QUINTO CAPITOLO

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"Daniel, non deve essere per forza questo." Cercó di dire mia madre mentre stava mettendo a tavola del pollo.

"Ah no?! Aveva detto che sarebbe venuto 115 anni dopo la morte di suo fratello e avrebbe dato un segno del suo arrivo! Piú facile di così! " Gridó mio padre, la vena gonfia sul collo e i pugni chiusi sul tavolo mi fecero capire che era davvero al limite della sopportazione.

"Calmatevi! Dobbiamo trovare qualcosa per farlo calmare. Non puó avere ció che vuole" Intervenì Harry.

"Mi potete spiegare?" Urlai il piú forte possibile per far sentire la mia voce sottile in quella confusione. Questa storia mi stava facendo perdere tempo. Dovevo cercare qualcosa da mettere per domani, per l'appuntamento con Zayn. Ma dall'espressione della mia famiglia, la questione era piuttosto seria.

"Nicolas Anderson, il fratello di Mark, sta venendo qui." Cercó di spegarmi mia madre, ma tra la confusione con Zayn, il telegiornale e tutto il resto non afferravo nulla. Ma io Nicolas Anderson l'avevo gia sentito nominare.

"Cosa vuole?" Volevo sapere tutta la storia.

"Te." Gridó mio fatello.

#FLASHBACK

"Hey, ragazzina, hai perso questo libro." Qualcuno mi stava chiamando. Mi girai di scatto. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo molto più alto di me, lo guardai negli occhi e vidi che erano diversi, diversi dal...normale. Stettimo per in paio di secondi che a me parvero interminabili a fissarci senza dire nulla. Poi presi parola.

"Oh, grazie. Ora meglio che vada!" La mamma sin da piccola mi aveva insegnato a non parlare con gli sconosciuti e quella lezione di vita non l'avrei mai ignorata, piuttosto l'avrei inculcata anche ai miei figli. Sovrappensiero mi girai per continuare il mio cammino verso casa, quando qualcosa o meglio qualcuno mi afferrò per il maglione.

"Aspetta, come ti chiami?", ancora lui. Dovevo dirglielo? O no? Optai per la prima, in fondo cosa mai avrebbe potuto farsene del mio nome?

"Hope. E tu?"

"Mike!"

"Ti va qualcosa di fresco?" Continuó lui. Mi sembrava cosí un bravo ragazzo quindi accettai. Ci incamminammo verso un bar poco lontano da lì. Lui non sapeva nulla di me o almeno così credevo che fosse.  "Vuoi un gelato? Ah giusto tu, come me, non mangi gelati." Disse.

"Cooooosa? Come fai a sapere di me?"

"Oh.. Ehm.. Veramente, era solo un' intuizione."

"Nicolas che ci fai qui?", appena dopo quella domanda, sbiancò, divenne impacciato.  Qualcuno stava alle mie spalle. Ma con chi stava parlando?

·It isn't possible to stay together·Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora