NONO CAPITOLO

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Scossi la testa per allontanare quei ricordi e mi accorsi che ero arrivata nell'atrio della scuola. Compii movimenti meccanici senza rendermi conto davvero di cosa accadesse intorno. Presi i libri di spagnolo dall'armadietto e mi diressi verso le scale;un tonfo mi riportò alla realtà, pochi istanti dopo mi resi conto che erano stati i miei libri a fare quel rumore e mi accorsi che Jack me li stava raccogliendo "Ehi ciao Hope! Scusa, non ti avevo vista. Eccoti i libri" "Cosa? Oh si, ciao Jack. Neanche io ti avevo visto, grazie per avermeli raccolti" risposi un po' sconvolta, quella scena l'avevo già vissuta. Dovevo andarmene. Lo liquidai alla svelta e corsi in classe, giusto un minuto prima che la campanella suonasse. Era l'ultimo giorno di scuola ed erano tutti entusiasti, non smettevano di parlare di dove sarebbero stati quell'inverno, dello shopping che avrebbero assolutamente dovuto fare prima di partire. Le ragazze più popolari e ricche della scuola si confrontavano le loro divise invernali nuove, cucite a mano. Io ero seduta al mio banco, Jennifer non c'era. L'avevo trascurata un po' in questi giorni, forse era malata, o forse era partita con la sua famiglia per la sua casa ad Aston. Nell'istante esatto in cui decisi che nel pomeriggio l'avrei chiamata, mi accorsi che la professoressa di spagnolo mi stava richiamando. Mi sistemai per bene nel banco,presi il libro e il quaderno per gli appunti. In quelle due ore mi resi conto quanto fosse vicino il mio incontro con Zayn, non smisi di pensarlo nemmeno un attimo. Mi sorpresi di come ricordassi alla perfezione ogni suo particolare. Avevo il suo abbraccio ancora incastrato tra le costole, il suo profumo era ben impresso nella mia mente, pino. Si, era pino. Il profumo migliore che avessi mai conosciuto, il migliore solo perché era il suo. Provai ad immaginare come sarebbe stata, ma appena arrivavo alla scena fatidica, quella in cui lui mi avrebbe guardato le labbra e si sarebbe avvicinato a me lentamente, tutto si sgretolava nella mia mente e tornavo a vedere la professoressa intenta a scrivere non so cosa alla lavagna. Forse il mio subconscio sapeva meglio di me che non ero la tipa che baciava al primo appuntamento. Si,era per quello. Sentivo che Zayn era quello giusto, qualcosa me lo assicurava. Forse i suoi occhi nocciola, forse le sue labbra scolpite o, forse, le sue braccia forti che mi avrebbero sorretta, ne ero certa. Cullata dal ricordo di quell'abbraccio, sentii in lontananza la campanella. Sospirai e con malavoglia tornai alla realtà. La giornata trascorse lenta, a mensa spiluccai del pane ma ero troppo agitata per poter mangiare per bene. Zayn mi inviò un messaggio durante l'ora di filosofia per chiedermi conferma e mi affrettai a rispondere. Inviai anche un messaggio a Jennifer per sapere come andava, ma nonostante passarono delle ore non ebbi risposta. Per il resto, non successe nulla di straordinario. Erano ormai le 17:10, la campanella sarebbe suonata tra pochissimi minuti, pochi minuti ancora e poi lo avrei incontrato. Provai ancora un paio di volte ad immaginare come sarebbe stata, chi sa se anche lui era agitato come me. 17:15. Suonata la campanella, ci dirigemmo  fuori dall'aula. Mi si avvicinò Jack e mi chiese "Ehi Hope, io e degli amici stiamo andando a festeggiare l'ultimo giorno di scuola, ti va di unirti a noi?" "Oh, ehm, veramente ho un appuntamento" "Ah capisco, sarà per un'altra volta allora. Ciao Hope" e si allontanò per raggiungere gli amici. Arrivai nel cortile della scuola, erano le 17:20, avevo cinque minuti per darmi una sistemata. Controllai tramite lo schermo del cellulare il trucco, era intatto. Bene. Avvertii reazioni strane in me, alzai la testa e lo vidi. Con passo lento ma deciso, avvicinarsi a me. Sorrisi d'impulso. "Ehi Hope, come stai? " mi diede un abbraccio poi un bacio sulla guancia che ricambiai. "Bene grazie, te come stai? " mi parve intimidito e pensare che fossi io a intimidirlo mi piacque non poco. Ci incamminammo verso una caffetteria, io presi un te' e lui caffè. Parlammo del più e del meno,mi parve piuttosto rilassato su quella sedia e più bello di prima. Anche io mi sentivo meglio, sapevo che a lui avrei potuto dire tutto. Pagò e ci avviammo verso il parco, occupammo una panchina e rimanemmo in un silenzio imbarazzante per un po'. Con la coda dell'occhio mi accorsi non una volta che mi guardava, feci finta di nulla e continuai ad osservare i bambini scorrazzare per le giostre. Ci girammo contemporaneamente a guardarci e almeno io mi imbarazzai parecchio. Avvicinò impercettibilmente il viso al mio, mi stava per baciare. Il momento fatidico era arrivato e io mi sentii molto delusa da me stessa per la reazione che avevo avuto. Si avvicinò ancora, eravamo talmente vicini che sentivo il suo profumo inebriante, il suo respiro leggermente teso. Mi avvicinai di pochi millimetri anch'io, finalmente sentii il contatto con le sue labbra. Mi ero immaginata avessi reagito in modo diverso, dov'erano le farfalle nello stomaco? Dov'erano le gambe tremanti? Non accadde nulla di tutto ciò. Mi ritrassi d'istinto, d'improvviso la sicurezza che avevo provato poco prima era stata sostituita dal disagio e dall'inadeguatezza. Mi alzai di scatto, dovevo andarmene. "Scusa, si è fatto tardi devo tornare a casa." " Hope, aspetta ti accompagno" "No davvero, devo andare ciao." Non attesi una sua risposta, mi girai una volta sola quando ero ormai lontana e lo vidi accasciato sulla panchina, affranto e triste. Avevo bisogno di stare sola e pensare. Arrivai a casa che era ormai calato il sole. Posai l'occorrente scolastico, mi spogliai ed entrai in doccia. L'acqua calda che mi scorreva addosso servì per rilassarmi. Finii di asciugarmi i capelli e andai a letto. Mi arrivò un messaggio da Zayn "perché sei corsa via?" Fissai a lungo il display del cellulare, pensai a più di una risposta ma nessuna mi sembrò adatta così mi girai dall'altra parte e mi addormentai.

·It isn't possible to stay together·Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora