Erano le otto e mezzo del mattino di giovedì 28 Novembre 1932. Le attività al Miglio erano iniziate già da un pezzo ma nessuno mostrava particolare entusiasmo nel lavoro, quel giorno. Paul, in particolare, avrebbe preferito restarsene tutta la mattina sotto le coperte in compagnia della fedele moglie. La confusione e l'ansia cominciate il giorno prima, quando Hal gli aveva annunciato l'arrivo di una crudele e pericolosa detenuta nel suo braccio, s'intensificarono maggiormente. In quel momento a fargli compagnia vi erano Dean, Bill, Del, Mr Jingles, il silenzio di John e un Wild Bill ancora perso nel mondo dei sogni. Brutal, Harry e Percy sarebbero tornati a breve con la piccola ma terribile ospite. Una vocina distrasse Paul dai suoi pensieri.
« Capo Edgecombe, non si sente molto bene. Le sta salendo una bella febbre.»
Il solito amorevole Del con le sue preoccupazioni. Paul non esitò a rispondergli.
«Tu fatti gli affari tuoi, Del, che io penso ai miei.»
«Eh no, caro collega.» Dean aveva smesso di dare occhiate alla cella di Billy the Kid (aveva capito che il selvaggio ne aveva ancora per molto) e si rivolse a passi spediti in direzione del suo soprintendente, più sicuro che mai.
«Del ha ragione, e non provare a negarlo. Sei sudato e a momenti mi crolli svenuto sotto i miei occhi. Insomma, ti decidi o no a star calmo? Con questo stato non riuscirai affatto ad affrontare la situazione nel migliore dei modi!»
Dean aveva ragione e Paul lo sapeva benissimo, ma il solo pensiero di dover conversare con la difficile adolescente sfigurata gli dava il voltastomaco. E inoltre l'infezione alla vescica era sempre più pungente e dolorosa. Nel frattempo, per causa dell'alto tono di voce che Dean, stufo e spazientito, aveva rivolto a Paul, Wild Bill spalancò i grandi occhi castani portandosi una mano alla bocca per celare un sonoro sbadiglio e sedendosi lentamente sulla sua solita branda, irrinunciabile e fedele compagna durante la permanenza al Miglio, poi s'avvicinò veloce dietro le sbarre e osservò curioso ogni singola scena. Capì che il grande giorno era arrivato e un ampio insano sorriso si stagliava in quel momento sul volto sporco e sudato. Attese quindi il momento di entrare in scena. Quando la pericolosa killer avesse varcato la soglia del braccio E in compagnia dei guardinghi e severi secondini avrebbe certamente fatto qualsiasi cosa per attirare la sua attenzione.
«Buongiorno, ragazzaccio!» lo canzonò Dean, avvicinandosi lentamente alle sbarre.
«Tu adesso devi stare buono, lì accanto alla tua brandina., e poi, quando tutto sarà compiuto, andrò dal vecchio Toot e per premiarti ti farò avere uno di quei piatti con patate al sugo che tanto ti piacciono.»
Paul finalmente rise e Bill Dodge si portò una mano alla fronte, sforzandosi di non ridere e di rimanere concentrato su un importante documento che il direttore in persona gli aveva affidato. D'un tratto si sentirono delle urla provenire proprio dal cortile del penitenziario. Era Percy. Paul prese un fazzoletto e s'asciugò la fronte sudata, pronto a tutto. Dean aprì con cautela la cella numero 2, che avrebbe ospitato Cobain fino al giorno in cui avrebbe svolto la sua ultima passeggiatina al Miglio. Del e John rimasero in silenzio, ansiosi di scoprire cosa sarebbe successo mentre Wild Bill quasi s'arrampicò sulle sbarre, fuori di sé dall'entusiasmo.
«Cammina! Forza! Cammina!»
Ora i passi e le voci si fecero sempre più vicini. Solo pochi istanti e Bill aprì la porta, trovandosi faccia a faccia con i nervosi secondini ma soprattutto con una giovanissima adolescente dal volto pallido e sporco, incorniciato da un sacco di capelli lisci e biondi. Indossava già la tradizionale tuta a strisce e un paio di scarponi neri con grossi lacci gialli. Gli occhi, verdi e scintillanti, esprimevano furia e astio profondo. Una rossa cicatrice s'ergeva in corrispondenza dell'occhio sinistro. Bill li fece passare e, in men che non si dica, il gruppetto raggiunse Paul accanto alla cella numero 2. La ragazza non parlava ma grugniva infastidita scortata da Harry, Brutal e dall'odioso Percy. Harry la guardò furioso e iniziò a parlare.
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Walking the stormy mile
Fiksi Penggemar1932. Paul Edgecombe, sovrintendente del penitenziario Cold Mountain, è ogni giorno alle prese con i detenuti del braccio E: John Coffey, un omone di colore che non parla con nessuno; Del, un grandissimo affezionato ai topi, e Wild Bill Wharton, un...