10.

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Quel giorno Taehyung non aveva incontrato Jungkook in biblioteca.

"Chissà se sta bene, non è che si è ammalato? Forse dovrei fargli visita. Oh, vero... Non so dove abiti... Non è vero! Ha detto che vive qui di fronte! Ce la puoi fare, Taehyung, devi solo cercare una casa con il cognome Jeon e... E sembrerai uno stalker." Sbuffò ai suoi stessi pensieri, stralunato e prendendosi in giro da solo.

Il grigio, finito il turno, uscì dalla porta e, con grande sorpresa, si ritrovò il coniglietto di qualche giorno prima ai piedi.
Lo prese in braccio e si mise alla ricerca della casa di Jungkook, il quale uscì in quell'istante da una villa a dir poco enorme, sospirando preoccupato e con i capelli scompigliati.
Taehyung, non sentì quello che disse a se stesso, ma si avviò verso di lui, con passo leggero, tanto da non emettere alcun suono.

"Jungkook, cercavi il tuo coniglio?" Chiese il maggiore con voce roca.
"Cos-? Oh! Taehyung! Sì, grazie. Mi salvi sempre! Vorresti entrare? Almeno ti posso offrire qualcosa, magari del cibo o da bere." Offrì il magenta.
"Oh, no, grazie. Devo tornare a casa, se mi sbrigo, riesco a prendere il bus giusto in tempo." Declinò il grigio gentilmente.
"Insisto. Dai, entra." E senza accettare repliche, Jungkook prese Taehyung per il polso e lo trascinò nella sua non-proprio-umile dimora.

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