Capitolo 10- Segreti

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Battito accelerato, sudorazione eccessiva e la testa girava tantissimo. Pensavo di svenire da un minuto all'altro ma non potevo. Deglutì pesantemente e indossai di nuovo il mio sorriso migliore. Il viso del signor Cavalcanti si rasserenò, probabilmente aveva visto che ero sbiancata. Così come lo avevano visto loro. Cazzo!

Mi accodai sulla sedia che mi fu indicata e mi sistemai meglio che potevo.
Dovevo tenere a mente il mio obbiettivo così sarei potuta correre al più presto fuori di qui.
Sentivo i loro sguardi bruciarmi la pelle.
Da bianca cadaverica stavo passando in rassegna di nuovo tutte le sfumature di rosso.
Perché dovevo ritrovarmeli sempre sulla mia strada e perché non riuscivo più a temere la guardia alta.

<<Desidera un caffè?>>

<<No la ringrazio, se non le dispiace vorrei avere dettagli su questo stage in modo da iniziare subito>> fui brusca ma non potevo perdere tempo in convenevoli.

<<Molto diretta...somiglia tanto ai suoi genitori>> a quell'affermazione, persi un battito.

<<Conosceva i miei genitori?>> non riuscì a mascherare il mio interesse

<<Annalisa e Antonio li conoscevo dai tempi del liceo. Conoscevo meglio tuo padre ma tua madre era una forza della natura. Inarrestabile e bellissima. Le somigli molto e ne hai di sicuro preso la bellezza, anche se sei identica a tuo padre>> non sapevo cosa dire così semplicemente non dissi nulla.

Lui capì il suo discorso e cercò di scusarsi ma lo stroncai ancora prima che potesse emettere un suono con un gesto della mano.

Iniziò a spiegarmi le mie mansioni, e che avrei lavorato a stretto contatto con i suoi figli. Mi sarei occupata di amministrazioni ovviamente, visionato contratti e partecipato a riunioni oltre che alcuni eventi espositivi, stretto nuovi contatti.

Mi stava bene, niente mi avrebbe fermato ma avere quei due sempre sui miei passi non sarebbe stato facile.

Mi voltai verso di loro, ci fissammo e vidi che erano estremamente seri e non obiettarono su nulla. Fui grata per quel silenzio con la consapevolezza che dovevo godermi quel momento perché non avrei molti altri motivi per essere grata a loro due.

Dopo un'ora di "colloquio" e avermi fatto fatto fare un tour degli uffici e delle zone esterne adiacenti stavo per essere finalmente libera.

<<Ci vediamo domani, spero si troverà bene con noi>>

<<Un'ultima cosa..perché fare stage in un'azienda nautica? È un settore completamente opposto al mio>>

A quella domanda le labbra gli si incresparono e scosse lievemente la testa. Non capivo.
<<Sei proprio come lei>> si limitò a rispondere << capirai molto presto>> detto questo semplicemente mi voltò le spalle con ancora un sorriso sulle labbra.

Mi voltai verso i due e me ne andai anch'io con ancora più dubbi di prima.

Si riferiva a mia madre ne ero certa. I miei non avevano mai fatto cenno a loro e conoscevo i loro pochi amici e i loro figli con cui giocavo.

Dovevo avere risposte questa volta le avrei avute con le buone o le cattive.

I miei fratelli sapevano più di quanto fossero disposti a farmi capire. Ma perché tutti questi misteri e mezze frasi che non portavano da nessuna parte? Cosa speravano di ottenere?

Tornata a casa la trovai vuota.
Sarei voluta passare in azienda ma non sapevo ancora come comportarmi con Niccolò e come affrontare la questione.
Tutti sapevano tutto. Tranne io ovviamente.

Mi lasciai cadere sul divano e l'occhio mi cadde su una delle foto che si trovavano in soggiorno.
Mi ricordo di quel giorno, avevo cinque anni e avevo indossato il mio abito migliore per festeggiare il compleanno di Alessandro. Era bianco con un fiocco di raso in vita e dei fiori sul bordo del vestito e anche le ballerine ai miei piedi erano bianche con un fiocchetto rosso. Mi madre era bellissima nel suo tailleur nero e mio padre sempre al suo fianco era anche lui bello in divisa.

Io ero il suo specchio me lo dicevano tutti e ne andavo fiera vedendo la scintilla negli occhi di mio padre quando gli veniva detto. Mi sentivo così importate.

Di mia madre avevo preso il colore degli occhi e forse il carattere ma finiva lì, si sbagliavano a paragonarmi a lei.

Una lacrima mi rigò il viso e altre le fecero compagnia cominciando a scorrere senza fermarsi, tracciando un percorso nero che si estendeva lungo tutte le guance.
Avevo perso tanto e quel dolore non si acquietava mai.
Non piangevo da anni e mi sentì meglio lì per lì ma dovevo ricompormi. Avevo fatto tanta strada. Letteralmente, e non sarei crollata proprio ora.

Scoprire cosa mi stavano nascondendo era entrarto ufficialmente tra le mie priorità.
Ne avevo il diritto e anche se non sapevo ancora in quale modo ne sarei venuta a capo. Conscia del fatto che ciò che avrei scoperto avrebbe potuto non piacermi.

-Spazio Autrice
Scusate l'assenza ma sono tornata con un nuovo capitolo.
Segreti, segreti e ancora segreti.
Grazie per le 200 visualizzazioni, non lo credevo possibile.
Cosa scoprirà la nostra Elena?
Alla prossima piccole mezze lune 🌙

2 Souls on Fire (TEMPORANEAMENTE SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora