La caccia ai terrestri~

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La notte...quel momento della giornata che molti amano e non vedono l'ora di raggiungere dopo un lungo giorno faticoso e impegnativo.
La maggior parte della gente ritiene la notte come il proprio piccolo rifugio riflessivo, all'interno del quale si può ponderare con discrezione e tranquillità. Altri come il riposo tanto atteso o la calma e la quiete desiderata.
Ma non per Hartley. La notte faceva riemergere in lei memorie terribili che voleva soltanto rimanessero sospese nell'oblio.
Per tutta la nottata non aveva chiuso occhio. Si era rigirata dentro il suo sacco a pelo senza sosta, mente Allison era quasi subito crollata.
Alla fine decise di fare qualcosa che sicuramente l'avrebbe messa nei guai, ma non le importava. Si tiró fuori dal sacco a pelo ed indossó il proprio giubbotto. Inizió a frugare nel suo zaino finché non tastó una superficie liscia e fredda. Una torcia. Proprio ciò che le serviva.
Uscì piano dalla tenda facendo attenzione a non svegliare nessuno.
Il campo era immerso nel sonno. Il silenzio regnava sovrano. S'incamminó all'esterno delle mura e si accovacciò dietro un albero.
Per la missione che stava per intraprendere le sarebbe servito qualcosa per difendersi.
Accese la torcia e la puntó nello zaino per vedere cosa ci fosse all'interno. L'avevano preparato sull'Arca, perciò Hartley non aveva idea di cosa le potesse fornire.
Trovó robe inutili, finché,senza neppure guardare e scavando nello zaino con violenza, non si taglió la mano con una lama.
Mugoló di dolore, ma estrasse dallo zaino un coltello. Sorrise. Proprio quello che stava cercando. Richiuse lo zaino e se lo gettó in spalla. Poi, con torcia e coltello tra le mani, si inoltró nel bosco fitto e buio. Presto si accorse che la luce della Luna era sufficiente per illuminarle la strada, perciò ripose la torcia nello zaino.
Ad un tratto qualcuno le posó una mano sulla spalla. Hartley si voltó rapidamente indietro e puntó il coltello alla gola del suo assalitore.
Le gocce del suo sangue colavano dalla punta della lama.
<<Woh, woh! Sono io, sono io, così!>>
La voce di Bellamy Hartley la riconobbe subito.
Lo guardó stupita e gli levó il coltello dalla gola.
<<Bellamy, non farlo mai più! Ti avrei potuto uccidere.>>
Fece Hartley ritornando a camminare tra i boschi. Bellamy alle calcagna.
<<Non lo avresti fatto.>>
Replicó Bellamy affiancandola.
<<E cosa te lo fa pensare?>>
Lo sfidó Hartley passando oltre un tronco d'albero. Bellamy accettó la sfida. Un sorrisetto malizioso gli si dipinse in volto. Hartley lo percepì anche senza guardarlo. E, nonostante non conoscesse per niente Bellamy, aveva capito che quei sorrisi non promettevano mai nulla di buono con lui.
<<Perchè sei troppo attratta da me per poter eliminare l'unico ragazzo che ti avesse mai fatto sentire quella strana sensazione laggiù...>>
Hartley trasalì alle sue parole, ma decise di stare al gioco.
<<Bene, ma meglio se tieni le mani apposto per ora, Blake. Non vorrai mica tentarmi troppo...>>
Si scambiarono un sorrisetto complice.
<<Oh no, cosina. Non ho mica un urgente bisogno ossessivo di contemplarti mentre mi divori prima con gli occhi e poi con quella bella boccuccia...>>
Hartley ridacchió, anche se solo ad immaginare cosa Bellamy le aveva appena detto, la face avvampare.
<<Cos'è? Da principessa siamo passati a così, adesso?>>
Domandó Hartley continuando a procedere.
<<Nah, mi piace anche principessa, principessa. Ma più modi ho in cui chiamarti, più divertente sarà...>>
Hartley sospiró. Quel ragazzo poteva essere molto più grande di lei, ma era davvero un caso perso.
Dopo qualche minuto di silenzio, Bellamy confessó:<<So dove hai intenzione di andare.>>
Hartley continuó a camminare senza voltarsi indietro. Bellamy la aiutava di tanto in tanto per assicurarsi che non si stesse facendo male.
<<Ah, si? E dove?>>
<<Stai cercando quella tua amica lì...Selene.>>
Hartley sospiró, ma non disse nulla.
Bellamy era sempre più incuriosito. Cosa nascondeva Hartley?
<<Perchè sei partita stanotte? Perché non domani? Con tutti gli altri, come eravamo rimasti.>>
Hartley comprese che, se non gli avesse fornito una risposta, lui l'avrebbe tormentata, perciò:<< Perchè è colpa mia! Okay? È colpa mia se adesso si trova chissà dove in balìa di quei pazzoidi di cui non abbiamo idea di cosa vogliano da noi.>>
Bellamy la guardó mentre si fermava un momento e si passava una mano sulla fronte imperlata di sudore. Era da un bel po' che camminavano senza sosta. Non capiva perché Hartley stesse dicendo in quel modo, ma decise di adottare l'approccio del bravo ragazzo per una volta.
<<Non è colpa tua, Hart. Non eri neppure andata con loro>>
Fece posandole una mano sulla spalla.
<<Ma è questo il problema! Non essere andata con loro! Lei...lei...argh...Dio...>>
Hartley non riusciva più a contenere le sue emozioni. Si sentiva devastata.
<<Sei per caso nel tuo periodo? No perché...>>
<<BELLAMY!>>
Lo interruppe Hartley sgranando gli occhi.
Bellamy scoppió a ridere. Era più forte di lui. Quella ragazza lo faceva uscire pazzo.
<<Perchè ridi, adesso?!>>
Chiese Hartley abbastanza irritata. Bellamy lacrimava per il divertimento e quasi non riusciva a respirare.
<<Quando ti arrabbi o sei sconvolta diventi tutta rossa...sembri un pallone gonfiato!>>
Fece Bellamy tra i singhiozzi. Hartley gli lanció un'occhiataccia.
<<Grazie. Idiota.>>
Lo spintonó e ritornó nei suoi passi. Ma lui non le lasciava proprio tregua, tanto che alla fine Hartley si chiese che ci facesse lui lì con lei.
Decise di domandarglielo per togliersi ogni scrupolo.
<<Cosa ci fai qui, Bellamy?>>
Entrambi si erano fermati. Hartley guardava lui e lui guardava lei. Bellamy inclinó la testa di lato.
<<Perchè me lo chiedi, principessa?>>
La sua voce era improvvisamene roca e profonda. Hartley chiuse gli occhi d'istinto.
<<N-non...non dovresti essere in tenda con la sfilza di ragazze che ti sta ai piedi?>>
Disse, ma la voce tremante ed insicura la tradì. Ecco, Bellamy stava di nuovo esercitando quell'incantesimo su di lei.
Bellamy sorrise beffardamente.
<<Ah, quelle ragazze. Cos'è, cosina? Ti ha dato fastidio vederle avvinghiate a me questa sera?>>
Hartley sgranó gli occhi. Non sapeva cosa pensare, nè come rispondere.
Giró i tacchi e riprese a camminare.
Bellamy la seguì come un cagnolino fa con il proprio padrone.
<<Hai perso la lingua?>>
Fece Bellamy dopo qualche minuto senza risposta. Hartley lo guardó accigliata.
<<Perchè sei così?>>
Chiese sfacciata.
Bellamy restó di sasso. Si aspettava di tutto, ma non quella domanda. Hartley lo sorprendeva sempre di più.
<<Così...come?>>
<<Così...così sfacciato e arrogante. È nella tua natura o lo riservi soltanto a me?>>
Domandó guardandolo negli occhi.
Bellamy sorrise beffardamente.
<<Nah...direi che è una cosa che riservo soltanto a te, principessa.>>
Hartley sospiró sfinita. Quel ragazzo proprio non lo capiva. Un minuto prima scherzava, l'altro dopo se ne usciva con battute squallide o frecciatine piccanti.
<<Cosa ci fai qui, Bellamy?>>
Chiese di nuovo Hartley riprendendo a camminare. Bellamy decise di essere serio stavolta.
<<Ti ho vista mentre stavi lasciando il campo e ti ho seguita. Sai, è pericoloso per le cosine come te inoltrarsi di notte in un bosco.>>
Hartley sospiró di nuovo.
<<Non fingere che ti importi qualcosa di me, Bellamy. Lo so che stai venendo soltanto perché vuoi salvare tua sorella.>>
Bellamy sapeva già come rispondere.
<<Allora perché me lo hai chiesto, principessa? Se già sapevi la risposta, non ha molto senso chiedere.>>
Hartley, suo malgrado, si sentì leggermene ferita dalle parole di Bellamy. Certo, sapeva bene che a Bellamy non fregasse niente di lei, ma sentirglielo ammettere era tutt'altra cosa.
Improvvisamente venne sopraffatta da un'impetuosa ondata di rabbia.
Si voltó verso di lui e disse, quasi urlando:<<Non sta a te decidere cosa ha o non ha senso, Bellamy! E adesso torna da dove sei venuto, mi stai...>>
Bellamy le tappó la bocca e la fece abbassare dietro un cespuglio, impedendole così di continuare la frase.
Hartley mugugnò qualcosa di incomprensibile, ma le sue parole vennero smorzate dalla mano di Bellamy premuta contro la sua bocca.
<<Fa' silenzio.>>
Le intimó Bellamy. Ad un tratto si udirono i passi rapidi e veloci di alcuni cavalli posizionarsi poco più in là del cespuglio dietro cui erano nascosti. Bellamy levó piano la mano dalla bocca di Hartley.
<<Prendi questa.>>
Le ordinó passandole una delle sue pistole.
Essendo una guardia sull'Arca, portava sempre con sè delle armi e dei proiettili di scorta.
<<Usala solo in caso di pericolo.>>
Hartley annuì stringendo la pistola.
Percepivano entrambi la luce fioca dietro il loro cespuglio, prodotta da alcune fiaccole.
<<Stretch au!>>
Fece qualcuno in una lingua sconosciuta a Bellamy e Hartley.
Si udì un tonfo e poi un urlo.
<<Stretch au!>>
Ripetè la voce. Questa volta più forte, tanto che Hartley sobbalzó e, d'istinto, afferró la mano di Bellamy. Lui la strinse forte e la trasse verso di sè. Adesso Hartley era rannicchiata contro il suo petto.
<<Chilla. Heda gaf em in klir.>>
Fece una voce femminile.
<<Stretch au o wan op.>>
Disse qualcun altro. All'improvviso Bellamy inizió a sporgersi dal cespuglio per fissare la scena.
<<Bellamy! Fermo! Cosa stai facendo?!>>
Fece Hartley terrorizzata. Gli strinse più forte la mano e lui si voltó verso di lei.
Vide lo sconvolgimento negli occhi verde-azzurri di Hartley e le sorrise per rassicurarla.
Si sporse e osservó la scena con discrezione.
Vi erano quattro uomini. Due sui cavalli e due a piedi. Tutti erano minuti di lance e spade.
Legato a delle catene, tenute da uno dei fanti, vi era McMullen. Bellamy sgranó gli occhi.
<<Gyon au!>>
Strilló la donna scura di carnagione e gli altri soldati iniziarono a camminare.
Bellamy ritornó dietro il cespuglio.
Guardó Hartley.
<<Cosa succede?>>
Chiese lei.
<<Hanno McMullen.>>
Hartley lo fissó confusa.
<<L-lo so...ma...Aspetta. E se questi uomini fossero gli stessi che hanno attaccato Clarke e Selene? Le nostre sorelle? Ci potrebbero condurre da loro! Devo seguirli.>>
Hartley fece per alzarsi, ma Bellamy l'afferró per il polso.
<<Vuoi che ti uccidano, principessa? Non sarebbe prudente seguirli adesso.>>
Hartley si liberó dalla sua stretta. Era pronta ad affrontarlo.
<<Ho abbandonato Selene una volta. Non commetterò lo stesso errore, di nuovo.>>
Hartley si avvió nella direzione presa da quei terrestri e Bellamy, suo malgrado, la seguì.
Quella ragazza non era soltanto intrigante, ma anche fortemente cocciuta.
Imparerò a conoscerti, Hartley.
Pensó Bellamy affiancandola.
Le afferró il polso e la fece chinare.
<<Rimani abbassata. Non si sa mai.>>
Hartley non gli rispose, si limitò a continuare a seguire quei terrestri.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21, 2019 ⏰

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The 100 con Rose, Hartley, Allison e Selene Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora