Capitolo 9

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P.D.V. di Chloe

I miei occhi correvano lungo la macchina che continuava a sputare carta. Osservai da vicino come Harry appoggiò un foglio di carta a testa in giù sulla piccola piattaforma, per poi richiuderla. Dopo aver premuto alcuni tasti, alcuni documenti iniziarono a volare fuori dall'altra parte. I miei occhi avevano problemi a stare al passo con loro.

"Avevi mai visto una macchina fotocopiatrice prima d'ora, Chloe?" chiese Harry, ma sentii una punta di divertimento nella sua voce. Non lo biasimai; era imbarazzante.

"N-no," farfugliai, "Loro n-non le hanno a-al c-centro."

Harry annuì comprensivo, mentre si appoggiò alla macchina. "Ti dico una cosa. Ho un bel po' di carta, che ne dici se ti mostro come funziona, così puoi aiutarmi come ti avevo promesso?"

La mia testa scattò in direzione di Harry, ed il mio viso si illuminò al pensiero che qualcuno volesse davvero il mio aiuto. Non mi avevano mai considerata quando qualcuno ne aveva bisogno. Quella era una novità per me, così tutto quello che feci fu un piccolo cenno col capo.

Harry sorrise. "E' tutto okay. E' semplice, davvero. Si posiziona la carta a testa in giù, poi si preme il numero di copie che si desidera fare, ed infine schiacci il tasto verde. E' molto facile, giusto?" disse raggiante Harry mentre indicava tutto.

Annuii.

"Grande. Quando hai finito, me li puoi portare indietro ed io te ne darò altri, okay? E se ti annoi, dimmelo e ti farò giocare col mio computer o qualcosa del genere," sorrise Harry.

Feci un cenno per la terza volta.

Harry mi mostrò un ultimo sorriso genuino prima di uscire dalla stanza delle fotocopie. Fissai la carta mentre usciva dalla macchina, iniziando a confrontarla con gli eventi della vita. Certe volte accadono così velocemente che difficilmente ce ne rendiamo conto, ma altre volte si bloccano e sembrano durare per sempre. Non sempre desideriamo che questi eventi si blocchino, ma a volte hanno solo bisogno di un piccolo aiuto dal nostro cervello che riesce a farli andare avanti. La carta ha bisogno di una spinta di tanto in tanto, proprio come ogni essere umano su questa Terra.

"Smettila di combatterci, Chloe."

Il mio cuore prese a battere più velocemente quando mi voltai e poggiai la mia schiena contro il muro. Erano li. Mi avevano seguita ed avevano atteso finché Harry non se ne fosse andato. Non sapevo il motivo per cui aspettassero sempre che Harry se ne andasse; ma in quel momento non c'era, ed io ero tutta sola. Ero sola con le cose che più temevo. Le cose che mi avevano fatta diventare ciò che ero.

"I-io n-non," balbettai mentre misi le mie mani tra i capelli, chiedendomi se fosse meglio iniziare ad urlare o no. Per quanto volessi farlo, mi resi conto di trovarmi in un edificio pubblico, e quindi decisi di stare in silenzio.

"Lui non può aiutarti."

"L-lo s-so."

"E allora perché ami la sua presenza?"

Aspirando, un respiro tagliente attraversò il mio naso, strinsi gli occhi e scossi la testa. Non potevo dire loro che amavo la presenza di Harry semplicemente per il suo sorriso genuino e per il suo interesse verso di me. Non potevo dire loro che amavo la presenza di Harry perché lui li - i demoni in cui mi imbattevo - faceva sparire. Non potevo dire loro qualsiasi cosa che avrei dovuto dirgli, perciò tenni la bocca chiusa; proprio come mi era sempre stato detto di fare.

"Rispondici," mi derisero quando le loro ombre mi circondarono la testa, la loro voce attraversò le mie orecchie in un sussurro.

Chiusi i miei occhi e li strinsi, nella speranza che se ne sarebbero andati e mi avrebbero lasciata sola, mentre stringevo le mie mani in due pugni lungo i miei fianchi, e le mie unghie scavavano nervosamente nei miei palmi.

Schizophrenic [h.s] (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora