Capitolo 6- Palestra

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Alterius non sit qui suus esse potest
(Non appartenga a un'altro chi può appartenere a se stesso)

I primi giorni a Roma sono passati dallo studiare i pochi documenti a mia disposizione presi da Niccolò, che evito così come Alessandro e Filippo. Dopo la figuraccia e il non avermi detto dello stage, non sono molta in vena di conversazioni.

Forse esagero ma ehi ognuno ha il suo carattere.
Quando non studio mi reco alla mia nuova palestra situata in pieno centro. Universe fitness, questo è il suo nome, poco originale ma quando entri più che universo ti sembra di essere risucchiata in un buco nero fatto di attrezzi, situati in due piani.
Oggi ne sento particolarmente bisogno di andare lì e allenarmi, per fortuna avevano anche un'altro ragazzo che praticava il krav maga, e da ciò che mi hanno detto si allenerà volentieri con me da oggi. Speriamo sia decente o non mi scaricherò per niente.
Domani inizia lo stage, deve essere posata e concentrata così questa sceneggiata finirà prima del previsto.
Parcheggio l'auto e mi appresto ad andare negli spogliatoi, non vedo l'ora di iniziare.
Dopo essermi cambiata con uno reggiseno sportivo, leggins e scarpette mi dirigo nella sala box in cui anche io avrò il mio spazio per allenarmi.
Mi sento fissata, mi guardo intorno e noto di essere l'unica donna.
Ottimo.
Continuo a camminare a testa alta e non sapendo chi cercare chiedo al personal trainer di un ragazzo, il quale mi dice che presto arriverà il mio partner.
Ritardatario per giunta, la vedo proprio male.
Iniziò a fare riscaldamento, e nel mentre sono impegnata a fare una serie di flessioni, un paio di piedi entrano nel mio campo visivo così da farmi sollevare il capo.

Ciò che mi trovavo difronte o meglio chi, mi fece seriamente pensare che qualcuno si divertisse a giocare con la mia sanità mentale.
Di forte con la sua stazza imponente mi ritrovai il moro impertinente, con dei pantaloncini e una canotta che metteva in bella mostra le braccia muscolose, tra cui il sinistro era coperto di tatuaggi. Uno che spiccava tra tutti era la testa di un lupo dalle forme geometriche e gli occhi azzurri.
Rimanemmo a fissarci per qualche secondo, in cui il suo ghigno non fece che aumentare.

<<Che hai da ridere?>> gli domandai

<<Oh niente. Pensavo solo ai casi della vita. E a quanto mi piace vederti a carponi davanti a me>> rispose esplodendo in una risata fragorosa non appena assimilai le sue parole. Mi alzai di scatto e lo spintonai, facendolo indietreggiare di qualche passo. Non la smetteva di ridere.

<<Smettila subito di ridere, non è divertente>>

<<Forse dal tuo punto di vista, ma dal mio era esilarante oltre che eccitante>> disse con tanto di tono suadente. Questo qui credeva davvero che mi sarei lasciata abbindolare dopo ciò che mi aveva detto e continuava a dire.

<<Sei pregato di tenere le tue considerazioni per te e di non rivolgermi la parola. Ora sparisci che sto aspettando il mio partner per allenarmi>> mi voltai in modo da marcare il concetto vai via altrimenti non rispondo davvero più di me. Ma ciò che sentii alla mie spalle non erano passi ma un'altra di quelle risate che ti fanno salire istinti omicidi.
Mi girai per vedere a cosa fosse dovuto stavolta.

<<Allora hai finito di aspettare>> disse ricomponendosi e incrociando le braccia  <<sono io l'altro ragazzo che pratica il krav maga qui, e tu piccola Riva sei la mia nuova compagna di giochi >>
Ora sapevo per certo che qualcuno si divertiva a giocare con la mi vita.

<<Compagna di giochi? Sei disgustoso! Come ti permetti razza di idiota>> ora mi ero davvero stancata di starmene calma.
Mi scagliai contro di lui e lo attaccai. Riuscì a mettere a segno un colpo alla gola bucandogli le difese, ma non ebbi nemmeno il tempo di esultare per quel colpo che anche lui sempre con il solito ghigno si mise in posizione di attacco. Mi osservava, mi stava studiando per bene capendo i miei punti deboli per colpire a sua volta. Dopo secondi che sembravano ore decise di colpire spingendo il corpo in avanti così lo schivai, ma era una finta che gli permise di torcermi il braccio all'indietro fino a farmi inchinare. La presa era salda.
Mi tirò su sempre con il mio braccio piegato dietro la mia schiena, aveva il respiro affannoso.

2 Souls on Fire (TEMPORANEAMENTE SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora