Am I an idiot?

155 9 4
                                    

"Millie, basta piangere. Ora guardami, cos'è successo?" le dico asciugandole dolcemente con un dito le lacrime.
"Jacob.. uno dei miei tanti fallimenti in soli 16 anni di vita." dice lei asciugando le gote rosse e bagnate.
"Cosa intendi dire?" le chiedo io.
"Beh, Jacob è un cantante famoso, studia a casa. Ci siamo conosciuti ad una festa, era circondato da ragazze ma si avvicinò solo a me, cominciammo a parlare e poi ci scambiammo i numeri. Mi colpì il fatto che tra tutte quelle ragazzine notò me, mandando via tutte. Cominciammo ad uscire insieme, sembrava tutto perfetto.. poi qualcosa è cambiato, ha cominciato ad essere assente e disinteressato, ma soprattutto infedele. Più e più volte è stato visto con altre ragazze in rapporti intimi, e io come una stupida l'ho sempre perdonato.
Ma ora sono stanca, e ho detto basta. Forse mi sono accorta di non amarlo come pensavo dopotutto. Forse la stronza sono io." dice lei abbassando la testa.
"Ei, ma di che stai parlando? Non dirlo nemmeno per scherzo, rendersi conto di non amare più qualcuno non è un crimine, è umano! E poi, era un pezzo di merda, non ti meritava." le dico io guardandola negli occhi e stringendole dolcemente le spalle.
"Si, ma se me ne fossi resa conto prima.. ora non saremmo a questo punto." risponde lei.
"Millie, non lo ami come pensavi. Non c'è un momento adatto per rendersene conto, te ne accorgi e basta. Tutti sanno che la colpa non è tua, Sadie, Noah, Caleb, Gaten e io.. sì, anch'io che nonostante ti conosca da pochi giorni so che non faresti mai del male ad una mosca intenzionalmente.
Prendi me per esempio: nonostante fossi nuovo, nonostante avessi fatto cadere a terra tutti i tuoi libri, mi hai aiutato senza giudicarmi, senza darmi dello sfigato o cose del genere. Tu sei speciale, e io non dico mai nulla tanto per dire. Se lui non lo capisce, beh che si fotta. Non ha idea di ciò che sta lasciando andare. Devi credermi." le dico guardandola negli occhi.
"Grazie Finn, grazie di tutto. Davvero." mi dice poggiando la testa sul mio petto.
"Per qualsiasi cosa, hai una finestra sempre aperta." le dico abbozzando un sorriso.
Anche lei sorride.
"Per quanto riguarda ieri, non avrei dovuto, mi spiace.. non ho la più pallida idea di cosa mi abbia preso. Te l'ho detto, tu sei una persona davvero speciale, e non voglio rovinare nulla." le dico passandomi una mano tra i ricci.
"Finn, sta' tranquillo. In realtà io.." cerca di dirmi quando qualcuno dal piano di sotto ci interrompe:
"Millie, tesoro sono la mamma! Dove sei?"
"Oh merda è mia madre, sta salendo le scale!" esclama lei agitata.
"Va bene, io vado! Non pensare a Jacob, andrà tutto bene." le dico dandole un bacio sulla fronte per poi salire sull'albero e fiondarmi nella mia stanza.

Okay, finestra chiusa.
Nulla va mai come vorrei, cosa stava per dirmi?
"Io" cosa? Tu cosa Millie? Tu cosa?
Merda!

"Ei fratello, ma dove sei?" esclama ad un certo punto Nick salendo le scale.

Cazzo, ma vi siete messi d'accordo?

"S-sono qui, nella mia stanza!" esclamo balbettando.
"Merda, credevo fossi morto. Non esci di là da due ore!" risponde lui.
"Em, si stavo dormendo." continuo mentendo.
"Va bene, posso?" chiede poi arrivando alla soglia.
"Si, entra." dico stendendomi sul letto a far finta di sfogliare la home di Instagram.
"Okay, sai, tu devi dirmi ancora delle cose!" esclama gironzolando distrattamente nella stanza per poi appoggiarsi alla finestra.
"Tipo il perché dei brandelli della tua maglietta su quell'albero." dice poi indicando l'esterno.
Ad un certo punto comincio a tastare il retro della mia maglietta assalito dal panico.

Deve essersi impigliata in un ramo, cazzo, cazzo!

"Oh, cosa? No, è impossibile, io.." cerco di mentire fallendo miseramente.
Lui inarca un sopracciglio.
"E va bene, mi hai beccato. Ti racconterò tutto."
"Oh, fantastico. Dall'inizio, grazie!" esclama lui alzando le mani al cielo.
"Beh, ieri sono andato da Millie per studiare e prima che tu possa dire qualcosa, sì, abbiamo studiato. Ma alla fine, quando stavo per andar via ci siamo fermati entrambi sulla porta, ci siamo guardati e.. l'ho baciata." dico io sospirando e poggiando la testa sul cuscino.
"E?" continua lui.
"E oggi appena sono rientrato a casa sono corso di sopra, ad un tratto però ho sentito delle urla da casa sua, stava litigando con un ragazzo nella sua stanza, lui le ha detto delle cose ed è andato via lasciandola in lacrime. So che non avrei dovuto, ma non riuscivo a vederla così e quindi ho scavalcato e ho bussato alla sua finestra, mi ha invitato ad entrare, mi ha abbracciato, piangeva, l'ho aiutata a star meglio e quando stavamo per parlare di ieri.." spiego io.
"Fammi indovinare, è arrivata sua madre!" esclama lui.
"Si, ma come lo sai?" chiedo io alzandomi e facendo spallucce.
"Sesto senso! No, scherzo, l'ho vista parcheggiare nel vialetto qualche minuto fa. Sapevo che mi stavi raccontando un sacco di balle Finn, ma perché fratellino?" mi dice scompigliandomi i ricci.
"Non lo so, avevo paura potessi darmi dell'idiota.
Perché è così che mi sento." gli dico io.
"Sei serio Finnie? Stare accanto alla ragazza che ti piace, farle sentire che ci sei per qualsiasi cosa, dovrebbe renderti un idiota? Volevi baciarla, bene, l'ho hai fatto. Spesso l'iniziativa è la miglior cosa, permette alle situazioni di delinearsi, se non si è ritratta, un motivo c'è. E da come ne hai parlato, non mi sembra si sia ritratta. Sei un idiota se pensi questo, se pensi di esserlo, non se hai dato un bacio alla ragazza che ti piace, ma soprattutto, sei un idiota se pensi che io possa giudicarti! Sono tuo fratello, a me puoi dire tutto. E guarda il lato positivo, tra qualche mese ci sarà lo SnowBall, potrai invitarla e rivelarle quello che provi per lei!" mi dice sorridendo.
"C-che c-cosa c'è?" dico io sobbalzando.
"Lo SnowBall, il ballo per l'inizio delle vacanze invernali. Non hai letto il depliant della tua scuola prima che cominciasse, vero?" dice lui esasperato poggiando una mano sulla fronte.
"N-No, merda!" esclamo io.
"Tranquillo, mancano ancora due mesi, avrai molto tempo." dice lui dandomi una pacca sulla spalla.
Qualcuno ad un tratto, aprendo la porta al piano di sotto esclama:
"Ragazzi, siamo a casa! Abbiamo fatto una sosta al Burger King, che ne dite di qualcosa di veloce da mangiare?"
Sono mamma e papà.
"Dai, ora andiamo di sotto, comincio ad aver fame."
Arriviamo!" esclama poi rivolgendosi ai nostri genitori.

Lo SnowBall.. oh merda.
Dai Finn, coraggio, d'altronde Nick ha ragione, potrebbe essere un'ottima occasione.

Spazio autore/autrice:
Salve a tutti, come potrete ben vedere sto cercando di pubblicare nuovi capitoli con maggior frequenza.
Probabilmente nel pomeriggio ne pubblicherò un altro, spero di riuscirci.
Volevo avvisarvi che nel prossimo capitolo ci sarà un salto temporale, come in altri capitoli futuri, questo per far sì che la storia non diventi monotona e noiosa.
Questo capitolo più dialogato come vi è sembrato? Volevo evidenziare soprattutto il rapporto tra Finn e Nick, siccome quest'ultimo non ha avuto un ruolo così "fondamentale" fin ora.

You belong to me: Millie&FinnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora