SESTO CAPITOLO

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Non si riferiva di certo a noi la voce, anche se l'espressione contrita di Mike mi fece intendere il contrario. Gli rivolsi uno sguardo interrogativo e lui mi rispose con una semplice alzata di spalle, ma si intuiva perfettamente il suo nervosismo.

"Hey Anderson" un'altra voce. Due ragazzi si posizionarono davanti a noi e cominciarono a parlare con Mike. "Nicolas Anderson, da quanto tempo?!" Disse uno dei due. Forse erano compagni di classe.

"Nicolas Anderson? Quindi non ti chiami Mike.. Sei uno stronzo bugiardo." Scappai e Nicolas, Mike, non sapevo nemmeno più come chiamarlo, si alzò di scatto dalla sedia e mi inseguì. Nonostante io fossi velocissima lui mi raggiunse.  Era un vampiro. Sfruttai un vicolo cieco e mi fermai lì, aspettai che tornasse indietro e tornai a casa.  Aprii la porta, prendendo le chiavi da sotto lo zerbino ed entrai,buttai la borsa e i libri sul divano e salii in camera mia. Mi stesi sul letto e iniziai a pensare... Non capivo perchè mi avesse detto di chiamarsi Mike, per qule motivo doveva nascondere la sua vera identitá? Ma poco importava, era solo un incontro da dimenticare e basta.

#FINEFLASHBACK.

All'epoca lasciai perdere l'accaduto, gettandolo nel dimenticatoio. Ora invece capivo. Non poteva dirmi il suo nome altrimenti avrei scoperto la sua vera identitá.

"Perchè non me l'hai detto Hope?" Gridó mia madre con lo sguardo preoccupato. "Non sapevo fosse un delinquente. Scusatemi" Dissi con le lacrime. "Non è un delinquente, tesoro" disse mio padre, poggiandomi una mano sulla spalla per rassicurarmi. " Lui vuole te perchè ci disse che in cambio di suo fratello avrebbe voluto sposarti.  Harry ti portó in salvo ma lui prima o poi ti troverá e non so come andrà a finire." Proferí mio padre con un velo di tristezza mista a paura negli occhi. Alzai la testa dal tavolo, avevo gli occhi gonfi di lacrime. Scappai in camera mia sbattendo la porta. Posai la testa sul legno freddo e lacrime calde mi bagnarono il viso, facendo sciogliere il mascara. Ora capivo perchè Harry era sempre stato cosí protettivo con me e io l'ho semre odiato per questo. Sono stata una stupida. Dovevo capire da subito il perchè del suo comportamento, ma mi ostivavo a comportarmi male con lui, quando lui stava cercando solamente di proteggermi. Mentre questi pensieri mi frullavano nella mene, mi accorsi che qualcosa dietro di me si muoveva. C'era qualcuno nella stanza, ero di spalle. Mi aveva coperto la bocca con la mano per evitare che potessi urlare, aveva con se una corda e mi legò sulla sedia con brutalità. Mi bendò gli occhi per evitare che potessi scoprire chi fosse, ma io lo avevo capito; il suo profumo scatenò in me reazioni che mi riportarono a qualche anno prima, a quel libro caduto a terra,a quella mano liscia e troppo bianca e a quella voce profonda che me lo raccolse per restituirmelo... non poteva essere nessun altro.

·It isn't possible to stay together·Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora