CAPITOLO-VII

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LO SFRUTTAMENTO DEI MINORI...VITTIME DI TRATTA

Lo sfruttamento minorile è un fenomeno che coinvolge i bambini di età compresa fra i 5 e i 16 anni in tutto il mondo. Le aree principalmente interessate dal lavoro minorile sono i Paesi in via di sviluppo, soprattutto Colombia, Pakistan e Brasile. Non sono però esclusi dal fenomeno Stati Uniti ed Europa. Pur essendo presente in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo si presentano determinate condizioni che favoriscono questo fenomeno. Sono più di 150 milioni i bambini intrappolati in impieghi che mettono a rischio la loro salute mentale e fisica e li condannano ad una vita senza svago né istruzione. Il fenomeno del lavoro minorile è concentrato soprattutto nelle aree più povere del pianeta, in quanto sottoprodotto della povertà, che contribuisce anche a riprodurre. Tuttavia, non mancano casi di bambini lavoratori anche nelle aree marginali del Nord del mondo. Anche nei Paesi industrializzati il fenomeno è abbastanza diffuso: oltre 145.000 ragazzi sotto i 15 anni vengono sfruttati negli Stati Uniti, in Europa, e nel Regno Unito. Nell'Est Europa la situazione è aggravata dalla prostituzione minorile. Lo sfruttamento avviene nel campo dell'agricoltura, dove i piccoli lavoratori vengono impiegati dalle famiglie nei campi o nelle grandi piantagioni . Ma ci sono anche bambini che lavorano nelle miniere, nelle cave, nei laboratori di fiammiferi, sigarette, giocattoli e fuochi d'artificio. A volte sono costretti a rimanere mesi chiusi nelle fabbriche, senza poter vedere i loro genitori.
Il motivo principale di questo sfruttamento è la povertà, sociale e individuale. Dalla Letteratura possiamo ricavare alcune notizie riguardo la situazione dei minori nell'Ottocento: Verga in Rosso Malpelo parla della triste vicenda di un ragazzo siciliano, vittima dei pregiudizi dei compaesani a causa del colore rosso dei suoi capelli. Il ragazzo, chiamato dalla gente Rosso Malpelo, lavora insieme al padre in una cava, dove è maltrattato da tutti, ad eccezione del genitore, che è l'unico a volergli davvero bene. Un giorno, però, il padre, che aveva accettato un lavoro rischioso e malpagato, muore nella cava a causa di un crollo. Malpelo da quel momento diventa sempre più cinico e cattivo agli occhi degli altri. La madre e la sorella sono incapaci di dargli affetto e tengono a lui solo per i soldi che porta a casa. Malpelo allora si affeziona, a suo modo, a un ragazzino debole e malaticcio che viene a lavorare alla cava, ma dopo poco tempo, a causa della tubercolosi, anche Ranocchio muore. A Malpelo un giorno viene proposto il pericolosissimo compito di esplorare una galleria ancora sconosciuta; il ragazzo, sapendo che nessuno si sarebbe preoccupato per lui, accetta e si inoltra nella miniera per non fare più ritorno. Ancora oggi il fenomeno dello sfruttamento minorile interessa molti Paesi nel mondo con gravi conseguenze: la vulnerabilità dei bambini li pone a rischio di incidenti e di malattie professionali più di un adulto che faccia lo stesso lavoro. I minori che lavorano possono essere esposti a prodotti nocivi (esempio: pesticidi e diserbanti in agricoltura); difficilmente i bambini hanno sufficienti conoscenze per maneggiare sostanze pericolose né sufficiente potere contrattuale per rifiutare determinate attività. Da un'indagine condotta negli USA, risultava che minori messicani avevano lavorato nei campi, appena irrorati di pesticidi, in alcune aziende nello Stato di New York. Un'altra forma di sfruttamento consiste nel reclutamento di bambini soldato. Secondo l'organizzazione internazionale sono 250 mila ragazzini coinvolti nelle guerre in corso nel pianeta. Personalmente non saprei neanche come comportarmi per porre fine a tutto questo, sempre ammesso che prima o poi si riesca veramente ad eliminare lo sfruttamento. Ci sono delle organizzazioni umanitarie a livello mondiale, come l'Unesco o l'Unicef, che cercano di migliorare le condizioni di vita di questi poveri bambini cercando di istituire ospedali e scuole per permettere loro di avere un futuro. La Convenzione dei diritti del fanciullo dichiara che: ".....gli Stati adottino tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi familiari. Il progresso è lento e difficile, sicuramente la cosa da fare è appoggiare le associazioni umanitarie e non restare indifferenti a quello che succede nel mondo.Si stima che quasi 10 milioni di bambini e adolescenti, nel mondo, solo nel 2016 siano stati costretti in stato di schiavitù, venduti e sfruttati principalmente a fini sessuali e lavorativi. Un numero che corrisponde al 25% del totale delle persone in questa condizione, oltre 40 milioni, di cui più di 7 su 10 sono donne e ragazze[1]. Circa 1 milione, secondo le stesse stime, i minori vittime di sfruttamento sessuale nel 2016, mentre in cinque anni – tra il 2012 e il 2016 - 152 milioni di bambini e ragazzi tra i 5 e i 17 anni sarebbero stati coinvolti in varie forme di lavoro minorile, di cui oltre la metà in attività particolarmente pericolose per la loro stessa salute[2].

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