"Ha urlato ai quattro venti che tu lo ami?"
Guardai Cat con imbarazzo mentre camminavamo svogliatamente in un negozio del centro. Erano passati solamente due giorni da quella famosa notte di rivelazioni, ma sentivo ancora quei brividi elettrizzanti sulla pelle e il sapore dolce di quei baci sulle labbra.
Condividere il dolore di Joe, vederlo senza il suo solito carisma e sorriso provocante fu decisamente disarmante.
Non sapevo come comportarmi, perché mi sentivo incapace di sorreggere il peso di quel dolore che ancora pesava sulle sue grandi spalle.
Ero una codarda?
Sì, lo ero.
Erano 48 ore che non lo vedevo e non riuscivo minimamente a trovare la forza per tornare da lui con un semplice sorriso.
Nonostante tutto, in quelle lunghe ore di lontananza, ero arrivata ad una conclusione :
il problema principale era solamente mio.
Non ero mai stata una grande consolatrice, e affrontare il dolore altrui mi faceva sentire sempre a disagio.
Ero convinta che la sofferenza era un aspetto troppo intimo e profondo di una persona; troppo difficile da comprendere e condividere con altri.
"Che hai Han? Sei troppo pensierosa e sono 5 minuti che guardi quella gonna senza rispondermi."
Avere una persona schietta e sincera al mio fianco, era una vera fortuna. Cat sapeva sempre sentire l'urlo disperato dei miei pensieri anche nel silenzio profondo delle parole.
"Sono a disagio, Cat. Sono due giorni che non lo vedo e mi sento in colpa perché mi sto comportando come una bambina sciocca ed impaurita."
Sbuffai cambiando corsia senza guardare davvero gli abiti appesi con cura e precisione.
"Tesoro, perché devi sempre fare la martire solitaria nelle proprie seghe mentali?" Sorrisi e mi avvicinai a lei, prendendola a braccetto.
"Scema, sono seria. Vorrei potergli stare vicino tutto il giorno, ma ho paura di non essere abbastanza forte per affrontare i fantasmi del suo passato."
Cat mosse la testa, guardandomi con aria severa.
"Mi credi se ti dico che non ha senso tutto questo discorso?"
Dopo pochi attimi di silenzio e sguardi profondi, scoppiammo a ridere contemporaneamente, uscendo dal negozio.
"Sono confusa perché non so come stargli vicino."
Mi guardò di sottecchi, come se cercasse di individuare qualche mia strana espressione sul volto.
Pensava che stessi scherzando?
"Secondo me ti stai facendo tanti problemi per niente. Joe è un ragazzo in gamba; ci tiene a te e si vede benissimo. Non ti avrebbe detto tutte quelle cose e non sarebbe scoppiato a piangere in tua presenza, se non ti avesse reputato una persona importante e abbastanza matura per comprendere la sua situazione. Non so cosa possa aver provato Joe, ma quando mia madre morì, io ero troppo piccola per provare un vero e proprio dolore. Posso dirti che ci si abitua, Han. Joe è un ragazzo forte e non ha bisogno di una spalla su cui piangere, ma di una mano che l'accompagni con risolutezza e calore, verso il proprio destino."
Rimasi stupita dopo quelle bellissime parole. Cat era sempre stata un ottima propinatrice di consigli, ma non era mai stata così seria e profonda.
Mi aveva rincuorato da morire, anche solo con quel breve discorso.
"Dici che devo comportarmi come se non fosse successo nulla?"
Mi fermai in mezzo al marciapiede, guardando il suo viso per avere risposte.
Lei sbuffò semplicemente, sorridendomi poi con gentilezza.
"Santo cielo, Hanna! Quello che è successo l'altra sera, non è assolutamente un aspetto negativo nella vostra relazione. Direi proprio che è il contrario, visto che il bel Joe si è lasciato andare deliberatamente al dolore e alla sofferenza. Hanna, ti AMA. E te l'ha detto in mille modi. Vai a trovarlo al lavoro e gli farai una bellissima sorpresa. Aspettalo fuori dall'ospedale con un sorriso enorme e non dimenticare l'altra sera, ma tienila nella tua mente. Non lasciare che ti condizioni, ma non perdere i consigli che potrebbe darti in futuro."
La guardai con stupore, rilassando finalmente il volto.
"Forse hai ragione. A volte mi chiedo perché sono così tanto masochista. Sembra che mi diverta a farmi del male da sola."
Cat mi accarezzò un braccio, sorridendomi con dolcezza.
"Perché dai troppo peso al pensiero degli altri e non a ciò che tu desideri davvero. Dai, muovi il culo e vai dal bel Joe che ti aspetta."
L'abbracciai di slancio, sussurrando al suo orecchio un'infinità di grazie.
Era proprio vero.
L'amicizia curava le ferite che l'amore lasciava inavvertitamente.
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Inked Love - Amore d'inchiostro
ChickLit[COMPLETA] Il mio era un amore profondamente devoto all'inchiostro e alla carta. Non riuscivo ad amare le persone. Mi esprimevo scrivendo, ridevo disegnando e amavo con l'ausilio delle poesie. Stupidamente un giorno mi dichiarai al classico "stronz...