Capitolo 17

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Era un buio calmo e accogliente.

Hermione era sdraiata sulla sua branda, mentre Luna Lovegood era intenta a medicarle le ferite con cura. La giovane era ancora priva di sensi e il suo innamorato faceva avanti e indietro per la camera Serpeverde Grifondoro.

Teneva le mani agganciate ai morbidi capelli albini, mentre il cuore gli martellava nel petto e lo stomaco si contorceva per l'ansia, l'immensa paura di perdere l'unica persona che l'avesse mai amato incondizionatamente.

Senza essere legati da legami di sangue, nonostante tutto il dolore che le aveva causato. Hermione era il suo spiraglio di luce, la sua salvezza. E in quel momento si rese conto che tutto ciò che provava peer quegli adorabili occhioni da cerbiatta, scuri, dove sprofondava ogni volta che li guardava, era tutto reale.

Troppo reale per i suoi gusti. Guardava il corpicino della strega, inerme di quella branda, mentre una biondina ossigenata, fin troppo calma per la situazione, la ricopriva di bende e medicinali disinfettanti.

"Draco dovresti calmarti, o morirai di crepacuore come Priscilla Corvonero." Gli consigliò la biondina con tono pacato.

"NON DIRMI COSA FARE STUPIDA CORVONERO!" Sbottò il giovane in un misto di apprensione, paura e stress.

Troppo stress accumulato in meno di qualche settimana. Era una situazione surreale, somigliava ad uno dei suoi incubi.

Luna si girò a guardarlo con i suoi soliti occhi freddi. "È fuori pericolo. Si sveglierà. E cerca di portare rispetto se non vuoi che ti schianti." Detto ciò Luna si rigirò verso Hermione spostandole i capelli umidi incollati alla fronte impregnata di sudore.

Draco si Mise al lato destro di Hermione e le prese una mano. Il contrasto con la pelle chiara di lui e quella leggermente più scura della giovane creava la perfetta armonia di colori.

La tenda si aprì mostrando un riccio goffo sbirciare. "Come procede?" Domandò Kevin visibilmente preoccupato.

"Tranquillo, è fuori pericolo. Se le ferite non faranno infezione si sveglierà tra un paio di giorni massimo." Annuí la bionda alzandosi dalla branda del Serpeverde.

"Fammi entrare mangiamorte. C'è un gufo per Hermione."

Draco alzò un sopracciglio a quel soprannome sentendo la rabbia montargli nello stomaco. Represse la voglia di tirargli un cazzotto sul naso e spaccarglielo invitandolo ad entrare.

Kevin varcò la soglia della tenda chiudendo il gufo nella gabbietta che gli riservava Hermione.

Nessuno lesse le lettere, erano destinati alla Grifondoro. Ma Draco aveva un unico dubbio che gli martellava in testa. Potter sarebbe stato disposto ad aiutarlo?

Sospirò rumorosamente. Erano rimasti soli nella tenda. Luna stava preparando una cosa da mangiare e Kevin si stava concedendo una doccia dopo essersi medicato.

Malfoy scrutava il dolce profilo della Grifondoro, le ciglia lunghe accarezzavano le sue guance pallide tempestate da alcune lentiggini more.

Si avvicinò di più al suo volto continuando a scrutarla preoccupato, aveva le labbra secche e pallide, aveva bisogno di bere.

Si alzò velocemente dalla branda e prese la sua borraccia con lo stemma di Serpeverde e l'avvicinò alle labbra di Hermione. Riuscì a farle bere qualche goccio d'acqua.

Avevano deciso di fermare la spedizione per un po'. Almeno fin quando Hermione non si fosse ripresa del tutto. Le ferite erano profonde, e anche se il corpo dei maghi e delle streghe era molto più resistente di quello di un semplice Babbano , Hermione aveva davvero rischiato di morire dissanguata.

***
Erano passati due giorni dall'ultima battaglia. Draco era seduto a tavola, nella piccola cucina. Su di esso erano presenti le quattro armi con le rispettive coccarde.

A cosa sarebbero servite? Cercava di risollevare l'ennesimo enigma con la fronte corrucciata, fin quando non fu distratto da dei passi leggeri e lenti.

Si girò nella direzione del rumore e la sua visuale fu invasa da una minuta figura castana.

Il suo cuore fece un balzo di gioia e lui scattò in piedi correndo verso la ragazza.

"Hermione! Per Salazar Serpeverde menomale che ti sei ripresa! Dovresti stare a letto! Cosa ci fai in piedi?!" Negli occhi di Draco passarono un misto di emozioni indecifrabili.

Hermione in tutta risposta gli prese il viso tra le mani ed annullò ogni millimetro di distanza tra loro concedendosi un bacio dolce e lento.

Le mani di Draco finirono suoi suoi fianchi stringendola più a se cercando di non farle male.

Una mano di lei si staccò dalla sua guancia intrufolandosi nei morbidi capelli albini del mangiamorte.

Si staccarono per mancanza di ossigeno, si fissarono per alcuni secondi, che si due sembrarono un eternità, come se il tempo si fosse fermato.

"Credevo di averti persa sul serio." La voce di Draco era incrinata e sottile, mentre con lo sguardo vagava sul suo viso per accertarsi che fosse davvero lei.

Hermione gli sorrise dolcemente. "Non ti liberarsi facilmente di Hermione Granger mio caro." Gli rispose in modo scherzoso facendo sorridere Draco.

"Come ti senti? Ti fa male qualcosa?" Le domandò preoccupato. Hermione prese la palla al balzo e ghignò.

"In effetti ci sarebbe qualcosa che mi fa male..." Disse accarezzandogli il petto. Sapeva perfettamente che erano in missione. Ma per una volta voleva essere egoista e godersi un momento d'affetto, e di felicità.

Draco capì immediatamente e la prese delicatamente in braccio facendola sedere sul tavolo. "Ah si? E cosa Granger? Cosa ti duole?" Le concesse un sorrisetto obliquo mentre le accarezzava una guancia.

"Proprio qui Malfoy, potresti fare qualcosa?" Gli Domandò indicandosi le labbra.

"Vediamo cosa posso fare..." Riprese a baciarla con dolcezza e lentezza. Le loro lingue giocavano armoniosamente e i loro respiro affannosi erano incatenati.

Le mani di lei vagavano sul petto del Serpeverde, coperto da una camicia bianca.

Il Serpeverde infilò una mano sotto il maglioncino di Hermione, accarezzandole la schiena. Le mani fredde di lui le causarono una scia di brividi infuocati che la fece gemere silenziosamente nel bacio.

Draco accarezzò le sue bende socchiudendo gli occhi per guardarla, cercando una minima smorfia di dolore, in casi dovesse fermarsi, ma fortunatamente Hermione non sentiva dolore,in quel momento era concentrata solo sull'amore che provava nei confronti di Draco.

L'altra mano di Draco scese ad accarezzarle la coscia ricoperta da un pantalone di pelle nera. In quel momento a nessuno dei due importava Hogwarts, o che fossero in missione, pensavano solo a loro due e a quel forte sentimento che li legava l'uno all'altra.

Con un movimento svelto e stracolmi di desiderio Draco liberò la mira dal suo maglioncino di lana beje.

Prese a baciarle il collo dolcemente, sentendo i gemiti liberatori di Hermione fu invogliato a continuare, ma la tenda si aprì di scatto costringendoli a staccarsi di scatto.

"Oh mio dio!"

L'angelo Nero e La Principessa Sangue MarcioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora