CAPITOLO XI

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L'INQUINAMENTO-GRETA THUNBERG
La Terra è l'unico Pianeta che ospita la vita ed è anche per questo che è tenuto sotto controllo ed è così importante non danneggiarlo. Nonostante ciò la Terra ha molti problemi ambientali, tra questi vi è l'inquinamento. I principali tipi di inquinamento sono quello del suolo, quello atmosferico e quello dell'acqua. L'inquinamento del suolo è causato dall'uso di fertilizzanti e pesticidi in agricoltura che infiltrandosi nel terreno inquinano le acque dei fiumi, dei laghi e dei mari. Un altro grave problema legato all'inquinamento del suolo è quello dei rifiuti urbani, che vengono accumulati in grandi discariche a cielo aperto, questo sistema per liberarsi dei rifiuti alimenta la diffusione di insetti e topi che sono tra l'altro portatori di gravi malattie. Altrettanto grave e preoccupante è il problema dei residui di lavorazione delle industrie chimiche. Quest'ultime infatti, rappresentano un pericolo per le popolazioni che abitano nelle vicinanze: oltre a provocare la fuoriuscita di gas altamente tossici c'è il problema dello smaltimento dei residui industriali. Le cause principali dell'inquinamento atmosferico sono i motori dei veicoli, le grandi fabbriche e gli impianti di riscaldamento.
Si è molto parlato in televisione dell'aumento di anidride carbonica che ha causato l'effetto serra, l'aumento della temperatura terrestre. Negli ultimi anni si è allargato il buco dell'ozono, la fascia che circonda il pianeta e che ha il compito di filtrare le radiazioni ultraviolette provenienti dal sole che sono pericolose per la nostra vita. Le cause di questo fenomeno sono l'uso, molte volte eccessivo, dei clorofluorocarburi, dei gas presenti nei frigoriferi e nelle bombolette spray e l'immissione dei gas di scarico delle auto, delle fabbriche... Per ridurre un po' questo tipo di inquinamento, alcune città hanno adottato la circolazione a tratti alterni o la chiusura dei centri storici ai veicoli. Secondo me questi provvedimenti non sono molto utili, perché quando le strade saranno riaperte, un sacco di gente in più le percorrerà, per esempio, per svolgere alcune commissioni che nei giorni di divieto non aveva potuto fare. Un altro fatto molto discusso ai telegiornali riguarda i residui scaricati dalle navi petrolifere che causano la "morte" di un fiume o di un lago. Non c'è vita senza acqua, infatti le disponibilità di acqua dolce non sono inesauribili. È indispensabile preservarle e se è possibile accrescerle; tutti hanno il diritto di questo prezioso elemento ma hanno pure il dovere di non inquinarlo e di non abusarne.
Le teorie più frequenti per ridurre l'inquinamento sono che: bisogna installare dei depuratori in modo tale da non scaricare i rifiuti a mare; le industrie devono fare impianti a norma di legge; bisogna utilizzare meno fertilizzanti perché fanno male al terreno e a chi poi mangia i prodotti coltivati; puntare sempre di più sulle fonti non inquinanti e possibilmente rinnovabili come l'energia solare, eolica ecc.; bisogna costruire più spazi verdi al posto dell'asfalto...
Ma la cosa più importante è che ognuno deve essere responsabile delle proprie azioni e deve rispettare l'ambiente in cui viviamo evitando gli sprechi perché la maggior parte delle risorse che abbiamo non sono rinnovabili.
È candidata al Premio Nobel per la pace, iscritta tra i 25 teenager più influenti da Time, si è presentata davanti ai principali consessi internazionali dove ha accusato senza possibilità di appello i suoi ospiti – capi di stato e imprenditori – e annunciato l'imminente cambiamento, quello che deve portare alla salvaguardia del pianeta, malato di riscaldamento globale. È Greta Thunberg, giovane studentessa svedese nata nel 2003 che sta sensibilizzando all'azione un'intera generazione, è lei l'ideatrice dei Fridays For Future, l'artefice delle manifestazioni per promuovere politiche e comportamenti sostenibili, è lei che porta nelle strade di centinaia di città del mondo studenti in occasione dello sciopero internazionale del 15 marzo.
Greta, come tutti i suoi coetanei svedesi, viene informata dai problemi causati all'ambiente dall'inquinamento e dalle emissioni di CO2 a scuola. Lezioni e filmati di approfondimento che lasciano su di lei una traccia molto più profonda che sui suoi compagni. Allora si informa, studia, si tiene aggiornata, insomma si preoccupa dell'argomento. E rimane profondamente delusa dall'ignavia dei governi di tutto il mondo. Gli accordi internazionali sul clima non vengono rispettati, ogni nuovo dato ufficiale condiviso dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell'Onu (Ipcc) dipinge una situazione sempre più drammatica. I fenomeni del disastro imminente sono visibili a quasi tutte le latitudini. Eppure i governanti non sembrano assillati dalla sciagura, i giornali non parlano abbastanza dell'argomento. La reazione della Thunberg è tanto decisa quanto semplice nei suoi contenuti. Non ha la pretesa di avere escogitato la soluzione al riscaldamento globale. Anzi, a suo parere la soluzione c'è già ed è quella indicata dall'Ipcc e dalla comunità scientifica e ratificata come impegno ufficiale nei tanti accordi sul clima, ultimo quello di Parigi del 2015: ridurre l'inquinamento e soprattutto le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Addio ai combustibili fossili, addio alle pratiche ecologicamente non sostenibili. La sua presa di posizione parte da una base scientifica ma è politica, è una reazione contro la mancanza di reazione a una situazione tanto drammatica da parte di chi riveste il ruolo di decisore politico. Persino la sua Svezia, tra i Paesi con le migliori politiche ambientali, non ha fatto abbastanza; anzi, le emissioni sono aumentate anziché diminuire e se non ce la fa la Svezia come possono farcela i Paesi in via di sviluppo? 
I primi interlocutori di Greta sono i genitori. Entrambi appartengono al mondo dell'arte della Stoccolma benestante: la madre è una cantante lirica, il padre fa l'attore. Dopo aver tentato di lenire la frustrazione della figlia con risposte rassicuranti, sono costretti a fare i conti con l'ostinata determinazione di Greta che li convince ad adottare comportamenti più responsabili; e così l'auto a combustibile fossile viene sostituita da un'auto elettrica, la dieta vegana diventa la dieta di famiglia e i Thunberg si impegnano a non utilizzare più mezzi di trasporto altamente inquinanti come gli aerei. Il che rende impossibile alla madre la carriera internazionale, ma la coerenza ha un prezzo. Migliorare le abitudini di una famiglia non è abbastanza. Greta cerca nuovi interlocutori, aderisce a un'associazione ambientalista studentesca e rimane colpita dallo sciopero contro le leggi sulla detenzione di armi organizzato dagli studenti di Parkland, negli Stati Uniti, all'indomani della strage nella scuola della città della Florida. La sua associazione non riesce però a organizzarsi come gli studenti americani, così Greta passa all'azione solitaria. La causa scatenante per l'attività che l'ha resa celebre è stata una serie di incendi catastrofici avvenuti nelle foreste svedesi la scorsa estate, ennesimo sintomo – se mai gliene servissero di ulteriori – delle conseguenze disastrose del riscaldamento globale. L'allora quindicenne decide che è più utile protestare contro il governo anziché andare a scuola. Dall'inizio dell'anno scolastico – che in Svezia parte a metà agosto – fino alle elezioni generali svedesi del 9 settembre ogni mattina si alza presto, inforca la bici e si reca davanti al Parlamento, dove rimane fino all'orario in cui a scuola terminano le lezioni. Con sé porta una tavola di legno con scritto Skolstrejk för klimatet, 'sciopero scolastico per il clima' in svedese, e qualche materiale informativo stampato in casa.
Il primo giorno la sua protesta rimane del tutto isolata, dal secondo però qualche passante inizia a incuriosirsi e a parlare con Greta; col passare del tempo i curiosi aumentano e qualcuno diventa solidale, fermandosi a farle compagnia. All'indomani delle elezioni Greta riprende a frequentare la scuola e limita la sua protesta al venerdì. Nascono così i FridaysForFuture, i venerdì per il futuro. Dopo la stampa locale, anche quella internazionale si accorge della protesta e la fama di Greta lievita durante l'autunno. Iniziano a sbocciare gruppi FridaysForFuture in molte città e a dicembre la Thunberg viene invitata a parlare alla Conferenza sul Clima COP24.
Alla Thunberg nel 2016 è stata diagnosticata la sindrome di Asperger e ha sofferto di mutismo selettivo e disturbi ossessivo compulsivi. Lei stessa non ha difficoltà a parlare dell'argomento e anzi considera la sua particolare condizione un elemento che l'ha aiutata a focalizzarsi sul grande problema che affligge il pianeta. Le diagnosi "significano che parlo solo quando lo ritengo necessario". In un'intervista rilasciata al New Yorker ha dimostrato consapevolezza del potenziale politico della sua condizione: "vedo il mondo in modo leggermente diverso, secondo un'altra prospettiva. Ho un interesse speciale. È comune che persone nello spettro autistico abbiano interessi speciali".  In un intervento alle conferenze TED di Stoccolma ha precisato ancora meglio che quando si tratta della crisi ambientale sono le persone non autistiche a sembrare molto strane, dato che parlano del problema come se fosse urgente ma poi continuano a comportarsi come prima. La capacità di non distrarsi in questo caso aiuta. Il cambiamento di cui si sta facendo promotrice la sedicenne svedese non è riservato esclusivamente ai teenager. Anzi, la loro mobilitazione è solo l'estrema ratio contro l'immobilismo degli adulti. Gli adulti sono più che benvenuti, anzi "necessari", come tutti. E molti infatti si stanno accodando all'iniziativa di Greta, come molti genitori che si stanno organizzando in associazioni per sostenere questa necessaria urgenza di cambiare il rapporto con il pianeta manifestata dai figli che li ha contagiati.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 27, 2019 ⏰

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