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Sofia's pov

Mi voltai, intenzionata ad andarmene, ma Jimin mi bloccò, prendendomi il polso.

"Sofia, smettila di negarlo a te stessa."

"Che cosa?" Chiesi, sollecitandolo a rispondere alzando leggermente il mento.

"Che noi due ci amiamo ancora."

Rimasi un po' scioccata a quella sua ultima affermazione.

Lui sembrava non volesse staccare la presa dal mio polso, nonostante cominciasse a farmi del male.

"Jimin... mi stai facendo male, lasciami." gemetti dal dolore, e i suoi occhi si spalancarono.

"Rispondimi Sofia, dillo che ci amiamo ancora."

Io scossi di prepotenza il polso, riuscendo a liberarmi dalla sua presa.

"Senti, non mi sembra il luogo adatto per parlare di questa cosa. Siamo entrambi a lavoro..." arrossii lievemente, non riuscii a guardarlo in faccia. Successivamente presi le mie cose e mi allontanai.

Lui non si mosse di lì, non reagì. Semplicemente mi osservò andar via.

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Jimin's pov

"Non l'ha negato. Non ha detto di non amarmi."

Questo è quello che pensai in quel momento, dove non avevo idea di cosa fare.

La seguii con lo sguardo finché non la vidi sparire completamente dalla mia vista, e poi tornai dentro la sala prove, confuso più di prima.

Cantando e allenandomi, feci delle considerazioni: e se fosse innamorata di Yoongi, dato che sta con lui molto spesso ultimamente? Se fosse semplicemente dubbiosa riguardo i suoi sentimenti?

Immerso tra i miei pensieri, non mi accorsi minimamente del fatto che fosse passato tanto tempo e dovevo già tornare a casa.

"E se Sofia fosse ancora a lavoro? Potrei accompagnarla a casa..." Misi in spalla il borsone con tutte le mie cose e la cercai per tutto l'edificio.

Quando credetti di aver perso le speranze, vidi in lontananza la luce dello sgabuzzino accesa.

"Sarà sicuramente là..." 

Mi avvicinai lentamente, arrivando fino alla porta, socchiusa, e bussai lievemente, e quasi mi spaventai quando Sofia uscì dalla sgabuzzino frettolosamente.

"Oh," sospirò "sei tu... credevo tu fossi il mio capo." guardò il pavimento, accorgendosi che, dalla velocità con cui è uscita dalla stanza, ha fatto rovesciare un prodotto.

Sbuffò rumorosamente, mettendosi poi in ginocchio e pulire il detersivo a terra.

"Sofia," la chiamai e lei annuì "il tuo turno è finito, dovresti tornare a casa... è tardi."

"Sì sì, finisco di pulire questa roba sul pavimento e poi vado a casa..." si affrettò a lavare tutto, e poi si asciugò il sudore della fronte con il polso.

Vedendola stanca, presi il carrello con gli stracci, i prodotti per pulire e la scopa, e li riposi dentro lo sgabuzzino, al posto suo.

"Grazie Jimin." sorrise leggermente, prendendo la sua borsa.

Era arrivato il momento: dovevo chiederle se voleva essere accompagnata a casa.

Quando già si era voltata e stava per andarsene, mi feci coraggio e la fermai, mettendo una mano sulla sua spalla.

"È tardi ed è buio fuori... ti accompagno io a casa." Lei si girò, e mi guardò con degli occhi che sembravano sollevati  alla mia ultima frase.

"N-non ti disturbo?" non l'avevo mai vista così... così timida, quasi vulnerabile.

"Se mi avessi disturbato, non mi sarei nemmeno offerto di portarti a casa." ridacchiai, prendendole poi la mano e stringerla con la mia.

"Andiamo." sorrisi dolcemente, in reazione alle guanciotte leggermente arrossate di lei, poi ci dirigemmo verso la mia auto e, una volta arrivati, le aprii la portiera.

"Uhm, che sdolcinato. Potevo farlo anche da sola." disse, roteando il occhi ed entrando in macchina.

"Caspita," risi, mettendomi seduto sul sedile del guidatore "rovini sempre tutte le atmosfere a causa della tua bipolarità." misi il broncio.

Lei mi osservò per un attimo e, senza motivo, scoppiò a ridere.

"C-Cosa? Perché stai ridendo?" spalancai gli occhi, un po' sorpreso.

"È impossibile essere arrabbiati con te." si sistemò i capelli dietro le orecchie, per poi prendere il cellulare dentro la borsa e rispondere a dei messaggi.

Mugolai qualcosa di incomprensibile, dopodiché misi in moto la macchina e partii verso la mia meta: casa di Sofia.

Una volta arrivato, parcheggiai l'auto nei paraggi e l'accompagnai fino alla porta d'ingresso.

"Grazie mille, Jimin... allora buonanott-"

"Non posso andare a dormire tranquillo, stasera."

"Perché?"

"Non fare la finta tonta. I-Io..." presi un respiro profondo "Io ti amo ancora Sofia."

"Jimin-"

"Aspetta, fammi finire. Mi pento di tutto quello che ti ho fatto. Mi pento di averti tradita con un'altra che, decisamente, non era alla mia altezza. Mi pento di essermi reso conto troppo tardi, dei sentimenti veri che provo per te. E se mi hai trattato di merda, significa che me lo sono meritato, e se hai passato un brutto periodo è colpa mia, e mi dispiace tantissimo. semplicemente volevo dirti che... ti amo ancora, ti amo tanto. Sei la donna della mia vita, Sofia. Sei colei che voglio avere al mio fianco per sempre. Solo con te posso stare bene. Quindi ti prego, perdonami."

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 TO BE CONTINUED.

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