Capitolo 2

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P.D.V. di Harry

"Questa stanza è tutta per te per questa notte," sorrisi sinceramente poggiando le valigie di Chloe nella stanza degli ospiti.

Mi voltai per guardarla, ma vidi che mi stava già fissando. Distolse subito lo sguardo, rosicchiando il suo labbro inferiore e rigirandosi nervosamente i pollici. La guardai curiosamente mentre fece un passo di un millimetro dentro la stanza.

I suoi occhi vaganti verso essa. Il balcone, il letto matrimoniale, e il piccolo armadio di fronte al letto. La mia parte preferita di questo appartamento erano i balconi, specialmente dal momento che eravamo decentemente vicini alla spiaggia. Tutto quello che dovevi fare era camminare lungo la strada, ed i tuoi piedi calpestavano la sabbia calda e il fresco profumo di acqua salata prendeva il sopravvento sui tuoi sensi.

"Ti piace?" le chiesi, vedendo che si stava ancora guardando intorno.

Chloe non mosse le sue labbra, ma annuì lentamente con la testa.

Sorrisi, annuendo a mia volta.

"Bene. Vuoi qualcosa per cena? Elizabeth ha detto che hai fatto tutta la strada dal Nord Carolina. Non so la distanza tra li e qui, ma devono essere state molte ore. Probabilmente sarai affamata."

Stavo disperatamente provando a farla parlare, ma lei scrollò semplicemente le spalle, i suoi occhi fissi su di me. Sospirai mentalmente alla sa mancanza di parole, ma poi le mostrai un altro sorriso e feci un cenno del capo verso il corridoio. "Vieni, amore. Puoi vedere se c'è qualcosa che ti piace."

Chloe mi seguì fuori dalla porta, guardandosi nervosamente intorno, mordendosi il labbro inferiori e armeggiando con le sue mani. Era spaventata, potevo dirlo. Era evidente sul suo viso e nei suoi timidi occhi. Potevo capire la sua paura, dato che non mi conosceva ed Elizabeth aveva detto che era stata via per tre anni. Doveva essere spaventata nell'integrarsi di nuovo o qualcosa del genere, ma ero sicuro che potessi fare del mio meglio per aiutarla.

Dopo tutto, non si lascia mai una ragazza in pericolo senza fare nulla.

"Elizabeth è andata al negozio per prende altre sode," dissi a Chloe quando entrammo in cucina. "Dovrebbe tornare prima che tu te ne accorga."

Chloe annuì nuovamente, poi il suo sguardo cadde su uno sgabello. Lo guardava come se non sapesse se le fosse permesso di sedersi o no.

"Puoi sederti, amore," le sorrisi, spostando la sedia per lei.

Chloe esitò, increspando le labbra prima di mostrarmi un altro debole cenno del capo. Scivolò sulla sedia, ma notai che tutto il suo corpo stava tremando. La poverina tremava come un cane bagnato. Ma come diavolo potevo sapere cosa la spaventava se non parlava? Potevo provare a rassicurarla, ma come potevo riuscirci se non parlava? Aveva bisogno di parlare, quindi potevamo trovare un compromesso...

"Non parli molto, non è così?" le chiesi gentilmemte dopo essermi messo di fronte a lei, dall'altra parte del bancone. I miei occhi scansionarono il suo volto, ma tutto quello che mi diedero modo di vedere furono la bellezza e la paura. Comunque, non l'avevo ancora sentita parlare. Non aveva detto una parola prima, a casa di Elizabeth, e nemmeno nel viaggio in macchina quando avevamo cercato di avere una conversazione.

Chloe mi fissò, per poi scuotere lentamente la testa.

"Perchè no?" le chiesi gentilmente, non volendo costringerla a parlare. Se fosse stata "psichica", avevo sentito dire che a loro non piace quando gli fanno delle domande.

Chloe distolse lo sguardo dal mio, guardando in basso verso il suo grembo e grattandosi nervosamente le mani. "L-loro non v-vogliono che io lo faccia," sussurrò, la sua voce così bassa era quasi inaudibile.

Schizophrenic [h.s] (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora