Capitolo 1

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POV Logan



Ciao Henrich,


come stai? Spero bene...


Non so bene perché ti sto scrivendo, potrei telefonarti, ma a volte il buon vecchio passato fa da padrone sulle abitudini di noi poveri vecchietti.


Sono felice di averti conosciuto, sai? Ma credo che questo tu lo abbia già capito.


A che tu ne dica sei una persona davvero meravigliosa.


Spero davvero che tu possa trovare una persona da amare e che ti ami come meriti, perché tutto quello che ti auguro è un tempo pressoché infinito, fatto solo di gioia e serenità come ti si addice e come vorrei potessi trovare.


Ora, mio caro amico, lasciamo per un attimo da parte i convenevoli e tutto ciò che potrei dirti in un qualsiasi altro momento, e passiamo a confidarti tutto quello che invece a voce non potrei dirti senza incorrere nella tua ira, o peggio, nel mio e nel tuo imbarazzo. Confido comunque che tu, qualsiasi cosa abbia da dirmi, lo farai con la massima schiettezza, perché è quello che mi aspetto dai miei amici, soprattutto dal migliore di loro.


L'altra sera, quando siamo usciti e ci siamo messi su quella panchina e siamo finiti a parlare (ancora devo capire la dinamica di tale discorso e delle connessioni, pseudo-logiche che dal tempo ci hanno portato a parlare di sesso...) dei posti più strani in cui lo abbiamo fatto, un pensiero, fugace e fulmineo, mi ha attraversato la mente lasciandomi attonito.


E' stato quando mi hai chiesto se ero rimasto sconvolto. Ebbene ero sconvolto, ma non certo per quello che mi stavi raccontando, più che altro per l'immagine che ha attraversato la mia mente.


Bene, ora siediti, respira profondamente, rilassati, magari fatti fare un massaggino... e anche altro, da Casper, non fare quella faccia, so bene che ogni tanto ti diverti con quel ragazzino... anche se sinceramente... potresti divertiti con me, no? In fondo, lo abbiamo sempre detto che saremmo amanti perfetti, giusto? Lo so che stai ridendo, e anche io lo sto facendo al ricordo dei nostri voli mentali riguardo questa faccenda. Comunque, se sei solo lo preferisco, in ogni caso, sei calmo?


Ci sei? Bene, perfetto.


Ti descrivo esattamente il mio pensiero, anche se più che di pensiero, devo parlare di immagine.


C'ero io, steso su un letto, completamente disfatto, chiaro teatro di un'unione selvaggia, passionale, in cui gemiti sempre più alti e urla di puro piacere, facevano da colonna sonora a quest'unione che si ripeteva per l'ennesima volta, lasciando me e la persona che con me era, appagati ma mai sazi.


Eri tu. Tu eri con me, in quel letto, non so bene se fosse la mia attuale stanza o chissà quale altra, non vedevo nulla se non questo grande letto, lenzuola bianche scomposte e le coperte gettate in terra.

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