Tutto era fermo. I giorni passavano, senza però concludere davvero qualcosa. Jungkook sperava che dopo un pò Jimin avrebbe iniziato a confidarsi, ma a quanto pare c'era qualcosa di più potente del padre che lo frenava dal confidarsi. I due a dirla tutta non parlavano molto, ma Jungkook a quel punto non sapeva cosa si aspettava esattamente dal suo piano. Era il caso di muoversi e cercare di fare qualcosa, perchè non poteva continuare così, si sentiva inutile e incapace di fare il suo lavoro per il quale aveva lottato tanto.
Erano le 20:30 e Jungkook era steso sul letto, quando si ricordò del biglietto che gli diede quel ragazzo misterioso qualche giorno fa. Non sapeva perchè non lo avesse chiamato subito, forse sperava di concludere qualcosa da solo, ma si sbagliava. Digitò il numero scritto sul biglietto. Aspettava con ansia la risposta, ma allo stesso tempo aveva sinceramente timore di scoprire la verità non sapeva neppure lui il perchè, dopotutto quello era il suo compito. Dopo un paio di squilli il ragazzo rispose:
<<Pronto, chi è?>> chiese quest'ultimo.
<<Sono il ragazzo che ti aveva quasi spezzato il braccio>> disse in tono serio l'agente.
<<Aaahh l'amichetto molto violento di Jimin. Ti sei finalmente deciso di conoscere la verità?>> disse l'altro con tono quasi divertito. Jungkook non rispose neppure alla domanda.
<<Quando ci vediamo per parlare?>> chiese direttamente lui.
<<Vedo che sei diventato molto ansioso, e visto che voglio aiutarti possiamo vederci domani mattina prima che tu vada a lavoro. Più precisamente nel bar in cui tu e Jimin vi siete incontrati>>
La telefonata si concluse in quella maniera brusca e innaspetata. Il moro voleva domandare per quale motivo li aveva seguiti, però non fece in tempo.
The Next Morning
L'agente stava aspettando l'arrivo del ragazzo di cui ancora non sapeva il nome. Dopo un paio di minuti lo vide finalmente entrare.
<<Hei amico scusa per il ritardo, ma c'è un traffico>> disse questo con la sua solita allegria irritante. Jungkook si limitò solo ad annuire.
<<Beh visto che non mi sembra che tu abbia molta voglia di parlare comincio io. Mi chiamo Taehyung e sono l'ex di Jimin>> disse questo tutto d'un fiato.
Doveva ammetterlo, questo Jungkook non se lo aspettava. Per quale motivo l'ex ragazzo del suo capo doveva parlargli?
<<Di cosa volevi parlarmi esattamente?>> chiese finalmente il moro.
<<Ti racconterò tutto dall'inizio>> questo vedendo lo sguardo fulmineo dell'altro promise che avrebbe fatto in fretta.
<<Vedi io e Jimin eravamo molto innamorati, però tutto si è spezzato quando lui ha deciso di confidarsi con me. Io ero felice perchè sapevo che in lui c'era qualcosa che non andava, e finalmente si era deciso a confidarsi con me visto che erano circa 5 anni che ci frequentavamo.>> fece una piccola pausa guardando le scene che gli percorrevano velocemente la mente.
<<Sostanzialmente quello che mi disse era che suo padre è uno dei più grandi boss narcotrafficanti del mondo. All'inizio pensavo fosse soltanto uno scherzo, ma poi iniziò a dirmi che a volte il padre lo implicava nei suoi affari loschi. Io a quel punto non so, mi prese il panico e mi incazzai con lui per non avermelo detto prima e lui mi disse che voleva anche uscirne, ma senza aiuto non ce l'avrebbe fatta. Io non ressi tutta quella situazione. Mi ubriacai e finii con un altro, e ovviamente Jimin lo scoprì. Da lì in poi ovviamente non mi parlò più.>>
Jungkook ascoltò attentamente e disse:
<<Per sbaglio Jimin in tutto il suo discorso ti ha mai rivelato posti in cui magari suo padre lavora?>>
Taehyung rimase interdetto da quella domanda. Lui sapeva, ma era stato pagato e minacciato per non dire niente. Lui aveva incontrato quel ragazzo solo per avvisarlo, e fare in modo che non capitasse lo stesso pure a lui.
<<Senti amico io sono venuto qui solo per avvertirti. Ho visto come vi guardate, anche se tu ci provi a ignorarlo, lo guardi in modo diverso dagli altri. Se te lo chiedi, sì vi ho seguiti, però fatto sta che non devi compiere il mio stesso errore. Ti prego se lui te lo chiederà, aiutalo non voltargli le spalle come ho fatto io>>
<<Stanne certo, non accadrà>>
Taehyung guardò Jungkook andarsene. Una stretta al cuore lo soffocò e le lacrime minacciavano di cadere senza pietà, ma non poteva accadere, non poteva perchè se fosse successo sarebbe significato che lui era ancora innamorato di Jimin. Tornare indietro era impossibile ed avrebbe provocato dolore di ogni tipo. Però voleva assicurarsi che Jimin fosse felice, il fatto che non fosse insieme a lui gli andava bene perchè in fin dei conti era tutta colpa sua e del suo egoismo. Non sapeva cosa sarebbe accaduto, aveva come il presentimento che Jimin camminasse sul filo del rasoio però aveva visto negli occhi di Jungkook qualcosa. Aveva qualcosa in mente senza dubbio, ma il modo in cui disse che avrebbe protetto Jimin, avrebbe potuto convincere chiunque. Pregò soltanto che Jimin potesse tornare a star bene.
Invece dall'altra parte della strada, in quel grande edificio c'era Jungkook seduto alla scrivania con la stessa stretta al cuore. Il solo sentire quella storia lo fece star male, tanto che sentiva la testa pulsare e un conato di vomito che lo tormentava, il fatto che Jimin avesse vissuto una cosa del genere gli fece girare la testa. Una delle cose peggiori che possono capitare durante la propria vita è quando le persone che si amano, quelle che pensi ti staranno affianco per sempre ti girano le spalle proprio nel momento in cui senti che la vita ti sta uccidendo piano, piano.
Ad un certo punto una vocina famigliare lo fece tornare coi piedi per terra. Era Jimin, con il suo solito sguardo distante, ma che riusciva a tenerti testa senza alcun problema. Quel giorno aveva un sorriso smagliante, come se avesse in mente qualcosa di bello. Quell'immagine fece annegare Jungkook nel mare delle emozioni più profonde che possano esistere, ma al posto di rimanere a galla lui si lasciò annegare da quel sorriso e si lasciò andare dal bisogno che aveva di abbracciare il biondo.
Lo strinse il più forte che poteva, così da poter essere sicuro che non scapasse lontano da lui.<<Giuro sulla mia vita che cercherò di renderti felice e ti proteggerò sempre>> disse senza neanche pensare alle parole che gli uscivano di bocca. A quel punto lo staccò dal suo corpo, solo per guardare il suo viso esterrefatto. Gli prese le guance fra le mani e lo baciò, sta volta senza nessun tipo di secondo fine, semplicemente un bacio soffice in grado di trasmettere sicurezza.
Jimin rimase col fiato sospeso tutto il tempo. Quando i due si staccarono rimasero con le fronti attaccate e sorrisero entrambi beatamente.
<<Ed io che ero venuto da te solo per chiederti di accompagnarmi ad una cena>> disse ridacchiando il più basso.
<<Non potrei essere più onorato>> rispose l'altro ridacchiando.
I due rimasero semplicemente lì a contemplarsi l'uno con l'altra senza dire o fare niente. Ma questo bastava, perchè in qualche modo quel silenzio parlava da sè.

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Secret Mission || Jikook
FanfictionA Jungkook verrà affidata la sua prima missione come agente sotto copertura. Riuscirà qualcosa, o qualcuno a compromettere la sua missione e soprattutto fargli dimenticare l'obiettivo finale? ¡ Avvertenze ! La storia contiene: - linguaggio scurrile...