Valentina's pov
Vengo svegliata dalle sirene dell'ambulanza, lentamente riapro gli occhi.
- Si due macchine si sono scontrate - dice il poliziotto alla radiolina.
Cos'è successo? All'improvviso la mente ricorda lo schianto. Mi giro verso Mirko, lui è ancora svenuto.
- Mirko? - lo scuoto con gli occhi lucidi.
Un braccio mi tira fuori della macchina - Si sente bene? -
Barcollo ma riprendo velocemente stabilita.
- Io... io sto bene - mi stacco dalla presa dell'uomo e mi rivolto verso la macchina alla ricerca di Mirko. È stato già messo dell'ambulanza da due donne.
Mi avvicino. Insieme a lui c'è anche l'altro guidatore.
Quest'ultimo è messo veramente male: è attaccato a diversi tubi, ha già la mascherina per l'ossigeno e delle bende avvolte intorno al corpo.Mirko ha ripreso conoscenza, corro da lui dentro l'ambulanza - Come stai? - prendo il suo volto tra le mani.
Una lacrima mi riga sulla guancia. Odio che mi veda così, ma adesso non importa.
Si scansa distogliendo lo sguardo.
- Chi guidava la macchina? - si avvicina il poliziotto.
Lui scende dell'ambulanza - Io -
Sembra essersi ripreso.
Cominciano a parlare ma la vista viene interrotta dalle portiere dell'ambulanza che vengono chiuse. Batto un pò di colpi sperando che qualcuno venga ad aprirmi, ma le sirene tornano a suonare e il motore si accende.
* * *
Finisco tutti i controlli e chiedo il numero della stanza del ragazzo.
- Sono informazioni personali, è un suo parente? - domanda l'infermiera.
- Sono sua cugina - mento sperando non traspari troppo la bugia.
La donna mi guarda accigliata, ma alla fine si arrende e mi porta davanti la stanza.
Guarda la cartella e pronuncia parole che non riesco a capire. Mi avvicino al letto del ragazzo, riconosco l'ubriaco steso sul marciapiede.
L'infermiera continua a parlare, ma le uniche parole che riesco a capire sono "coma" e "grave".
La testa comincia a girarmi ed esco velocemente dalla stanza. Mi siedo per terra con la testa nascosta tra le mani.
Sono un disastro, è tutta colpa mia. Se non fosse stato per me, per la mia aria di sfida, per la mia freddezza, per la mia stronzaggine, adesso quel ragazzo non starebbe in coma. Non ci sarebbe stato nessun incidente.
Sento dei rumori di fianco a me e alzo lo sguardo: l'amico di Mirko.
- E tu perché sei lì per terra? - annuncia un sorriso.
Non rispondo e ritiro le lacrime.
- Mirko non è ancora qui? - sospira.
Nego con la testa e mi guardo le mani.
- Tra poco arriverà - si siede accanto a me - Mi ha parlato dell'incidente -
Le guance arrossiscono, rimando in silenzio.
- Fai bene a stare zitta - dice serio.
Adesso, se non mi trovassi in questa situazione, prenderei per il culo il suo taglio di capelli e me ne andrei dopo aver avuto l'ultima parola.

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Quasi per caso
RomansaCredete nell'amore? Credete nell'incontro di due sguardi? Quelli sguardi così intensi che si incontrano quasi per caso? Spesso si associa l'amore alla dolcezza, ma questa storia è tutt'altro che dolce. Valentina, una ragazza con un passato segreto...