●Prologo~ Il vetro

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Buio... solo il buio..
Non riuscivo a percepire nient' altro intorno a me...

Ero completamente avvolta dall'oscurità.

Come ci sono finita? Cos'è questo luogo?

All'improvviso vidi un riflesso nel buio, come se di fronte a me si trovasse una superficie trasparente.

Cercai di allungare un braccio per avvicinarmi, provare a toccarla.
Ma nulla; come se più cercassi di avvicinarmi più si allontanasse...

Ma che ci facevo in questo posto? Come ci ero arrivata? Dove mi trovavo prima di finire in questo luogo?!
Più mi sforzavo di ricordare più sentivo di starmi allontanando dalla risposta...

Niente.. non ricordavo niente..

Pochi secondi distanziarono i miei pensieri da un nitido e vicino rumore di un vetro infranto e la parete che avevo davanti si crepò all'improvviso distruggendosi, come se l'avesse colpita qualcosa di molto pesante o molto veloce, spargendo ovunque i suoi piccoli frammenti.

I pezzi viaggiavano intorno a me a rallentatore, seguiti da un dolce suono cristallino.

Sembrava tutto tranquillo...

Poi un urlo spezzò il silenzio, un urlo profondo e agghiacciante, disperato, in mezzo buio...
Ma non capivo che parole stesse urlando, era ovattata e lontana...

Nel mentre che l'urlo continuava le orecchie cominciarono a fischiarmi...
Prima era un suono leggero ma, man mano, si fece un suono assordante.

.........................................................................

Mi balzò il cuore in gola e sobbalzai leggermente, alzando così di scatto la testa che era poggiata lateralmente sul banco e facendolo vibrare, facendo cadere a terra l'astuccio che guarda caso era anche aperto.
Penne e matite si sparsero ai miei piedi.

Il cuore mi batteva fortissimo, mi sentivo la fronte imperlata dal sudore freddo e il fiatone sembrava non volermi lasciare in pace.

Ma sembrò che nessuno in classe se ne fosse accorto. A dire il vero non me ne fregava un granché; oramai ero anche troppo abituata a questo "amorevole trattamento" da parte dei miei carissimi compagni di classe, o di inferno... dipende dai punti di vista.

Il sogno appena fatto mi turbò parecchio. Di fatto, era fin da piccolissima che avevo questo incubo quasi ogni volta che mi addormentavo, ma nelle ultimi settimane le immagini si erano fatte sempre più nitide e si erano aggiunti più particolari e suoni più evidenziati...

Ma quest' urlo, fino ad oggi, non lo avevo mai sentito.

La voce della prof che urlava il mio cognome per tutta la classe mi fece distogliere da quest'ultimo pensiero.

Avrei detto che fosse positivo essere tornata nella realtà e che fossi felice di aver terminato quell'incubo...

SE SOLO NON CI FOSSE STATA LA LEZIONE DI MATEMATICA 😫

E se non fosse abbastanza la prof mi stava chiamando alla lavagna per interrogarmi

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E se non fosse abbastanza la prof mi stava chiamando alla lavagna per interrogarmi...
Perfetto... che bella mattinata di merda.

Prof: (T/C) alla lavagna! Interrogata!

Non giudicare mai un libro dalla copertina [DISCONTINUA] (NSxReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora