Capitolo 6 - Quel treno per Crazytown

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Scarlett Satella si abbandonò sulla poltrona del soggiorno: tutti gli avvenimenti successi in quei giorni, e soprattutto il processo di Chris McLean avevano fatto affiorare i ricordi del suo passato. Riguardo la ragazzina incosciente che era, della quale si era ripromessa di cancellare l'oscuro ricordo, perché non avrebbe dovuto influenzare una ragazza modello come Courtney. Però un po' le mancava essere così spensierata: sposandosi a diciotto anni, e facendosi carico di mille responsabilità, le era stata strappata via l'età della giovinezza troppo presto. E, anche quando era ragazza, non era mai stata veramente felice; nel buio totale dell'adolescenza, però, si ricordava con chiarezza un solo momento di luce, di felicità; quando conobbe Chris McLean. Quel ragazzo, doveva ammetterlo, l'aveva aiutata più di chiunque altro, e l'aveva sempre sostenuta. Scarlett se ne era quasi innamorata...
E poi era subentrato León: si ricordava ancora perfettamente quando suo padre gliel'aveva presentato. Un ragazzo modello, un avvocato di successo, senza un capello fuori posto o una piega sulla cravatta, il suo sguardo era vuoto, impenetrabile. Diventarono amici di famiglia durante le vacanze invernali, cominciando a vedersi sempre più costantemente. Era simpatico, certo, ma a Scarlett gelò il sangue nelle vene quando sentì dal padre che sarebbe stato il suo futuro sposo. All'inizio aveva fatto una scenata, da ragazzina ribelle com'era.
"Scarlett" le aveva detto il padre, in disparte "ormai sono vecchio, e tu non hai mai fatto niente di concreto per questa famiglia. Andavi a far serata di nascosto, e non voglio neanche sapere che gente frequentavi. Ma ora ti chiedo solo questo favore, sposa León Satella, la sua famiglia è l'unica che ci può aiutare al momento. Senza i loro soldi saremo al verde, è la nostra unica possibilità. Dopo tutto quello che ci hai fatto passare, ti prego, se non vuoi farlo per me o per la mamma, fallo per te, e per il tuo futuro che, senza di lui, non so come farai a costruirti, così impreparata e senza uno straccio di laurea"
Il padre l'aveva fatta sentire talmente in colpa che era stata costretta ad accettare. La famiglia Satella che si andò a formare era tutta una finzione, una forzatura, priva di sentimenti e con unico scopo di crescere una figlia che intraprendesse il loro stesso percorso lavorativo. Il passato doveva rimanere all'oscuro. Ma Scarlett non dimenticò mai Chris McLean, con cui voleva almeno recuperare i rapporti al ritorno dalle vacanze, ma che aveva trovato impazzito; e di ciò, aveva sempre avuto paura di essere stata la causa. Aveva scelto il lavoro al posto dell'amore, ma era stata la scelta giusta?
"Scarlett, tutto bene?" chiese León.
"Si" rispose lei, alzandosi "ero solo soprappensiero"

Intanto, sul Set Abbandonato, il caldo dell'estate si faceva sentire. Tutti i concorrenti, stanchi e sudati, sperimentavano i più vari modi per rinfrescarsi; solo Gwen, seduta in disparte, starnutiva a più non posso.
"Solo io riesco a prendermi il raffreddore con quaranta gradi!" commentò sarcastica, mentre tirava su con il naso.
"Acqua?" le chiese Trent premuroso "sei l'unica ragazza per cui morirei disidratato"
"Grazie... sei molto... gentile, Trent" rispose lei visibilmente in imbarazzo.
Un Chris, in puro spirito da cowboy, iniziò la puntata con il suo solito monologo, dove annunciava che la sfida del giorno si sarebbe svolta in una certa Crazytown, un villaggio nel deserto per una puntata tema western.
Quando i concorrenti arrivarono alla cittadella era mezzogiorno e il termometro segnava 46 gradi; i capelli di LeShawna erano andati a farsi benedire, e si erano gonfiati fino a farla sembrare una sorta di clown afro.
"Che rabbia!" sbottò lei, in un improvvisato confessionale in un bagno di un locale di Crazytown "mi succede sempre con questo dannato caldo. Quindi voi, belli miei, non ridete"
Chris cominciò a spiegare ai pochi interessati la dura vita nel far west, parlando di cowboy fisicati, cavalli purosangue, e belle donne nei saloon. La componente femminile era più interessata a Justin, che zitto zitto si stava guadagnando uno dei posti tra i favoriti per la vittoria. Heather si guardava allo specchio e rimpiangeva la sua folta capigliatura corvina, in quella stagione non aveva ancora fatto nulla di meschino, e la calcolatrice stava perdendo colpi.
Duncan sedeva in disparte, intento a prepararsi un drum con il tabacco, mentre la sua testa era altrove; forse a causa del caldo insopportabile, o forse no, ma il ragazzo dai capelli verdi si sentì annoiato, come spesso avveniva in quei giorni; voltò lo sguardo e vide Trent picchiettare la testa al muro nove volte, poi tossire nove volte, e battere i piedi a terra nove volte. Per la prima volta provò un senso di rabbia e bruciore nel petto: quella copia male uscita di Elvis Presley era veramente un tonto, come aveva fatto ad aggiudicarsi una ragazza sveglia come Gwen?
Pensò alla punk, mentre nella sua mente l'immagine di una ragazza maestrina che tanto l'aveva mandato fuori di testa si offuscava e lentamente se ne andava.

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