Capitolo 4: It's fine, till someone is hurt

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Capitolo 4: It's fine, till someone is hurt

Sarff si poggiò contro una colonna di un vecchio tempio nel territorio dei centauri e chiuse gli occhi. Il braccio le faceva malissimo, aveva ricevuto poco prima un grosso taglio da uno dei cacciatori ma almeno non si doveva preoccupare di veleni grazie a sua madre. Si lasciò scivolare fino a una posizione seduta e si strinse le gambe al petto.

-Un profeta non dovrebbe combattere...- mormorò concentrandosi sul territorio e sperando che qualcuno del suo lato la venisse a trovare. Era in grado di difendersi ma c'era un limite a quanto potesse difendersi da sola...

****

-Shh ho sentito un movimento –disse un cacciatore alzando l'arco

-Non provarci mortale- disse una voce maschile uscendo piano dalla foresta. Quello che i cacciatori si ritrovarono davanti fu un centauro maschio di almeno venticinque anni d'aspetto. Il centauro era muscoloso, la sua pelle era baciata dal sole e ornata da simboli tribali, i capelli ribelli erano neri e gli occhi due gemme di smeraldo. Da sotto la cinta era uno splendido cavallo nero dagli zoccoli di argento e la lunga coda nera aveva una treccia con un simbolo di protezione e fili di argento in mezzo. Portava una faretra sulla schiena, un arco in mano e tre spade al fianco. Era l'immagine di un guerriero.

-Salve oh guerriero- disse uno dei cacciatori mentre gli altri abbassavano le armi. I Centauri erano rispettati dai cacciatori poiché nella storia moltissimi di loro addestrarono gli eroi che sconfissero e uccisero mostri su mostri. Per un cacciatore un centauro era sempre un buon segno, in molti speravano che un centauro li addestrasse. Problema era che i Centauri non erano più avversari dei mostri da secoli e secoli, prova era il fatto che i Centauri convivessero con mostri per aiutare la sopravvivenza di tutti- siamo qui alla ricerca di una nostra protetta

-Protetta? –chiese lui

-Una ragazza dai capelli bordeaux e priva del senso della vista- disse uno di loro

Il centauro non mostrò un cambiamento ma mentalmente non era per nulla calmo- il nome di costei?

-Sarff- disse un cacciatore- così l'ha nominata il mostro Medusa dopo averla rapita, siamo qui per salvarla e...

-Sprecate fiato –disse il centauro- siamo fuori a caccia da stamane, non vi è traccia di lei nei nostri territori

-Ne è sicuro? –chiese un cacciatore- noi...

-Osi andar contro alla mia parola? –chiese il centauro indurendo lo sguardo

-NO- disse subito il cacciatore- non oserei mai e...

-Bene- disse il Centauro- non vi è nessuna ragazza qui. Se la troverò vi farò sapere.

I cacciatori sorrisero, soddisfatti della cosa, e se ne andarono.

-Che diavolo è successo? –chiese un altro centauro avvicinandosi

-Va dal capo tribù e avvisalo che dei cacciatori stanno cacciando Sarff- disse il centauro- io vado a cercarla

-Nocturne sei sicuro di non volere una scorta? –chiese il centauro

-Sarff sarà in panico ora come ora, meglio se sono solo- disse lui correndo in direzione del vecchio tempio dove i due giocavano da bambini. Gli altri centauri si sbrigarono a ritornare al villaggio, non era mai una buona cosa quando gli umani si immischiavano con i mostri.

Nocturne nella sua testa stava passando tutti i possibili scenari che potevano portare degli umani a conoscere dell'esistenza di Sarff ma uno fu quello che gli tornava più volte in mente: un traditore. Ci mise un secondo a tornare al tempio dove giocavano anni prima. Poteva ricordare ancora quanto timida e delicata fosse Sarff la prima volta che la vide. Sarff era la bambina più tenera che avesse mai visto e giocare con lei era sempre stato qualcosa che Nocturne aspettava con ansia. Sarff non vedeva ma non sembrava voler pietà per la cosa, anzi cercava di farti dimenticare che non riusciva a vedere. Era lì al suo fianco quando aveva cominciato a leggere e scrivere, a imparare a muoversi senza supporto di nessuno e fu lui che le insegnò a difendersi. Per lui Sarff era davvero molto importante.

Loving you was the Best MistakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora