo una freccia mi sfiorò il braccio. Tirai un urlo di sorpresa e terrore mentre i miei occhi vagavano negli alberi della fitta boscaglia.

Il braccio iniziò a sanguinare e bruciare. Riconobbi la freccia piantata al suolo. Centauri.

Subito dopo un rumore di zoccoli mi fece trasalire. Guardai Malfoy che brandì con la mano destra la spada di Salazar Serpeverde, e con la mano sinistra stringeva la sua bacchetta di biancospino.

La mascella era serrata e in tenzione, mentre gli occhi erano stretti in due fessure.

Luna Lovegood si stava rigirando la bacchetta fra le dita. Suo suo volto era possibile leggere pace e tranquillità. Dagli alberi saltò fuori il centauro che puntellò gli zoccoli sul terreno fangoso.

I capelli lunghi e scuri oscillavano lievi al vento, gli occhi scuri e penetranti vagavano sui nostri volti atterriti. Mi presi un attimo per osservarlo meglio. Il volto spigoloso dai tratti marcati, la mascella ben segnata e gli zigomi alti.La muscolatura era molto sviluppata e possedeva un quantitativo quasi esagerati di peluria virile, sul petto e sulle braccia.

"Chi siete voi?" Domandò con voce dura. Io scoccai un'occhiata a Luna mentre la creatura fissava cin astio Malfoy. "Mangiamorte." Sibilò riprendendo il suo arco.

"No!" Alzai la voce facendo un passo avanti. Riuscii ad attirare la sua attenzione. La creatura spostò lo sguardo su di me e mi decisi a dargli spiegazioni.

"Siamo dei giovani maghi di Hogwarts, abbiamo salvato il mondo magico e siamo qui in missione." Dissi in tono cauto.

La creatura abbassò lentamente l'arma. "Io sono Hermione Granger, di Grifondoro." Mi portai una mano al petto.

Il suo sguardo percorreva il mio corpo da cima a fondo come sr volesse scrutarmi l'anima. "Cosa volete dal mio luogo e dalle sue creature, maghi?" Lo sguardi duro era perfettamente adeguato alla sua voce virile e sicura.

"Abbiamo bisogno della polvere dei corni di Graphorn." Dissi incerta. Il suo sguardo da duro mutò in minaccioso. "Tu giovane strega promettente, sai che per poter avere quei corni devi uccidere la creatura?"

Io deglutii "Si. Lo so." Dissi semplicemente. "E credi che possa permettere l'abbattimento di tale creatura?" Continuò.

"Stanno morendo degli innocenti ad Hogwarts, servono per delle pozioni curative." Iniziò malfoy ricevendo uno sguardo assassino dal centauro.

"Tu mangiamorte, come osi! Avete creati voi i morti e i feriti! Perché uccidere ancora! Assumetevi le vostre responsabilità!" Sbottò acido il centauro.

"Tuttavia." Continuò mentre la sua cosa corvina sventolava a destra e sinistra. "Andrete in contro a morte certa. La pelle di un Graphorn è più dura della pelle di drago ed immune alla maggior part degli incantesimi." Disse poi.

"Infatti abbiamo evocato le armi delle nostre casate." La voce di Luna si fece spazio pacata ed ovvia tra di noi.

Il centauro voltò la testa verso la bionda. "Avete fatto cosa?!" Poi osservò la spada brandita da Draco.

"Quante creature avete sterminato?! Venire qui e seminare solo morte e dolore!" Iniziò ad agitarsi.

"Lo abbiamo fatto solo per difenderci, non avevamo la minima idea che sarebbero state evocate, non avviamo mai attaccato per primi." La voce gentile di Kevin intervenne per calmare la creatura, e ciò sembrò funzionare.

"Come vi chiamate voi altri?" Domandò. "Kevin Whitby tassorosso.

"Luna Lovegood, corvonero."
"Malfoy, Draco Malfoy, serpeverde."

"Io sono Ceneo giovani maghi." Disse successivamente. Poi mi scossi come se qualcosa mi avesse punta.

"Voi centauri praticate divianzione astronomia e medicina. Giusto?" Domandai.

"È così strega." Disse sicuro. Cautamente presi la mia coccarda e gli mostrai l'incantesimo. "Voi, sapete dirci qualcosa su questi incantesimi?"

Lui guardò la coccarda, nessuna emozione riuscii a scorgere sul suo viso...

Spazio Autrice
Salve! Come state? Io tutto bene un po' triste perché domani riprenderanno le video lezioni uff.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se avete richieste, consigli o critiche come sempre sono i benvenuti.

L'angelo Nero e La Principessa Sangue MarcioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora