Schizophrenic [h.s] (Italian Translation)

Capitolo 8.

P.D.V. di Harry

I miei occhi si aprirono quando il beep della sveglia attraversò le mie orecchie. Velocemente, spostai il mio braccio ancora avvolto a Chloe mentre spegnevo la sveglia. Un sospiro uscì dalle mie labbra mentre mi sistemai, i miei occhi viaggiarono sul viso tranquillo di Chloe. Non si era agitata per niente durante tutta la notte. La sua testa era rimasta sul mio petto, il suo braccio sul mio torso nudo mentre l'altro era rannicchiato sulla sua testa. Era così dannatamente bella, dovetti forzare i miei occhi affinché distogliessero il loro sguardo da lei e ricordarmi che quella mattina dovevo lavorare.

Non volevo esattamente muovere o svegliare Chloe, sbuffai. Ancora, lentamente scivolai fuori. In piedi, pensai di aver avuto successo, ma la sua mano afferrò il mio polso. ''Mi stai lasciando?'' chiese con voce assonnata, ma la sua paura era evidente mentre il suo tono era sbilanciato. Era veramente spaventata di rimanere sola.

Le sorrisi. ''Per niente, amore. Sto solo andando a vestirmi. Ritorna a dormire, va bene?'' dissi dolcemente mentre le tolsi via i capelli dal viso.

Chloe radunò un piccolo sorriso mentre le sue pesanti palpebre si chiusero ancora una volta. Sorrisi prima di girare i tacchi e andare nella doccia. Dopo essermi rinfrescato, sospirai mentre misi dei pantaloni neri. Lavai i denti, poi andai in camera. Chloe era rannicchiata in una palla tra le coperte, sembrava ancora tranquilla. Sorrisi mentre mi avviai verso la mia cabina-armadio e tirai giù una camicia bianca e una cravatta nera. Feci scivolare le mie braccia attraverso le maniche, armeggiai con i bottoni fino al colletto, e lasciai aperto il primo bottone. Legai la mia cravatta attorno al collo, e andai in cucina.

Accesi la macchina dei caffè, poi andai verso il frigorifero e afferrai degli stick di formaggio. Non mangiavo molto la mattina, ma avevo bisogno del caffè. Senza caffè, ero un irriconoscibile e scontroso mostro. Era qualcosa che aveva a che fare con la caffeina, suppongo.

Versando il caffè, fischiai mentre lo mescolavo. Il mio fischiettio finì quando sentii una morbida voce dietro di me dire, ''Harry?''

Guardai oltre la mia spalla e vidi Chloe già vestita. Stava indossando degli skinny jeans in denim che aveva provato il giorno prima nel centro commerciale, una blusa blu abbracciava il suo piccolo busto. Sorrisi mentre i suoi soffici capelli le cadevano gentilmente sulle spalle, le sue nuove converse nascondevano i piedi.

''Non ti sembri carina?'' ridacchiai mentre mi girai verso di lei, appoggiandomi contro il bancone, portando il bordo della tazza verso le mie labbra.

Le guance di Chloe arrossirono mentre guardava il suo outfit. ''Io... Hai detto che dovevi lavorare e...''

''Chloe," ridacchiai, mettendo giù la tazza, "Era un complimento. Non c'era nulla di sarcastico."

Chloe si morse il suo labbro inferiore, annuendo imbarazzata. I suoi occhi lentamente incontrarono i miei. La guardai intensamente mentre le sue sopracciglia erano corrugate.

"Perché indossi una cravatta?"

Mi accigliai, poi realizzai che il materiale nero era appeso mollemente attorno al collo. "Oh, io solo... Non lo so. Non sono bravo a legarla, così ho cercato di evitare di metterlo così."

"Posso aiutarti," disse Chloe. Prese la cravatta sorprendendomi con la sua improvvisa fiducia. Non mi dispiaceva affatto.

Un piccolo sorriso abbellì le mie labbra mentre si spostò verso di me. Prese la cravatta nelle sue piccole mani, puntando il mio colletto in alto e avvolgendo la cravatta attorno al mio collo. Fissai la sua faccia in soggezione mentre si morse il labbro concentrandosi, annodò la cravatta in un nodo perfetto. La raddrizzò prima di far scendere giù il colletto. Dei brividi correvano lungo la spina dorsale mentre le sue dita accarezzavano la pelle sul mio collo.